Due giorni per scoprire Viterbo

CITTA' di VITERBO


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Alla scoperta della Città dei Papi
Città dei Papi” è l’appellativo con cui è nota Viterbo, dovuto al periodo in cui fu la sede pontificia al posto di Roma (tra il 1257 al 1281), trasferita da Alessandro IV per allontanarsi dall’ostile clima di persecuzioni e sommosse.
Sono molti i segni di questa importante presenza che ancor’oggi si possono vedere. La mia visita è durata due giorni pieni, un periodo di tempo minimo per ammirare quanto presente in questa città che conserva un’ampia e ben curata cinta muraria che delimita il centro storico della città.

Il centro storico di Viterbo lo si può considerare virtualmente diviso in due aree d’interesse turistico, quella del borgo medievale di San Pellegrino e il resto del centro storico.

BORGO SAN PELLEGRINO

La mia visita inizia dal  borgo San Pellegrino, un bellissimo insieme di vicoli, case e palazzi in ottimo stato di conservazione, qui si apprezza come gli abitanti siano partecipi nel voler conservare una identità storica ben preciso oltre alla cura del loro patrimonio.

Tutte le abitazioni sono realizzate in pietra a vista secondo uno stile architettonico ben preciso. Non nascondo il piacere provato nel percorrere questi stretti vicoli con la pavimentazione lastricata, con case e cortili in perfetto stile di borgo antico, con tanti fiori e piante sulle finestre e sulle porte delle case il tutto circondato da un grande silenzio dovuto all’assenza o quasi delle auto, veramente bello.

mappa
Mappa del centro storico
Un angolo del borgo San Pellegrino
Un angolo del borgo San Pellegrino
Qualsiasi percorso si intraprenda, bene o male si giunge nel cuore del borgo che altro non è che una piccola piazzetta, un armonico spettacolo di architettura costituito da facciate di case, articolati palazzi, atrii, piccoli colonnati e stretti passaggi.
Qui si trova la piccola chiesa dedicata a San Pellegrino e il palazzo degli Alessandri, un palazzo storico di una antica famiglia nobile viterbese che ha subito interventi strutturali importanti per riportarlo all’antico splendore.
In prossimità della piazzetta si trova un piccolo museo chiamato "Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa”, qui sono esposti i modelli della “Macchina di Santa Rosa” una grande baldacchino riccamente lavorato che dei “Facchini” trasportano in occasione della festa della Santa (vedi la voce “Curiosità su Viterbo”). Dal cuore del borgo di San Pellegrino è semplice proseguire lungo il vicolo principale che porta verso le aree storiche più importanti della città, qui si incrociano altre piazzette, altri palazzi, bellissimi scorci, deliziosi ristoranti e piccoli bar, il tutto sempre con la stessa ambientazione, con lo stesso stile e con la stessa tranquillità.


>>> Galleria fotografica Borgo San Pellegrino

NEL CUORE DEL CENTRO STORICO

Dopo alcune centinaia di metri usciamo dall’area che delimita virtualmente il borgo e proseguiamo nel centro storico. l’ambiente sta cambiando, spazi maggiori, iniziano ad apparire edifici con una architettura più recente, locali più alla moda anche se una certa continuità viene mantenuta specie nelle botteghe storiche. Ed ecco la prima piazza con un nome sinistro “Piazza della Morte” nome dovuto alla "Compagnia della Buona Morte" che aveva la propria sede nella chiesa antistante la piazza, la quale si occupava dell’assistenza dei moribondi e provvedeva alla sepoltura dei morti delle campagne.

Nella piazza è presente una delle più antiche fontane della città, fontana di San Tommaso con al centro un caratteristico fuso. Sempre nella piazza è presente l’accesso alla città sotterranea di Viterbo, un reticolo di gallerie che si estendono sotto il centro storico e conducono fin oltre la cinta muraria. La visita si limita ad un tratto di circa 180 metri disposti su due livelli ma questi sotterranei scavati nel tufo, la cui origine non è certa anche se sembra si possa attribuire agli Etruschi, veniva utilizzata nel medioevo come rete di comunicazione delle strutture nevralgiche e strategiche di Viterbo. Le gallerie, inoltre, conducevano verso tutte le uscite principali della città e assicuravano la via di fuga ai viterbesi in caso di pericolo o di assedio.
piazza della morte Viterbo
Piazza della Morte con l'antica fontana
Cattedrale di San Lorenzo Viterbo
Cattedrale di San Lorenzo
Dalla piazza della Morte la strada principale prosegue verso il Polo Monumentale Colle del Duomo, il cuore della città, una ampia piazza su cui si affaccia il Palazzo dei Papi e la Cattedrale di San Lorenzo con il suo particolare campanile realizzato in mattoni nella parte inferiore e con materiale in bicromia nel tratto più alto.

La cattedrale, che la tradizione vuole sia stata costruita sulle rovine di un tempio pagano dedicato ad Ercole, ha una imponente facciata rinascimentale mentre l’interno si presenta a tre navate in stile romanico con splendidi capitelli di peperino, ricca di molti grandi e pregevoli affreschi. La chiesa venne colpita da un bombardamento durante la seconda guerra mondiale, stranamente la ricostruzione dell’abside centrale ha creato un doppio abside con la parte barocca nascosta dietro a quello centrale; Quest’ultima è visibile solo su richiesta al museo diocesano che si trova sul fianco della cattedrale, museo che merita di essere visitato.
Interno basilica di San Lorenzo
Interno basilica di San Lorenzo
antico altare basilica Viterbo
Piccolo e antico altare interno alla basilica

Al Palazzo dei Papi si accede solo attraverso visita guidata, percorrendo l’imponente scala che parte dalla piazza e porta al giardino interno con ampia veduta su una parte della città. Il Palazzo si presenta ancora in tutta la sua austerità medioevale e guardandolo dalla sottostante Valle Faul sembra una vera e propria fortezza. Subito dopo l’ingresso si accede alla Sala del Conclave, dove si svolse la più lunga elezione di un papa della storia, per un totale di 1006 giorni tra il 1268 e il 1271, qui nacque la parola “conclave”, curiosa storia che vide la cittadinanza viterbese segregare il collegio di cardinali all’interno del palazzo finché non fosse trovato un accordo, arrivando a scoperchiare il tetto e a razionare i rifornimenti. La sala oggi appare semplice e spoglia, sono visitabili solo alcune stanze successive alla sala le quali presentano arredi più recenti.

Palazzo dei Papi Viterbo
Palazzo dei Papi
sala del conclave Viterbo
Sala del Conclave, oggi spoglia di arredi

Dalla grande piazza si può tornare indietro fino a Piazza della Morte per poi deviare a sinistra verso il restante centro storico. La zona è ricca di vicoli, botteghe, ristoranti e pizzerie, si passa a fianco della bella piazza del Gesù con la sua piccola chiesa (chiusa), la sua bella fontana e quanto rimane della Torre del Borgognone una delle torri presenti sia nel centro storico che nel quartiere San Pellegrino. Continuando sulla via San Lorenzo si giunge alla grande piazza del Plebiscito dove si trova il palazzo comunale con la alta torre civica e, sul fianco, il Palazzo dei Priori che esternamente sembra poco interessante ma il suo valore viene esaltato vistandolo all’interno.

Il palazzo risale alla seconda metà del XIII secolo, attualmente è del comune della città di Viterbo, vi si accede dall'ingresso laterale del comune. La parte visitabile è quella del piano primo dove una serie di stanze si sviluppano una dietro l'altra con ampie vetrate sulla piazza. Ogni stanza ha un nome specifico e ogni stanza è ricca di affreschi legati a personaggi, a scene di vita e alla mitologia come la grande Sala Regia, utilizzata come sala di rappresentanza dal comune, in cui è presente uno splendido soffitto a cassettoni finemente dipinto e decorato. La Sala del Consiglio, completamente in legno, è ancora utilizzata per le sedute del comune, in queste occasioni la possibilità di visita è limitata. L'accesso al palazzo è libero e si può richiedere l'assistenza di una guida su prenotazione.


>>> Galleria fotografica del Centro Storico

IL RESTO DEL CENTRO STORICO

Dalla piazza del Plebiscito ci si può dirigere verso altre zone della città in cui sono presenti diverse chiese ed edifici storici interessanti come la Basilica di San Francesco alla Rocca, chiesa elevata al rango di basilica minore da papa Pio XII nel 1949. La basilica si trova presso Piazza della Rocca e risale al 1237, all'interno sono presenti i monumenti sepolcrali di Clemente IV e Adriano V, con pregevoli opere marmoree del ‘200.


Molto importante per la città è la chiesa di Santa Rosa con annesso convento, Santa molto venerata dai viterbesi tanto da dedicare una processione molto particolare che si svolge in occasione della sua festa nel mese di settembre in cui sfila quella che viene chiamata “La macchina di Santa Rosa”, festa meglio descritta nel paragrafo Curiosità su Viterbo posto in seguito.

chiesa Santa Rosa Viterbo
La chiesa di Santa Rosa
Interno casa di Santa Rosa Viterbo
Interno della casa di Santa Rosa

Nelle vicinanze della chiesa è possibile visitare anche la casa natale di Santa Rosa un luogo semplice con annesso giardinetto in cui si coglie un’atmosfera sacra e di raccoglimento.

Un altro luogo da visitare, però aperto solo nei giorni feriali in quanto sede dell’Università della Tuscia, è il Complesso di Santa Maria in Gradi, appena fuori Porta Romana, un ex convento con due straordinari chiostri, uno medioevale e uno rinascimentale.

CURIOSITA' SU VITERBO

Nella visita alla città di Viterbo, consiglio un passaggio al caffè Schenardi, il più antico e conosciuto della città, famoso per le sue specialità gustate da molti grandi nomi della storia come Garibaldi, Mussolini, Papa Gregorio XVI, Guglielmo Marconi e tanti altri. Questo ampio locale, sito nel cuore del centro storico lungo Corso Italia, si presenta con un colonnato centrale e con soffitti a volta aventi finiture classiche, grandi specchi e diverse nicchie con statue.



A settembre, in occasione della festa dedicata a Santa Rosa, la tradizione vuole che si svolga una processione all'interno della città in cui sfila la “macchina di Santa Rosa”, un baldacchino trionfale tutto lavorato molto alto e stretto adatto a passare negli angusti vicoli del centro storico.

La macchina viene trasportata dai Facchini di Santa Rosa, associazione che cura tutto ciò che riguarda la “macchina”, la selezione dei facchini, la manutenzione della macchina, la realizzazione di nuove macchine, ecc.

Nell'ultimo tratto in salita prima della chiesa, i Facchini si lanciano in una corsa spettacolare che si conclude sul sagrato della chiesa.

Nel borgo di San Pellegrino, nei pressi della chiesa del Santo, si trova un piccolo museo nel quale sono esposte delle fedeli miniature della macchine, fotografie della festa, strumenti di allenamento e test per la selezioni dei facchini e altri gadget.

CONCLUSIONI SU VITERBO

Viterbo è una città da visitare assolutamente, il suo centro storico e il borgo San Pellegrino rappresentano un pezzo di storia d’Italia. Pregevole l’attenzione alla conservazione di queste bellezze sia da parte dell’amministrazione ma anche da parte dei cittadini. Una città pulita, tranquilla e vivibile, rispettosa della sua storia e delle sue tradizioni.

In due giorni si riesce a vedere ed apprezzare quanto di meglio Viterbo possa offrire, però visto il numero degli edifici, delle chiese e delle opere di sicuro interesse presenti in questa città così ricca di storia meriterebbe almeno un giorno in più per completare la visita e dare maggior tempo ad alcuni approfondimenti.

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