BORGO MEDIEVALE DICAMPOFILONE(Fermo - Marche)
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Il borgo di Campofilone è un piccolo nucleo storico di forma affusolata immerso nel verde delle colline marchigiane, situato sulla destra del fiume Aso e a pochi passi dal mare Adriatico. Il centro storico nasce nell’alto medioevo intorno ad una Abbazia benedettina dedicata a San Bartolomeo Apostolo costruita sui resti di una villa romana e di un tempio pagano.
COSA VEDERE ACAMPOFILONE

La visita al borgo inizia dall’ingresso principale orientato verso il mare, Porta Marina. Questo torrione merlato è il simbolo di Campofilone, realizzato verso la fine del XIX secolo aprendo un preesistente antico arco in stile neogotico su un lato della torre di difesa medioevale del castello di un tempo. Da qui è già possibile osservare alcuni tratti delle mura che un tempo cingevano tutto il castello. Superata la porta si inizia a percorrere la strada principale che attraversa tutto il borgo nel senso della lunghezza.
Durante la mia visita ho trovato quasi tutte le finestre chiuse, pochissime persone lungo le strade/vicoli e nessun negozio o attività commerciale. Nonostante questo apparente abbandono, il borgo è pulito e ben conservato, le case sono quasi tutte in cotto con una ricca varietà di portoni in legno nuovi ma in stile, vecchi e logorati dal tempo, aspetto forse secondario in un borgo ma che qui ho notato molto di più che in altri luoghi.
Questo primo tratto è contraddistinto da due edifici con portico di bella fattura tutti in cotto. Pochi passi e si raggiunge la piazza principale, un piccolo slargo con una fontana centrale dove si affaccia il Municipio di recente ristrutturazione che però ha saputo mantenere uno stile allineato agli altri edifici circostanti.
Proseguendo ancora lungo la via principale si fiancheggiano alcuni edifici con ampi portoni rifiniti con lesene in cotto, segno di probabili abitazioni signorili di un tempo. Ancora pochi passi ed ecco aprirsi un’ampia piazza sulla quale domina la facciata della chiesa di San Bartolomeo facente parte del più ampio complesso abbaziale benedettino. A metà della scalinata antistante la chiesa, due statue su un basamento (una con il Santo) sembrano voler proteggere il l'edificio religioso. Le origini di questa abbazia risalgono al XI secolo, da una prima piccola chiesa con annesso monastero si è passati all’impianto attuale, in stile neoclassico, nel 1850. In occasione della mia visita, il complesso era completamente chiuso, alcune persone del paese affermano che ormai non c’è più nessuno all’interno dell’abbazia e la chiesa viene aperta solo per le celebrazioni religiose.
Sul fianco sinistro del complesso un passaggio porta ad uno spazio retrostante dove si trova l'"Orto Abbaziale", un giardino racchiuso tra mura medievali con la piccola porta “Da Sole”. Da questo giardino si può ammirare un bel panorama sulle colline marchigiane. Questo è l’estremo del borgo verso ovest cioè verso i monti.
Tornando indietro è d’obbligo percorrere i due vicoli che si sviluppano lungo le antiche mura, vicoli che poi convergono su Porta Marina (quella di inizio visita). Lungo questi caratteristici vicoli si trova la piccola e ricostruita porta “Da Bora” inglobata negli edifici circostanti che hanno occupato parte delle mura esterne. Particolari sono i passaggi a tratti coperti da volte a botte o a crociera che di tanto in tanto lasciano intravedere il panorama verso le colline. Diversi i punti suggestivi che riportano il visitatore ad un ambiente che sembra appartenere ad altri tempi.
Sul fianco sinistro del complesso un passaggio porta ad uno spazio retrostante dove si trova l'"Orto Abbaziale", un giardino racchiuso tra mura medievali con la piccola porta “Da Sole”. Da questo giardino si può ammirare un bel panorama sulle colline marchigiane. Questo è l’estremo del borgo verso ovest cioè verso i monti.
Tornando indietro è d’obbligo percorrere i due vicoli che si sviluppano lungo le antiche mura, vicoli che poi convergono su Porta Marina (quella di inizio visita). Lungo questi caratteristici vicoli si trova la piccola e ricostruita porta “Da Bora” inglobata negli edifici circostanti che hanno occupato parte delle mura esterne. Particolari sono i passaggi a tratti coperti da volte a botte o a crociera che di tanto in tanto lasciano intravedere il panorama verso le colline. Diversi i punti suggestivi che riportano il visitatore ad un ambiente che sembra appartenere ad altri tempi.
Durante la mia visita ho trovato quasi tutte le finestre chiuse, pochissime persone lungo le strade/vicoli e nessun negozio o attività commerciale. Nonostante questo apparente abbandono, il borgo è pulito e ben conservato, le case sono quasi tutte in cotto con una ricca varietà di portoni in legno nuovi ma in stile, vecchi e logorati dal tempo, aspetto forse secondario in un borgo ma che qui ho notato molto di più che in altri luoghi.
CURIOSITA' SUCAMPOFILONE

Campofilone è molto conosciuto per la produzione dei Maccheroncini, un piatto che la tradizione data già dal 1400 e che in una corrispondenza dell’epoca, veniva definito come “Maccheroncini fini fini”.
La ricetta secolare prevede un impasto preparato con le migliori farine di grano tenero e uova, senza l'aggiunta di acqua, il quale viene steso in sottili sfoglie, arrotolato e tagliato in fili sottilissimi per poi asciugare su fogli di carta. Ancora oggi alcuni produttori seguono l’antica tradizione lavorando e producendo a mano questi rinnomati maccheroncini.
SINTESI SUCAMPOFILONE

Piccolo, quasi sconosciuto borgo che si sviluppa intorno alla sua antica Abbazia. A parte la chiesa (ristrutturata nel 1850 e quasi sempre chiusa) non ci sono particolari spunti d’interesse storico o artistico.
Molto piacevole visitare i vicoli minori che si sviluppano lungo le antiche mura del castello dove si intrecciano stretti passaggi, tratti coperti, scalinate e piccole terrazze. Il borgo appare scarsamente abitato con poche persone in giro, però è pulito e ben conservato con una buona e gradevole armonia architettonica.
Praticamente assente la segnaletica turistica.
DOVE SI TROVA IL BORGO DICAMPOFILONE
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