BORGO DI
RADICOFANI
(Siena - Toscana)










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La rocca o fortezza e il borgo di Radicofani si trovano su una irta rupe vulcanica di roccia basaltica a oltre 800 metri slm, una posizione un tempo strategica in quanto dominante su tutte le valli circostanti.

Radicofani fa parte dei cinque comuni della Val d'Orcia riconosciuta dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità oltre a detenere la Bandiera Arancione del Touring Club. E’ attraversato per 15 km dall’antica Via Francigena, arteria commerciale e di fede che portava dal nord verso Roma.


COSA VEDERE NEL BORGO DI
RADICOFANI

piazza del teatro Radicofani
Il borgo di Radicofani si sviluppa come un fuso lungo una rupe vulcanica. L'abitato è percorso da un'unica via principale, tutta in pendenza, dalla quale si diramano alcuni vicoli minori e deliziose piazzette. Normalmente la visita inizia dall’ingresso posto in basso, punto di arrivo della strada principale che conduce a questo centro, contraddistinto da una porta ad arco in pietra, Porta Romana.

Superata la porta subito si nota che quasi tutte le case hanno le facciate in pietra scura, si tratta della pietra basaltica che essendo presente in abbondanza nei dintorni è stata utilizzata per moltissime case, chiese, pozzi, ecc. Si inizia così la salita percorrendo l'unica via che taglia il borgo per tutta la sua lunghezza. Anticamente questa via era chiamata del Borghicciolo.  Pochi passi ed ecco sulla destra una prima piazzetta completamente ristrutturata secondo uno stile recente che comunque si integra abbastanza bene nel contesto dell’abitato. La visita prosegue lungo la via principale dove non ci sono negozi o attività commerciali per cui sono anche poche le persone che si incontrano in un giorno feriale come quello della mia visita. In questo primo tratto si apprezza la buona conservazione delle case, la pulizia e la cura del verde con piante e fiori che adornano porte e finestre.

Proseguendo immersi in questo "silenzio", si raggiunge un palazzo gentilizio, Palazzo Luchini. L'edificio è il risultato di una trasformazione seicentesca di numerosi case private accorpate in un unico edificio. Sulla facciata un bel portale seicentesco in pietra, sopra una lapide con un busto che ricorda Odoardo Luchini. Quasi difronte a questo palazzo, sorgeva un'antica Torre dell’Orologio (oggi non più presente) ma descritta e documentata in un cartello turistico posto in loco.

Poco dopo un’altra piccola piazza con vicolo laterale che conduce in quello che si può definire il cuore del borgo, l'ex Ghetto Ebraico (questo è uno dei due ingressi). Uno stretto vicolo sulla sinistra conduce in una splendida piazzetta (Piazza del Teatro) circondata da abitazioni in pietra, molto curata, ricca di fiori con alcune sedute di un piccolo negozio/bar qui presente, un quadretto quasi idilliaco. Qui visse una piccola comunità ebraica dai primi anni del 1500 sino al XVIII secolo, nel 1635 furono emanate alcune norme nello statuto comunale che, contravvenendo alle leggi granducali, davano la possibilità agli ebrei di abitare a Radicofani. Superata la piazzetta, si imbocca, sulla sinistra, un sottopasso che riconduce alla via principale, pochi passi a salire e si raggiunge quella che si può considerare la piazza principale di Radicofani sulla quale si affaccia la bella chiesa di San Pietro Apostolo. La chiesa è affiancata sulla sinistra da un piccolo oratorio dedicato a Santa Maria Assunta.
dossale in terracotto invetriata Andrea della Robbia

La chiesa principale dedicata a San Pietro fu realizzata intorno al X-XI secolo e nel corso del tempo ha subito diversi interventi e modifiche. La facciata, interamente in pietra vulcanica squadrata, ha un semplice ma bel portale duecentesco con lunetta. L’interno si presenta a tre navate in stile romanico-gotico, la navata centrale si conclude con una grande tribuna semicircolare. La particolarità di questa chiesa è nelle opere che ospita, molte delle quali realizzate del maestro Andrea della Robbia e di alcuni suoi discepoli.

Splendida la Crocifissione di Gesù con ai piedi la Maddalena piangente, non da meno la Madonna Incoronata dagli angeli, S. Giobbe, S. Antonio Abate posta nella navata di destra, senza tralasciare un'altra Madonna incoronata dagli angeli, S. Michele Arcangelo, S. Caterina di Alessandria posta nella navata di sinistra. Si potrebbe continuare l’elenco aggiungendo diverse statue lignee policrome di scultori toscani come quella di Gesù morto, della Madonna del Castello, ecc.

Sempre nella piazza ma sul lato opposto praticamente lungo la strada principale, si trova la piccola chiesa di Sant’Agata stretta tra la case del borgo. La chiesa fu quasi completamente distrutta dai bombardamenti della II guerra mondiale. Al suo interno spicca sull’altare maggiore un dossale in terracotta invetriata di Andrea della Robbia raffigurante la Madonna Incoronata dagli angeli e circondata da diversi Santi.

Proseguendo la visita, quindi continuando a salite lungo la via principale, si raggiunge la parte più alta del borgo contraddistinta dal Palazzo Pretorio oggi sede del Comune di Radicofani. Sulla facciata un portale con arco gotico e numerosi stemmi dei Capitani di Giustizia che si sono succeduti nel tempo.

Così si conclude la visita al borgo, tornando indietro per raggiungere il punto di partenza consiglio di infilarsi nei vicoli laterali perché alcuni di essi meritano di essere visitati.


COSA VEDERE NELLA ROCCA DI
RADICOFANI

tratto cinta muraria rocca radicofani
La rocca o la fortezza che si voglia dire, è una imponente struttura di difesa posta, inevitabilmente, nel punto più alto dello sperone roccioso su cui sorge Radicofani. Dal borgo si può raggiungere la rocca anche a piedi (sono presenti delle indicazioni sulla via principale) ma la salita è impegnativa. Forse è meglio percorrere la comoda strada che parte dal punto più altro del borgo cioè da Palazzo Pretorio.

Lungo la strada si potranno vedere dei tratti di mura in parte ricoperti dalla vegetazione, si tratta della seconda cinta muraria (la più esterna) oggi in buona parte scomparsa.

Una volta raggiunto l’ampio parcheggio e dopo aver superato la biglietteria, ci si rende conto che questa cima è in realtà un'ampia superficie quasi piana sulla quale sorge la rocca, edificio oggetto di un lungo restauro che si è concluso nel 1999.

La rocca sembra risalire al IX secolo e deve buona parte della sua fama alla sua pozione strategica tanto che per secoli fu sempre contesa, ma anche grazie ad uno strano personaggio, tale Ghino di Tacco, il "Bandito Gentiluomo" vissuto alla fine del 200. Citato anche da Boccaccio e Dante Alighieri per le gesta talvolta tiranniche e crudeli, fu un bandito singolare, una specie di Robin Hood, che toglieva ai ricchi per dare ai poveri senza infierire sulle sue vittime.

La visita inizia costeggiando un tratto della prima cinta muraria circondata da un bel prato verde. Questa cinta muraria comprende anche tre bastioni sempre in pietra con lati a volte irregolari, Attraverso quella che un tempo doveva essere una porta ben difesa, si entra nella rocca oggi immersa in grandi spazi verdi. Tutta questa parte della rocca è visitabile, da qui e dai bastioni si possono ammirare notevoli panorami sulle valli circostanti.

Il nucleo originale più piccolo presenta alte mura e il mastio. Al suo interno è stato allestito il museo del Cassero con reperti rinvenuti nel corso degli scavi archeologici eseguiti durante il recente restauro oltre a documentare la storia della rocca e della sua recente ristrutturazione.  Il museo è diviso su più piani lungo la scala che conduce alla cima del mastio. Una volta raggiunta la sommità del mastio non resta che ammirare non solo il panorama ma la stessa fortezza che vista da lassù presenta scenari e inquadrature non apprezzabili da terra. Intorno al mastio sono presenti alcuni interessanti resti del nucleo più antico, tratti di mura, resti di beccatelli per la difesa, alcun resti di torri d'angolo, ecc.


CURIOSITA' SU
RADICOFANI

Tra le tante feste e rievocazioni storiche che si svolgono a Radicofani, voglio accennarvi quella degli antichi mestieri, un  piacevole evento storico a cui ho assistito.

Nei giorni 1 e 2 Giugno le vie del borgo si animano all’insegna della riscoperta delle antiche tradizioni. Due giornate dedicate alla rievocazioni delle principali tradizioni lavorative, culinarie, mestieri e mezzi di sostentamento ai tempi di Ghino di Tacco. Nelle vie e nelle piazze sono presenti diversi artigiani al lavoro, vengono esposti antichi attrezzi agricoli, le cantine sono aperte e viene rievocata la mietitura a mano e la trebbiatura con macchine d’epoca.  


SINTESI SU
RADICOFANI

Sicuramente interessante il borgo e la rocca di Radicofani, il borgo è ben conservato, pulito e accogliente meritevole di essere annoverato tra i Borghi più Belli d’Italia.

Della grande rocca non c’è rimasto molto ma i recenti interventi hanno saputo valorizzare quanto rimasto nel rispetto storico del complesso. Notevole il panorama circostante che si può ammirare.

Radicofani non può mancare nell'elenco delle località da visitare nella Val d'Orcia.


 VALUTAZIONE COMPLESSIVA


  Posizione del borgo/rocca
  Stato di conservazione
  Rispetto storico architettonico
  Cura e pulizia del borgo
  Valorizzazione del borgo
  Segnaletica turistica

GALLERIA FOTOGRAFICA BORGO
RADICOFANI

Tutte le foto e i video presenti in questa galleria sono di Roberto


chiesa di San Pietro Apostolo

GALLERIA FOTOGRAFICA ROCCA
RADICOFANI

Tutte le foto e i video presenti in questa galleria sono di Roberto


Scorcio del mastio della rocca


DOVE SI TROVA
RADICOFANI


NELLE VICINANZE DI
RADICOFANI

abbazia abbadia san salvatore
borgo di Celle sul Rigo
borgo di Piancastagnaio
borgo di Santa Fiora

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