Meraviglie del Parco Sussusvlei Namibia
LE DUNE DI SOSSUSVLEI
SOSSUSVLEI
La grande bellezza di queste dune in questo angolo sperduto del globo e il diffondersi del turismo in Namibia hanno portato alla nascita di una piccolo insediamento umano chiamato Sesriem posto poco prima dell’ingresso al Parco. In questo luogo sono nate alcune infrastrutture ricettive che ospitano i turisti che vogliono visitare Sossusvlei anche perché qui non c’è altro da vedere. In realtà non sono le sole infrastrutture presenti in zona, c’è ne sono due anche all’interno del parco che sono preferite perché godono di un certo vantaggio che risulterà evidente più avanti.


Il momento migliore per visitare le dune del parco è l’alba o il tramonto. La maggior parte dei turisti preferisce l’alba per ovvi motivi. La ragione per preferire questi momenti è essenzialmente dovuta al fatto che la posizione bassa del sole favorisce la creazione di forti contrasti tra zone illuminate e zone d’ombra. La luce solare e la posizione delle dune favoriscono bellissimi scenari dove le creste delle dune sembrano tagliate o lavorate con un affilato coltello, un vero spettacolo. Inoltre la colorazione rossa risalta maggiormente, colorazione che tende al giallo quando il sole è alto nel cielo.
Altro motivo è la temperatura che nelle ore centrali della giornata sale decisamente e il sole picchia come un martello.
PARCO DELLE DUNE DI SOSSUSVLEI
Una volta espletate le formalità per l’ingresso si parte percorrendo una strada asfaltata che si infila dritta dritta nel cuore del Parco di Sossusvlei che dista ben 60Km. Questo comporta che le dune vengano visitate quando il sole ha iniziato già ad alzarsi, non è una tragedia è ancora abbastanza basso all'orizzonte per non perdere lo spettacolo però ora si capisce il vantaggio per chi soggiorna nelle infrastrutture interne al parco . . . . .


Mano mano che si prosegue le dune diventano sempre più grandi e si inizia ad apprezzare le forme sinuose che esse assumono, una diversa dall’altra. La guida spiega che alcune dune hanno un nome mentre la maggior parte sono identificate con un numero che indica i chilometri di distanza dall’ingresso al Parco di Sossusvlei.


Inevitabilmente la salita è faticosa, la sabbia tende a cedere lateralmente, poi camminare lungo la cresta che è mediamente larga non più di 50/70 cm fa il resto, incrociare qualcuno o cedere il passo ai più allenati richiede attenzione . . . .
Man mano che si sale tutto questo lo si dimentica, si inizia ad apprezzare quanto ci circonda, uno spettacolo incredibile, maestose e coloratissime dune rosse a perdita d’occhio con le loro morbide forme e ondulazioni. Difficile da descrivere quello che si può ammirare guardandosi tutto intorno e anche le foto non rendono giustizia alla bellezza di questo contesto naturale.
A differenza di altri turisti, io sono rimasto un po’ sulla cima della 45, volevo fissare ben nella mente quanto stavo vedendo.




Una volta scesi dalla 45 si prosegue verso la meta, il punto centrale del parco, un parcheggio dal quale ci si muove a piedi per raggiungere Big Daddy, una bestia di duna che torreggia su quelle circostanti. I più temerari l'affrontano per salire sulla sua cima, deve essere una fatica tremenda sotto un sole che sta diventando sempre più caldo e martellante, fa già impressione guardarla dal parcheggio, meglio ammirarla da distante. Una sorella si trova poco distante, Big Mama più affrontabile ma solo in apparenza. Ormai le ombre si stanno attenuando, il sole alto rende la sabbia più chiara e tendente al giallo.


Proprio in questa zona centrale c’è un’altra meraviglia da scoprire, la depressione di Deadvlei. Si tratta di un “catino” circondato da alte dune, una una ex-oasi di acacie ormai morte da molti anni. Questi alberi sono come pietrificati in quello che era una volta un lago che, dopo il suo prosciugamento, ha lasciato una distesa salina bianca, uno spettacolo veramente suggestivo dove il bianco della distesa salina, si confronta con il nero delle acacie, con il rosso delle dune e del blu del cielo, uno scenario da cartolina.
Fa impressione il silenzio quasi irreale che circonda questa depressione, silenzio rotto solo dalla brezza che ogni tanto si avverte come fruscio tra i rami di questi alberi.


Ormai il sole è altro e picchia come un martello per cui è meglio tornare al parcheggio. La nostra guida ha già sgonfiato leggermente i pneumatici del 4x4, accorgimento assolutamente necessario per l'immancabile escursione lungo le piste desertiche del Parco. Bellissima esperienza anche questa, “perdersi” e sfilare tra queste dune giganti (arrampicarsi è vietato), in un paesaggio che appare lunare se non fosse per la vegetazione e il forte colore giallo/rossastro onnipresente.


E così si conclude questa bellissima visita al Parco delle dune di Sossusvlei, il turista qui trova una natura forte, pervasiva e quasi unica ma anche fragile. L'esperienza che può essere completata con un sorvolo in elicottero che, per quanto riferito da chi l’ha fatto al tramonto, riserva un ulteriore spettacolo.
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