Visita all'Abbazia di Montetiffi
ABBAZIA MONTETIFFI
BREVE STORIA DELL'ABBAZIA
L’esistenza di un importante luogo di culto a Montetiffi risale al 1057. Nel 1089, gli abitanti del borgo (una trentina di famiglie) proprietari di questo tempio cristiano, vollero donarlo ai monaci benedettini.
La chiesa divenne quindi un’Abbazia, sviluppandosi sul lato sud del monte con locali e orti. Nel 1371, il card. Anglico, descrive Montetiffi cinto da mura, con trentacinque fuochi (circa 175 abitanti). I monaci benedettini rimasero fino al 1444 quando l’Abbazia fu unita a quella di Deciano. Entrambe passeranno all’Ordine Camaldolese per essere poi, con Pietra dell’Uso, date in commenda ai conti Guidi di Bagno, signori di Montebello. Nel corso dei decenni la chiesa e il borgo vivranno una inarrestabile decadenza.


L'accesso alla chiesa
dell'Abbazia avviene attraverso
una scala in pietra modificata rispetto
alle due scale originarie
Il cortile interno dell'Abbazia,
oggi ingresso al Museo dedicato
ad Agostino Venanzio Reali,
prete cappuccino poeta ed artista

Nel 2010, su progetto dell’architetto Stefano Campana, e stato completato il restauro più importante del complesso abbaziale e dell’attigua canonica che ospita il Museo dedicato a Padre Venanzio Reali un prete cappuccino, poeta ed artista di Montetiffi.
Durante la mia visita il museo era chiuso, ma forse è possibile visitarlo su prenotazione. Il cartello turistico esterno indica che all’interno viene conservata una collezione di opere, prevalentemente a tema sacro, che il prete ha realizzato nel corso della sua vita; si tratta di manufatti in terracotta e creta, disegni e quadri.
VISITA ALL'ABBAZIA DI MONTETIFFI
Nel punto più altro dello sperone roccioso, chiamato Monte Tiffo, sorge l’Abbazia benedettina, un edificio romanico in pietra estremamente semplice e lineare nel suo aspetto esterno, edificio accompagnato da un alto campanile quadrangolare.
La chiesa è dedicata a San Leonardo che in seguito ad alcuni episodi della sua vita, fu eletto come protettore dei carcerati e delle partorienti.
Una scalinata esterna centrale introduce nel vestibolo della chiesa, che risulta più basso rispetto al piano della chiesa e questo perchè ricostruito dopo un terremoto che danneggiò parte dell'edificio religioso..


Le due cappelle laterali sono state realizzate successivamente nel XVII secolo.
Particolare anche il tetto che in origine era tutto in pietra ma in seguito ad un terremoto che fece crollare una parte, fu ricostruito a capriate in legno.
L’altare è forse l’unico elemento con diverse decorazioni in stile barocco che rappresentano figure vegetali. Sono anche gli epigrafi, distribuiti in diversi punti della chiesa, quelli più antichi sono nel transetto e risalgono al 1120.
Non mancano gli affreschi che sono stati realizzati e ripresi in diversi periodi, sono principalmente dedicati ai Santi come lo stesso San Leonardo, San Bernardino, San Giovanni Battista, ecc. oltre uno più esteso e incentrato sulla Madonna.
Su un lato interno della chiesa, è presente una galleria, oggi utilizzata per raggiungere il coro dove un tempo si trovava anche un organo trafugato agli inizi del 1900.


L'altare della chiesa dell'Abbazia
con decorazioni in finto marmo
che rappresentano elementi floreali
Diversi gli affreschi presenti nella chiesa
in cui prevalgono le figure di Santi
tra cui quello che rappresenta un
momento della vita San Leonardo

BORGO DI MONTETIFFI

Veduta del piccolo borgo di Montetiffi,
poche case, pochi abitanti
Questo tegame, quasi sconosciuto fuori da questa zona, veniva qui prodotto da molte famiglie da tempi memorabili che qui la lavorazione avveniva avvalendosi di procedure rispettose delle tradizioni tramandate da padre in figlio.
Oggi questa antica attività è ormai scomparsa a favore di processi produttivi più industriali lontani da Montetiffi. Oggi è ancora possibile visitare un laboratorio che realizzava queste teglie.
Esso si trova alla fine della strada che dall’Abbazia scende verso il borgo. Un semplice cartello indica la casa e il laboratorio di Giovannino uno degli ultimi produttori di questo tegame.

Dimostrazione da parte di Giovannino,
di come veniva lavorata l'argilla assieme
alla terra nera. Spostando il peso del corpo si agisce su questa specie di altalena dove
su un lato è presente un maglio necessario
per pressare l'impasto e renderlo
omogeneo e duttile alla lavorazione
Tavolo di lavoro per la preparazione
dell'argilla con alcuni utensili
oltre ad alcune teglie già pronte



PONTE ROMANICO DI MONTETIFFI
Non lontano dall’Abbazia di Montetiffi, lungo il torrente che scorre nella stessa valle, è possibile vedere un antico ponte Romanico che si trova lungo “Il Cammino di San Vicinio”. Per raggiungere il punto basta seguire la segnaletica turistica che si trova anche lungo la strada provinciale
Un manufatto costruito intorno all’anno mille in pietra concia con arco a tutto sesto, punto di collegamento fra le terre di Romagna e il Montefeltro. Accanto al ponte si trovano i ruderi di un molino.
Nello stesso punto si può ammirare l’azione abrasiva dei ciottoli della corrente che hanno scavato nella roccia creando il fenomeno definito come le Marmitte dei Giganti, fenomeno naturale presente in molti altri luoghi.


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