COSA VEDERE A
ABBADIA SAN SALVATORE
BORGO MEDIEVALE
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Sezioni presenti in questo articolo:
- Introduzione a Abbadia San Salvatore
- Cosa vedere nell'abbazia di Abbadia San Salvatore
- Cosa vedere nel borgo di Abbadia San Salvatore
- Mappa interattiva percorso di visita
- Galleria fotografica abbazia di Abbadia San Salvatore
- Galleria fotografica borgo di Abbadia San Salvatore
- Curiosità su Abbadia San Salvatore
- Dove si trova Abbadia San Salvatore
- Altri borghi vicini a Abbadia San Salvatore
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COSA VEDERE A ABBADIA SAN SALVATORE
INTRODUZIONE
Abbadia San Salvatore è un borgo toscano situato nel versante senese del Monte Amiata, ricco di storia e circondato da incantevoli paesaggi naturali. Il suo nome deriva dall’omonima abbazia benedettina risalente all’anno 743, principale attrazione di questo paese.
Per scoprire meglio Abbadia San Salvatore, suggerisco un percorso di vista che permette di vedere il patrimonio storico più interessante del borgo. Il percorso descritto nell'articolo, è anche visibile in una mappa interattiva.
COSA VEDERE A ABBADIA SAN SALVATORE
ABBAZIA SAN SALVATORE

Come detto in precedenza, l’Abbazia di San Salvatore è l’edificio più importante di Abbadia San Salvatore quindi il primo da visitare. L’abbazia si trova fuori dal nucleo storico benché a breve distanza. Partire da qui può essere d'aiuto per il parcheggio auto che in questa zona è più semplice.
L’antica abbazia si affaccia su una bella e ampia piazza ed è affiancata da edifici storici. La chiesa ha una facciata a capanna alta e stretta affiancata da due campanili di cui solo uno è rimasto intatto, a quello di destra manca la parte superiore. Dell’intero corpo abbaziale, oggi è rimasta la basilica con la sua cripta e il chiostro, tutti visitabili. La storia del complesso monastico è alquanto tormenta con periodi di grande splendore (in epoca carolingia c’erano più di 100 monaci) seguiti da periodi di decadenza fino alla soppressione del monastero. Nel XIX secolo si è concentrato lo sforzo per la ricostruzione parziale di questo antico complesso.
L’interno della basilica si sviluppa su una pianta a croce latina ad unica navata in stile romanico con tetto a capriate in legno. Austera e bella nella sua semplicità. Il presbiterio è decisamente sollevato a vantaggio della sottostante cripta. Curiosa la presenza di tre archi concentrici che contribuiscono a dare una maggiore profondità alla chiesa. Gli archi sono decorati con scene di vita di santi, il tutto dipinto con colori caldi e morbidi. Sopra l’altare maggiore domina un bel Crocifisso ligneo policromo della fine del XII secolo e le due cappelle laterali si presentano ricche di affreschi quasi tutti recuperati.
Sotto il presbiterio si trova la cripta che ha subito un recente e lungo restauro a cui si è aggiunta una illuminazione scenografica che offre una splendida visione di questo capolavoro di architettura. Sono presenti ben 35 colonne con capitelli tutti di forme singolari e diverse: prevalgono quelli a forma di calice e di paniere, molti ricchi di foglie di palma, con figure zoomorfe, antropomorfe e simboliche.
Sul fianco della chiesa il chiostro recentemente recuperato (in parte) ormai circondato da abitazioni private. Sempre nel chiostro si trova il Museo di Arte Sacra dell’Abbazia.
L’antica abbazia si affaccia su una bella e ampia piazza ed è affiancata da edifici storici. La chiesa ha una facciata a capanna alta e stretta affiancata da due campanili di cui solo uno è rimasto intatto, a quello di destra manca la parte superiore. Dell’intero corpo abbaziale, oggi è rimasta la basilica con la sua cripta e il chiostro, tutti visitabili. La storia del complesso monastico è alquanto tormenta con periodi di grande splendore (in epoca carolingia c’erano più di 100 monaci) seguiti da periodi di decadenza fino alla soppressione del monastero. Nel XIX secolo si è concentrato lo sforzo per la ricostruzione parziale di questo antico complesso.
L’interno della basilica si sviluppa su una pianta a croce latina ad unica navata in stile romanico con tetto a capriate in legno. Austera e bella nella sua semplicità. Il presbiterio è decisamente sollevato a vantaggio della sottostante cripta. Curiosa la presenza di tre archi concentrici che contribuiscono a dare una maggiore profondità alla chiesa. Gli archi sono decorati con scene di vita di santi, il tutto dipinto con colori caldi e morbidi. Sopra l’altare maggiore domina un bel Crocifisso ligneo policromo della fine del XII secolo e le due cappelle laterali si presentano ricche di affreschi quasi tutti recuperati.
Sotto il presbiterio si trova la cripta che ha subito un recente e lungo restauro a cui si è aggiunta una illuminazione scenografica che offre una splendida visione di questo capolavoro di architettura. Sono presenti ben 35 colonne con capitelli tutti di forme singolari e diverse: prevalgono quelli a forma di calice e di paniere, molti ricchi di foglie di palma, con figure zoomorfe, antropomorfe e simboliche.
Sul fianco della chiesa il chiostro recentemente recuperato (in parte) ormai circondato da abitazioni private. Sempre nel chiostro si trova il Museo di Arte Sacra dell’Abbazia.
COSA VEDERE A ABBADIA SAN SALVATORE
IL BORGO

Una volta terminata la visita all’abbazia, ci si può dirigere a piedi verso il borgo. Sulla destra della chiesa, un vicolo, con sottopasso tra delle abitazioni, conduce al centro storico. Come visibile dalla mappa “percorso suggerito” (più avanti), terminato il vicolo si svolta a sinistra e si prosegue dritti fintanto che si incontra la Porta dell’Abbadia, una semplice struttura in pietra ad arco sormontata da edifici privati
Un cartello turistico racconta brevemente la storia del borgo : lo sviluppo del nucleo storico si articola in tre distinte fasi evolutive comprese tra l’VIII ed il XIV secolo. Alla prima corrisponde la formazione del nucleo denominato Castellina, dotato di una cinta muraria già esistente nel X secolo, in cui risiedevano i lavoratori del monastero. Successivamente, con la crescita dell’aggregato di Castello tra il XII ed il XIII secolo, fu realizzata una seconda cinta muraria di cui sono visibili alcune tracce di muratura. Con la terza fase, corrispondente alla formazione del nucleo denominato il Borgo venne costruita l’ultima cinta muraria ben distinta dalle precedenti.
Lo stesso cartello spiega che il borgo è realizzato prevalentemente in trachite, una pietra locale tendente al grigiastro. In effetti, subito dopo aver superato la porta che introduce al Castello ci si confronta con le alte case (hanno tutte diversi piani) che presentano questo colore che rende i vicoli un po’ cupi. Questo però non toglie nulla alla bellezza di questo borgo, aspetto che emerge dalla cura e dal mantenimento delle abitazioni, dall'attenzione dei particolari come le persiane o i portali, dalla cura del verde con piante e fiori esposti un po’ dappertutto e dalla pulizia presente in tutti i vicoli.
Un cartello turistico racconta brevemente la storia del borgo : lo sviluppo del nucleo storico si articola in tre distinte fasi evolutive comprese tra l’VIII ed il XIV secolo. Alla prima corrisponde la formazione del nucleo denominato Castellina, dotato di una cinta muraria già esistente nel X secolo, in cui risiedevano i lavoratori del monastero. Successivamente, con la crescita dell’aggregato di Castello tra il XII ed il XIII secolo, fu realizzata una seconda cinta muraria di cui sono visibili alcune tracce di muratura. Con la terza fase, corrispondente alla formazione del nucleo denominato il Borgo venne costruita l’ultima cinta muraria ben distinta dalle precedenti.
Lo stesso cartello spiega che il borgo è realizzato prevalentemente in trachite, una pietra locale tendente al grigiastro. In effetti, subito dopo aver superato la porta che introduce al Castello ci si confronta con le alte case (hanno tutte diversi piani) che presentano questo colore che rende i vicoli un po’ cupi. Questo però non toglie nulla alla bellezza di questo borgo, aspetto che emerge dalla cura e dal mantenimento delle abitazioni, dall'attenzione dei particolari come le persiane o i portali, dalla cura del verde con piante e fiori esposti un po’ dappertutto e dalla pulizia presente in tutti i vicoli.
Poche le persone che si incontrano tanto meno auto, moto e altri veicoli. Nella successiva mappa “percorso suggerito” è possibile trovare un percorso che permette di visitare le parti più interessanti del borgo. Nella visita si incontreranno alcune chiese che però io ho trovato chiuse. La prima è quella di Santa Croce nel cuore del borgo e successivamente quella di San Leonardo più a sud. Sempre lungo il percorso incontrerete la Porta del Borgo, la Porticciola e la Porta del Cassero.
Percorre questi vicoli è alquanto suggestivo perché qui domina il silenzio e sembra che i palazzi e il borgo intero vogliano raccontare al visitatore la loro storia come se il tempo si fosse fermato, una bella e appagante esperienza di viaggio.
Percorre questi vicoli è alquanto suggestivo perché qui domina il silenzio e sembra che i palazzi e il borgo intero vogliano raccontare al visitatore la loro storia come se il tempo si fosse fermato, una bella e appagante esperienza di viaggio.
COSA VEDERE A ABBADIA SAN SALVATORE
PERCORSO DI VISTA
Mappa con il percorso suggerito per visitare il borgo di Abbadia San Salvatore
CURIOSITA' SU
ABBADIA SAN SALVATORE
Ad Abbadia San Salvatore, ogni anno si rivive una la splendida tradizionale che si svolge alla vigilia di Natale e che vede l’intero borgo riempito di enormi cataste di legna accese.
“Le fiaccole” sono una tradizione tanto antica da smarrirsi nella notte dei tempi, una festa che da sempre richiama migliaia di visitatori e turisti da tutta Italia.
Alle ore 18 si dà il via alla Cerimonia di Accensione con la “Benedizione del Fuoco” che segna l’inizio della festa. La banda suona canti natalizi e la fiaccola davanti al Municipio viene accesa con il fuoco sacro. Questo è il segnale convenuto: da qui i Capi Fiaccola, con le loro torce divampanti, portano il fuoco che accenderà le altre decine di Fiaccole disseminate nel centro storico e in tutto il resto della cittadina.
Alle ore 18 si dà il via alla Cerimonia di Accensione con la “Benedizione del Fuoco” che segna l’inizio della festa. La banda suona canti natalizi e la fiaccola davanti al Municipio viene accesa con il fuoco sacro. Questo è il segnale convenuto: da qui i Capi Fiaccola, con le loro torce divampanti, portano il fuoco che accenderà le altre decine di Fiaccole disseminate nel centro storico e in tutto il resto della cittadina.
Per tutti i dettagli di questa suggestiva festa visita il sito : https://www.cittadellefiaccole.it/
DOVE SI TROVA
ABBADIA SAN SALVATORE
NELLE VICINANZE DI
ABBADIA SAN SALVATORE
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