BORGO DIPENNE(Pescara - Abruzzo)
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Penne fu fondata dai Vestini, una popolazione tosco-umbra che ne fece la propria capitale prima dell’avvento dei Romani. Importante centro urbano. Anche durante l’epoca di Carlo Magno Penne rivestì una certa importanza prima di passare, per diversi secoli, sotto il dominio di prestigiose famiglie di cui oggi c’è testimonianza nei tanti palazzi nobiliari ancora presenti, tutti costruiti con i mattoni.
COSA VEDERE APENNE

Proseguendo verso destra, si imbocca il Corso Alessandrini (il corso principale) su cui si affacciano alcuni palazzi nobiliari alcuni dei quali appaino poco curati e in parte decadenti. Poco dopo si giunge ad un incrocio, suggerisco di proseguire verso destra e continuare a salire. Qui l’impressione non è molto buona, diverse le case che appaiono in declino o poco curate, solo alcune in mattoni. In questo contesto si giunge ad uno slargo dove sulla sinistra è presente un ampio e alto portico chiamato Portico Salconio il quale è stato recentemente ristrutturato e tinteggiato con colori chiari, uno stile decisamente diverso dagli edifici in mattoni di cui si vanta Penne. Sulla destra della stessa piazza una serie di edifici moderni stile anni ‘60, anche questi appaiono avulsi dal contesto del borgo. Nello stesso slargo si trova la chiesa dell’Annunziata risalente al 1733 con una articolata facciata in laterizio. L’interno non spicca per la sua originalità essendo costituito da due campate coperte a botte che si affiancano ad un vano più ampio cupolato, il tutto richiama lo stile barocco. Sembra che la chiesa soffra per infiltrazioni e umidità, molti sono i punti in cui sono presenti distacchi di intonaco e macchie.
Proseguendo ancora lungo il Corso si giunge ad una ampia piazza circondata da edifici ristrutturati di recente con una architettura che poco si addice ad un borgo medievale. Su un lato della piazza sorge la chiesa di San Domenico la principale di Penne, un tipico di edificio ad impianto medievale successivamente rielaborato in stile barocco. La fondazione di S. Domenico e del convento annesso risalgono al XIII secolo. L’interno è contraddistinto da una semplice unica navata impreziosito dai marmi policromi dell’altare maggiore e dal coro ligneo. Da visitare la bella cappella del Rosario con altare a colonne binate e soffitto di legno intarsiato.

Superata la piazza si prosegue lungo una stretta via passando sotto un alto arco, un percorso senza particolare interesse. Così si giunge ad un’altra piazza poco significativa. Proseguendo e seguendo il cartello turistico “Colle Castello” si entra nella parte finale del borgo, quella più alta di Penne che un tempo vedeva la presenza di un castello. Proseguendo sempre dritti si incontra la Collegiata di San Giovanni Evangelista del 1324, un bel complesso ben conservato trasformato in Auditorium. Ho avuto la possibilità di effettuare una breve visita grazie alla presenza di un gruppo teatrale che si preparava per uno spettacolo. L’interno della chiesa è rimasto quasi intatto con belle statue, stucchi e decorazioni tra il colore bianco e pastello.
Tornati sul Corso, si può proseguire ancora. Lungo questa strada si affacciano diverse case chiuse o abbandonate, le facciate appaiono trasandate e ben poche sono quelle con mattoni a vista. Anche le linee aeree di telefonia e/o energia elettrica, nota dolente per tutti i borghi storici, qui sono particolarmente caotiche. Finalmente si giunge nella piazzetta di S. Croce in cui si trova una piccola chiesa che porta lo stesso nome (chiesa trovata chiusa) e una porta, porta S. Croce, che in realtà è una specie di cassero con due porte consecutive distanti una decina di metri realizzate sicuramente in epoche diverse, una a sesto acuto e una a tutto sesto. Sul fianco della porta un segnale turistico indica la via verso la chiesa di Santa Chiara che si raggiunge in pochi minuti. La chiesa si trova alla fine del borgo con annesso ex convento delle Carmelitane. Le sue origini sono duecentesche, ma le forme attuali risalgono a una ristrutturazione settecentesca che le ha conferito uno stile barocco. Chiesa interamente in laterizio compreso il campanile, anch'essa trovata chiusa.
Ora non resta che tornare indietro, consiglio di imboccare qualche vicolo laterale per entrare in contatto con la zona più popolare, dove sono presenti alcuni angoli e scorci caratteristici tra stretti vicoli e case spesso chiuse. In questi angoli silenziosi dove si incontrano poche persone, dominano le piante e i fiori che durante la bella stagione adornano ingressi di case, salite, scalinate, ecc.
Prima di giungere alla Porta S. Francesco di inizio visita, voltare a destra per visitare un’altra parte del borgo di Penne, quella posta su un’altra collina. Si tratta di una zona costituita da una serie di strette vie praticamente vicoli solo pedonali poco frequentati. Anche qui case chiuse e abbandonate si alternano a case ristrutturate e intonacate con un bianco quasi accecante …… Quasi alla fine di questo tratto di borgo la chiesa di San Panfilo (trovata chiusa). Non resta che imboccare i vicoli in salita per raggiungere la parte più alta in cui domina il grande Duomo. Le prime notizie di questa chiesa risalgono all’anno 868 quando vi furono trasferite le spoglie di San Massimo. La facciata in cotto è stata ricostruita nel dopoguerra mentre il resto, come il massiccio campanile sembra quello delle origini. La chiesa è chiusa (sembra un destino ....) e parlando con un residente apprendo che lo è da anni e non si sa quando mai verrà aperta nuovamente. In realtà mi parla anche di altri aspetti sulla conservazione dei beni culturali di Penne, ma è meglio tralasciare.
Sul fianco della chiesa si trova il Museo Archeologico Civico e il Museo Diocesano di Arte Sacra, aperto solo al mattino, peccato che io sto visitando Penne in un pomeriggio .......
La parte restante di questa parte del borgo di Penne non offre molto altro di interessante.
CURIOSITA' SUPENNE

SINTESI SUPENNE

Anche se evidente un certo abbandono, è apprezzabile che gli abitanti rimasti cerchino di abbellire gli ingressi delle case e gli stretti vicoli delle zone più popolari con molte piante e fiori.