BORGO DIPIETRARUBBIA(Pesaro Urbino - Marche)
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Il piccolissimo borgo di Pietarubbia sorge sulle pendici del monte Carpegna in posizione tranquilla e panoramica. E' uno tra i più antichi borghi fortificati del Montefeltro ed è sovrastato da un Castello di cui oggi rimane solo una torre. Il nome deriva da Pietra Rubea cioè "pietra rossa" per la colorazione rossastra delle rocce su cui sorge.

Costone roccioso su cui sorgeva il Castello di Pietrarubbia
CENNI STORICI SUPIETRARUBBIA

Le origini di Pietrarubbia sono incerte, i primi documenti che parlano di questo centro abitato risalgono al 1100 e indicano che il borgo era di proprietà dei Conti di Carpegna. Già allora era presente il Castello, una costruzione fortificata a picco sulla valle sottostante un punto stratigo di difesa.
L’ascesa del dominio della famiglia dei Montefeltro su tutto il Ducato di Urbino, conferì il ruolo di baluardo difensivo a Pietrarubbia grazie alla sua posizione geografica.
Nei secoli successivi Pietrarubbia fu inevitabilmente coinvolto nelle sanguinose battaglie tra guelfi e ghibellini all’interno della casata dei Montefeltro.
Solo dopo la vittoria dei Montefeltro , il borgo ebbe un periodo di relativa tranquillità e il Castello venne ristrutturato. Non passò molto tempo e iniziò una fase di lento declino, la popolazione si spostò progressivamente verso valle dove venivano offerte maggiori opportunità di lavoro e commercio.
Successivamente il territorio di Pietrarubbia entrò a far parte dello Stato della Chiesa e quindi al Regno d’Italia
L’ascesa del dominio della famiglia dei Montefeltro su tutto il Ducato di Urbino, conferì il ruolo di baluardo difensivo a Pietrarubbia grazie alla sua posizione geografica.
Nei secoli successivi Pietrarubbia fu inevitabilmente coinvolto nelle sanguinose battaglie tra guelfi e ghibellini all’interno della casata dei Montefeltro.
In seguito, la lunga guerra tra i Montefeltro e i Malatesta di Rimini portò a vari assedi e alternate dominazioni del Castello da parte dei due contendenti.
Solo dopo la vittoria dei Montefeltro , il borgo ebbe un periodo di relativa tranquillità e il Castello venne ristrutturato. Non passò molto tempo e iniziò una fase di lento declino, la popolazione si spostò progressivamente verso valle dove venivano offerte maggiori opportunità di lavoro e commercio.
Successivamente il territorio di Pietrarubbia entrò a far parte dello Stato della Chiesa e quindi al Regno d’Italia
COSA VEDERE APIETRARUBBIA

Per raggiungere l’isolato borgo medievale di Pietrarubbia, è necessario imboccare una stretta strada che si dirama dalla provinciale 6 all’altezza di Mercato Vecchio (sede comunale). Giunti al borgo la strada finisce all’altezza di uno slargo sterrato dove poter parcheggiare.
E’ necessario premettere che il borgo ha subito un recente progressivo spopolamento fino a risultare completamente abbandonato agli inizi degli anni ’60. Solo grazie all’intervento del celebre scultore Arnaldo Pomodoro, nativo di queste zone, è stato completamente ristrutturato. Grazie a lui e all’amministrazione comunale, il borgo di Pietrarubbia è splendidamente rinato e nel 1990 si è arricchito di una scuola di alto artigianato per artisti e scultori chiamato Centro TAM (Trattamento Artistico dei Metalli) oltre ad un Museo dedicato al maestro Pomodoro.
Il borgo si sviluppa su un unico breve vicolo affiancato da alcuni edifici realizzati per lo più con materiali provenienti dalle preesistenti fortificazioni. Sulla destra si trova un primo palazzo che accoglie il Museo delle Ceramiche e il Museo Naturalistico, poco dopo il Palazzo del Vicariato del XVI secolo attualmente trasformato in locanda/albergo. Un piccolo slargo fa intravedere sulla sinistra la chiesa dedicata a San Silvestro il cui ingresso è rivolto verso valle.
E’ necessario premettere che il borgo ha subito un recente progressivo spopolamento fino a risultare completamente abbandonato agli inizi degli anni ’60. Solo grazie all’intervento del celebre scultore Arnaldo Pomodoro, nativo di queste zone, è stato completamente ristrutturato. Grazie a lui e all’amministrazione comunale, il borgo di Pietrarubbia è splendidamente rinato e nel 1990 si è arricchito di una scuola di alto artigianato per artisti e scultori chiamato Centro TAM (Trattamento Artistico dei Metalli) oltre ad un Museo dedicato al maestro Pomodoro.
Il borgo si sviluppa su un unico breve vicolo affiancato da alcuni edifici realizzati per lo più con materiali provenienti dalle preesistenti fortificazioni. Sulla destra si trova un primo palazzo che accoglie il Museo delle Ceramiche e il Museo Naturalistico, poco dopo il Palazzo del Vicariato del XVI secolo attualmente trasformato in locanda/albergo. Un piccolo slargo fa intravedere sulla sinistra la chiesa dedicata a San Silvestro il cui ingresso è rivolto verso valle.
La struttura dai lineamenti semplici ma belli risale al XV secolo, benchè l'impianto originario sia di epoca romana come testimoniato dal capitello del ciborio ritrovato nel 1990 durante gli scavi eseguiti per la ristrutturazione (indicazioni del cartello esplicativo esterno alla chiesa). Nel piccolo e curato interno si trovano due opere di Arnaldo Pomodoro: un altare composto da blocchi di marmo e un bellissimo grande sole fuso in bronzo dorato. Interessante e particolare anche il portale metallico con chiodature e bugne a punta di diamante.

Proseguendo ecco l’ultimo edificio del borgo, il Palazzo Gentilizio del XVI secolo, sede della Fondazione Pomodoro e mostra permanente del Centro TAM prima citato. Nelle sale interne sono raccolte le opere e i materiali che Arnaldo Pomodoro ha donato al Comune di Pietrarubbia a testimonianza del suo legame profondo con il territorio del Montefeltro e con il borgo.
Le opere esposte nei due piani del Palazzo sono tra le più varie, sculture, grafiche, libri d'arte e progetti, oltre a numerosi documenti e fotografie che raccontano e descrivono il particolare stile dell'artista.
Appena superato il Palazzo, si apre un ampio prato aperto con vista panoramica sulla valle e sul monte Carpegna, spazio probabilmente occupato a suo tempo da altri edifici andati perduti e/o non più recuperati. Da questo piazzale è possibile imboccare il sentiero che porta alla Torre Campanara la quale risulta completamente isolata dal borgo ma in posizione strategica per essere udita in tutta la vallata.
Seguendo il sentiero in salita che affianca la torre campanaria, di giunge alla Rocca di cui è rimasta una sola e semplice torre anch’essa recentemente ristrutturata. In occasione della mia visita l’accesso era negato ma la passeggiata in salita è stata ben ripagata dallo splendido panorama che da qui si può osservate a 360 gradi.
Le opere esposte nei due piani del Palazzo sono tra le più varie, sculture, grafiche, libri d'arte e progetti, oltre a numerosi documenti e fotografie che raccontano e descrivono il particolare stile dell'artista.
Appena superato il Palazzo, si apre un ampio prato aperto con vista panoramica sulla valle e sul monte Carpegna, spazio probabilmente occupato a suo tempo da altri edifici andati perduti e/o non più recuperati. Da questo piazzale è possibile imboccare il sentiero che porta alla Torre Campanara la quale risulta completamente isolata dal borgo ma in posizione strategica per essere udita in tutta la vallata.
Seguendo il sentiero in salita che affianca la torre campanaria, di giunge alla Rocca di cui è rimasta una sola e semplice torre anch’essa recentemente ristrutturata. In occasione della mia visita l’accesso era negato ma la passeggiata in salita è stata ben ripagata dallo splendido panorama che da qui si può osservate a 360 gradi.
DITO DEL DIAVOLOPIETRARUBBIAnelle vicinanze

A pochi chilometri di distanza dalla rupe su cui sorge Pietrarubbia si trova una formazione naturale molto particolare, il conglomerato roccioso di Pietrafagnana, sopranominato “Dito del Diavolo” (alcuni lo schiamano “Dito del Gigante”) per il suo bizzarro aspetto che ricorda quello di una enorme mano che fuoriesce dal sottosuolo con il dito indice puntato verso l’alto.
La roccia si trova a poca distanza in linea d'aria da Pietraubbia ma per raggiungerla è necessario percorrere la strada Provinciale 1 in direzione Carpegna. La deviazione (una strada sterrata) non è segnalata ma la stradina è ben visibile all’altezza di una stretta curva.

La curiosa formazione rocciosa chamata "Dito del Diavolo"
CURIOSITA' SUPIETRARUBBIA

Nella località di Mercato Vecchio, sede comunale, si svolge ogni anno a fine maggio la “Festa d’la Falciatura“, che rievoca gli usi ed i costumi contadini dell’inizio del secolo scorso con dimostrazioni di antichi mestieri e attrezzature d’epoca.
SINTESI SU PIETRARUBBIA

Il borgo di Pietrarubbia è uno splendido esempio di recupero del patrimonio storico rurale. La fortuna di uno sponsor come Arnaldo Pomodoro ha sicuramente aiutato a questo bel recupero. Il borgo è piccolissimo e non è abitato ma è una vera “chicca” da visitare assolutamente anche per il contesto naturalistico circostante. Bellezza, semplicità, natura, tranquillità e arte fanno parte di questo borgo medievale che attira molti turisti e curiosi.
DOVE SI TROVAPIETRARUBBIA
NELLE VICINANZE DIPIETRARUBBIA
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