BORGO DICORINALDO(Ancona - Marche)
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CENNI STORICI SUCORINALDO

Il Seicento e il Settecento sono secoli di intenso sviluppo artistico della città accompagnato da un progresso economico, si sviluppano le arti e i mestieri, si stringono nuovi rapporti economici, politici e culturali. Anche le origini del nome sono incerte, sembra essere di origine longobarda e derivare dalla frase “curre in altum”, riferita ai sopravvissuti delle aggressioni dei barbari o da “Curia di Rinaldo”, nome longobardo dato al primo nucleo abitativo.
COSA VEDERE ACORINALDO

Il fascino di questa scalinata risiede nell’insieme composto dai gradini, pozzo e case laterali. Ammirandola sia dal basso che dall'alto la suggestione non cambia. Piante e fiori esposti lungo la scalinata dagli abitanti frontalieri contribuiscono a renderla ancora più piacevole e colorata. A metà percorso si trova la ricostruzione dell'antico pozzo della Polenta (dettaglio nelle Curiosità di Corinaldo).
Il nome Polenta deriva da una antica diceria la quale sostiene che i corinaldesi usassero fare la “polenta nel pozzo”. Lo stesso pozzo è frutto di altre leggende cosa che non fa altro che aumentare la sua fama. La scalinata finisce su un strada interna del borgo. Superata la strada la scalinata prosegue su due itinerari diversi verso la parte più alta del borgo. Benché sia anch’essa molto caratteristica, risulta meno interessante della precedente.
Ritornando all’altezza della strada appena attraversata, si può proseguire girando a sinistra verso il cuore del borgo. Dopo un breve tratto troviamo il comune della cittadina che occupa un bel palazzo signorile del XVIII secolo con ampio loggiato. Continuiamo in quella che appare la via principale fiancheggiata da abitazioni, negozi, attività commerciali e altro, tutto ben inserito nel contesto storico del borgo. Alla fine della strada giungiamo alla Porta Nova la più recente della storica cinta muraria, anch'essa molto curata e con la possibilità d'accesso al suo basso torrione.

Giunti a questa estremità del borgo è necessario ritornare verso il centro, prima di arrivare alla sede del comune svoltiamo sulla sinistra e incrociamo subito una grande chiesa, il Santuario dedicato a S. Maria Goretti, la patrona di Corinaldo. Sia questa chiesa che la casa natale della Santa, la quale si trova a breve distanza dal borgo, sono meta di un sentito pellegrinaggio religioso. In questa zona si possono scorgere stretti vicoli caratteristici che riportano il visitatore ai tempi passati dove la vita scorreva lenta e silenziosa.
Poco dopo incontriamo un campanile isolato, si tratta di una costruzione del XVI secolo che affiancava la chiesa di S. Pietro che oggi non esiste più. Continuando sullo stesso vicolo giugiamo nel punto più alto del borgo dove si apre una bella e grande piazza alberata. Su un lato della piazza spiccano alcuni edifici storici ben conservati, palazzi signorili, la chiesa del Suffragio (non sempre aperta) e la chiesa dell'Addolorata. Da questa piazza imbocchiamo un vicolo in discesa affiancato da un tratto della cinta muraria. Poco dopo si apre uno slargo, un breve tratto senza mura. Sulla sinistra appare (fuori dalle mura) la grande collegiata di San Francesco le cui origini risalgono al 1265.
Da qui è un attimo raggiungere un’altra bella porta d’accesso al borgo fortificato in ottimo stato di conservazione, porta San Giovanni.
Per completare la visita, suggerisco un giro lungo la cinta muraria. Ci sono tratti in cui è possibile salite sulla cinta in quelli che una volta erano i camminamenti di ronda. Uno di questi si trova subito dopo la porta di Santa Maria del Mercato. Superata la porta, girare subito a sinistra, prima della famosa scalinata.
Con questo siamo così giunti alla fine della visita a questo interessante e famoso borgo dell’entroterra marchigiano.
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PORTA S. MARIA DEL MERCATOCORINALDO


PORTA NOVACORINALDO

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SANTUARIO S. MARIA GORETTICORINALDO

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CHIESA DELL'ADDOLORATACORINALDO


COLLEGGIATA S. FRANCESCOCORINALDO


PORTA S. GIOVANNICORINALDO


CASA NATALE S. MARIA GORETTICORINALDONELLE VICINANZE

La casa, in stile campagnolo è immersa nel verde come un tempo, la sua visione trasmette quella semplicità e genuinità che ha sempre contraddistinto la breve vita della Santa. La dimora è stata inevitabilmente ristrutturata. Essa si sviluppa su due piani, al piano terra una piccola cappella dedicata alla Santa e una cucina con camino che un tempo forse era destinata ad accogliere animali. Al piano primo una sala da pranzo, la piccola camera dove nacque la Santa con i semplici arredi originari e una ulteriore stanza che raccoglie oggetti appartenenti alla madre tra cui un telaio per la lavorazione della lana.

CURIOSITA' SUCORINALDO


Nelle vicinanze della scalinata del pozzo della Polenta c’è una casa in cui è esposto un cartello che racconta la storia di Scuretto, al secolo Gaetano. Costui, un semplice calzolaio ma grande bevitore, aveva un figlio emigrato in America. Il figlio inviava regolarmente dei soldi per costituire una casa a Corinaldo, dove tornare un giorno per abitarvi. Il padre Scuretto in realtà i soldi li spendeva per bere finché un giorno il figlio non volle vedere come procedevano i lavori e chiese al padre una foto della casa. A questa richiesta il padre non potè esimersi per cui fece costruire solo una facciata con tanto di numero civico, la fece fotografare con lui affacciato ad una finestra. La casa o meglio la facciata, oggi è ancora qui, incompiuta perché i soldi non arrivarono più.
SINTESI SUCORINALDO
