BORGO DICASTELVECCHIO CALVISIO(L'Aquila - Abruzzo)
.
Il borgo si distingue per la sua forma ellittica, per le sue case sulle mura e per i suoi vicoli interni disposti in modo ortogonale tra loro. Le sue origini risalgono al XII secolo e ben pochi sono stati gli interventi importanti da allora, aspetto che oggi ci restituisce una bella e importante testimonianza del passato.
COSA VEDERE ACASTELVECCHIO CALVISIO
Superata la porta si accede ad uno slargo, l’unico all’interno del borgo, sul quale si affacciano diverse case storiche a più piani e una recentemente ristrutturata. Avendo l’opportunità di parlare con i proprietari della casa, apprendo che il borgo ha subito gravi danni dal terremoto del 2009 e che da allora ben poco è stato fatto per recuperare le case danneggiate e non sono più agibili. Anzi sembra che in questi ultimi anni la situazione sia peggiorata, costringendo i pochi abitanti rimasti ad un progressivo sgombero. In occasione della mia visita, UNA sola famiglia viveva all’interno del borgo storico. Non riporto le considerazioni che ho avuto modo di ascoltare sull'argomento ........
Imboccato il primo e unico arco tra le case inizia la visita. Una delle caratteristiche di questo borgo sono gli archi sopra ai quali si trovano i secondi piani delle abitazioni, archi che si ripetono lungo tutto il vicolo principale che taglia il borgo lungo l'asse centrale. Sono tutti archi puntellati per la messa in sicurezza, ma questo non toglie la bellezza di questo contesto fatto di tratti alternati in ombra e di luce.
Assicuro che è piacevole vagare tra questi vicoli che, inevitabilmente, vanno percorsi fino a raggiunge l’estremità esterna per poi tornare indietro e cogliere angoli e scorci suggestivi. Vista l'assenza di abitanti, la visita a questo borgo sarà sempre accompagnata da un grande silenzio a volte anche inquietante.
Si avrà così modo di incontrare la Porta del Ponte Levatoio, il Palazzo del Capitano e Porta San Martino con la sua alta torre recentemente restaurata.
Una volta usciti da quest’ultima porta, sulla destra, si trova la chiesa di San Giovanni Battista edificata nella seconda metà del XV secolo. Purtroppo in occasione della mia visita era chiusa. Un consunto segnale turistico indica che l'interno è a due navate con decorazioni barocche, simboli bernardiniani e statue lignee del XV-XVII secolo.
Con questo si può considerare completata la visita a Castelvecchio Calvisio, lasciamo questo suggestivo e interessante borgo montano con la speranza che venga presto risanato senza che questo stravolga il suo fascino storico.
CURIOSITA' SUCASTELVECCHIOCALVISIO
Sagra della cicerchia
Si tratta di una grande festa che si svolge la seconda domenica del mese di agosto, festa che coinvolge tutta la popolazione di Castelvecchio e non solo. La cicerchia è un legume a metà strada tra il cece e la lenticchia.
Un tempo veniva largamente coltivato e utilizzato dagli abitanti di tutta la zona. Dopo un periodo in cui si sono perse le tracce, è stato riproposto all'attenzione dei buongustai per riscoprire le qualità originarie di questo legume.
Nel corso della Sagra si può mangiare la cicerchia cucinata in svariati modi o come accompagnamento a piatti di carne.
SINTESI SUCASTELVECCHIOCALVISIO
Peccato che il terremoto del 2009 l’abbia così profondamente segnato. Nonostante questo, vale la pena di inserirlo tra le possibili tappe di una visita al Parco del Gran Sasso.
ROCCA CALASCIOnelle vicinanze
Da qui si comprende l’importanza della sua posizione strategica per il controllo di molte vie d’un tempo che collegavano l’Appennino con la costa adriatica. Una rocca dalla storia tormentata fatta di assalti, assedi e terremoti che l’hanno più volte distrutta per essere poi più volte ricostruita.
Alcune rovine di un piccolo borgo sono presenti prima di accedere alla rocca che è stata ben ristrutturata. Una pedana metallica, che sostituisce il ponte levatoio, permette di entrare all’interno di Rocca Calascio per un breve giro sulla cinta muraria e per accedere al piccolo edificio centrale per poi raggiungere la terrazza al piano superiore.