COSA VEDERE A
MANCIANO
BORGO MEDIEVALE
COSA VEDERE A MANCIANO
INTRODUZIONE
Manciano si configura come un borgo dalle caratteristiche storiche pronunciate. L'antico abitato sorge su una collina che raggiunge i 444 metri sul livello del mare. Tale posizione, strategicamente dominante, gli conferisce la denominazione di “Spia della Maremma”, permettendo una visuale estesa che abbraccia l'intero territorio maremmano, dalle montagne vicine al mare, fino agli Appennini e alle isole dell’Arcipelago Toscano.
La storia del territorio ha origini remote con insediamenti attestati sin dall'epoca preistorica, come dimostrano i reperti eneolitici e dell'Età del Bronzo. Il nucleo del castello medievale risale all'anno 1188. Conteso nel corso del Trecento da potenze come Orvieto, la famiglia Baschi e gli Orsini di Pitigliano, fu definitivamente conquistato dai senesi nel corso del XV secolo, i quali intrapresero lavori di potenziamento delle difese murarie e della rocca. Nel 1557, Manciano passò sotto il controllo del Granducato di Toscana, periodo in cui perse gradualmente le sue funzioni militari in favore di un ruolo di centro agricolo.
COSA VEDERE A MANCIANO
IL BORGO

Per una visita del centro storico di Manciano, si suggerisce un percorso a piedi che inizia dalla zona più accessibile e vitale del borgo per poi proseguire in salita verso la sommità.
Il punto di partenza ideale è Via Marsala, riconosciuta come la via principale del paese, un asse viario che ospita attività commerciali e locali. Da qui, una rampa in salita porta al cuore storico del borgo che si articola attraverso una serie di caratteristiche salitine che conducono, progressivamente, verso la parte alta dell'abitato. Procedendo lungo i vicoli e le viuzze strette del centro storico, si osservano le abitazioni più antiche, alcune delle quali conservano targhe che ne richiamano la storia.
Il percorso conduce quindi verso Piazza Garibaldi, uno spazio che si apre in seguito alla demolizione di una sezione delle antiche mura. Al centro di questa piazza si colloca la Fontana Monumentale, in stile liberty, la cui costruzione risale al 1913. La fontana è costituita da una vasca dalla quale dei delfini versano un getto d'acqua continuo.
Volgendo lo sguardo verso l'alto, si nota l'imponente struttura del Cassero (o Rocca Aldobrandesca). Dalla piazza l'ascesa prosegue fino a raggiungere la parte più alta del borgo. Il Cassero è un possente edificio le cui origini si collocano intorno al XII secolo, probabilmente come una torre di avvistamento sottoposta al dominio dei conti Aldobrandeschi. Ampliata durane il periodo senese, il complesso conobbe un periodo di abbandono, fino a quando non fu scelto come sede del nuovo palazzo comunale dal Granducato di Toscana. Architettonicamente, si presenta come un edificio merlato realizzato in sasso che poggia su un robusto basamento a scarpa. Oggi, il Cassero ospita la sede del Municipio. Le sale interne non sono un museo organizzato in senso tradizionale, ma espongono opere dei pittori nativi di Manciano, come Pietro Aldi e Paride Pascucci. La struttura culmina nella Torretta panoramica, elevata nel 1935, dalla quale è possibile ammirare il vasto panorama della Maremma.

A pochi metri dalla Rocca, lungo Via Corsini, si incontra il Palazzo Nardelli, un imponente edificio costruito tra il 1824 e il 1848. Questo palazzo ospita il Museo di Preistoria e Protostoria della Valle del Fiora. Il museo, sebbene di dimensioni contenute, è curato e concentrato sulla storia antica delle valli dei fiumi Albegna e Fiora. È l'unica struttura in Italia a conservare reperti che coprono ogni epoca preistorica fino all'Età del Bronzo. La sua esposizione comprende ceramiche, utensili e armi, inclusi reperti della civiltà di Rinaldone, precedente agli Etruschi. La visita si avvale dell'uso di tablet e sfrutta video interattivi e ricostruzioni tridimensionali e in realtà aumentata, offrendo un'esperienza moderna e interattiva. L'ingresso al museo è gratuito.
Lasciando l'area del Cassero, si inizia la discesa seguendo il percorso che conduce alla Chiesa di San Leonardo, dedicata al santo patrono di Manciano. L'edificio ha origini che risalgono all'epoca medievale inizialmente in stile romanico-gotico. Tuttavia, la chiesa ha subito nel tempo numerose ristrutturazioni, tra cui una completa ricostruzione nel 1932, alterandone significativamente l'aspetto originario. La guida descrive l’interno e le diverse opere d'arte di rilievo in essa presenti, opere che non ho potuto osservare perché la chiesa era chiusa durante la mia visita per inagibilità dovuta alla caduta di un fulmine (riferito da alcuni abitanti del borgo).
Proseguendo verso la parte bassa dell'abitato, si potranno notare gli elementi superstiti delle fortificazioni. Il borgo di Manciano era anticamente cinto da Mura di cui restano solo alcuni tratti spesso inglobati nell'edificato. Queste mura furono erette originariamente dai conti Aldobrandeschi nel XIII secolo e furono poi rinforzate dai senesi nel corso del XV secolo. Originariamente erano dotate di undici torri di avvistamento. Ad oggi, solo due torri sono ancora visibili benché anch'esse in buona parte inglobate nei recenti edifici abitativi ; Torre della Rampa, lungo la salita che si diparte da Via Marsala, e la Torre di Porta Fiorella, sul lato nord del borgo, torre affiancata dalla omonima Porta, un semplice passaggio ad arco.
Un altro elemento architettonico civile di un certo interesse è la Torre dell'Orologio, situata nel punto di congiunzione tra Via Roma e Via Cavour. Questa torre fu probabilmente costruita dai senesi nel XV secolo come componente essenziale dell'antico palazzo comunale. Il palazzo comunale originale, le cui strutture sono oggi integrate negli edifici circostanti, ospitava diverse funzioni pubbliche, inclusi il granaio, la scuola, la stalla e l'alloggio del vicario.
Questo percorso circolare si conclude tornando nelle adiacenze di Via Marsala, il punto di inizio. Dopo la visita, si può concludere che il borgo non offre particolari attrattive storiche e artistiche se non per il Cassero.
INFO e CURIOSITA'
MANCIANO
Qual è l'origine del nome Manciano ?
L'origine del nome Manciano è ancora oggetto di dibattito tra gli storici. La teoria più accreditata riconduce il toponimo al gentilizio latino "Mancinus" o "Mancius", suggerendo che il territorio fosse proprietà di una famiglia romana durante l'epoca imperiale. Secondo questa interpretazione, il suffisso "-anus" indicherebbe il possesso fondiario, come avveniva comunemente nella denominazione dei latifondi romani. Un'altra ipotesi collega il nome al termine "Mancus", utilizzato nel Medioevo per indicare una moneta d'oro, forse in riferimento alla ricchezza delle miniere locali o ai tributi pagati alla famiglia Aldobrandeschi.
Quali musei si possono visitare a Manciano ?
Il polo museale di Manciano è rappresentato dal Museo di Preistoria e Protostoria della Valle del Fiora, situato nel centro storico del borgo. Questo museo custodisce una ricca collezione di reperti archeologici provenienti dal territorio circostante, che documentano la presenza umana dalla preistoria fino all'epoca etrusca e romana. Le sale espositive presentano strumenti litici del Paleolitico, ceramiche dell'età del Bronzo e del Ferro, corredi funerari etruschi e oggetti di uso quotidiano di epoca romana. Particolarmente interessanti sono i materiali provenienti dagli insediamenti etruschi della zona, tra cui buccheri, anfore e oggetti ornamentali che testimoniano l'evoluzione delle tecniche artigianali. Il museo offre anche una sezione dedicata alla civiltà villanoviana, con urne cinerarie e oggetti metallici.
Come si svolge il Palio delle Botti di Manciano ?
Nel periodo estivo si svolge il Palio delle Botti, una competizione tra le contrade del borgo che prevede il trasporto di botti di vino lungo un percorso stabilito nel centro storico. In questa gara, le sei contrade del borgo si contendono un drappo dipinto che prende il nome di “Cencio”. La sfida avviene spingendo una botte standardizzata piena d'acqua, che ha un peso totale di circa 100 kg. La botte viene fatta rotolare lungo il percorso da due atleti per squadra, chiamati i "Pintatori" o "Bottai", che si alternano lungo il tragitto con cambi prestabiliti. È una vera prova di forza, resistenza e abilità nella manovra. Il palio rievoca le antiche attività agricole legate alla viticoltura maremmana. L'evento è accompagnato da cene all'aperto, degustazioni di prodotti tipici e spettacoli musicali.
Esistono leggende o storie popolari su Manciano ?
La tradizione popolare di Manciano conserva diverse leggende legate al territorio e alle sue fortificazioni. Una delle più conosciute riguarda la Rocca Aldobrandesca e narra di un tesoro nascosto nelle segrete del castello durante le guerre medievali. Secondo la leggenda, un condottiero della famiglia Aldobrandeschi avrebbe murato una cassa contenente monete d'oro e preziosi prima di partire per una battaglia dalla quale non fece ritorno. Da allora, molti hanno cercato invano il tesoro, e si dice che nelle notti di luna piena si possa udire il tintinnio delle monete proveniente dalle profondità della rocca.
Quali sono i prodotti enogastronomici tipici di Manciano ?
La gastronomia di Manciano riflette la tradizione culinaria maremmana, caratterizzata da piatti semplici basati su ingredienti locali di alta qualità. Il prodotto simbolo del territorio è il vino, in particolare il Morellino di Scansano DOCG, un rosso corposo prodotto con uve Sangiovese coltivate nelle colline circostanti. Le cantine della zona offrono visite e degustazioni che permettono di apprezzare le caratteristiche organolettiche di questo vino pregiato. L'olio extravergine di oliva locale possiede una denominazione DOP e si distingue per il gusto fruttato e leggermente piccante.



