BORGO DILORETO APRUTINO(Pescara - Abruzzo)
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Le sue origini certe risalgono al IX secolo, periodo in cui viene riportata l'esistenza del Castrum Laureti di probabile fondazione longobarda, fortificazione successivamente ampliato dai Normanni. Loreto Aprutino viene considerato uno dei borghi più belli d’Abruzzo.
COSA VEDERE ALORETO APRUTINO

La porta d’accesso al centro storico che subito si incontra non ha un cartello che ne indica il nome così come tutte le altre che si avrà modo di incontrare. Questa semplice porta è realizzata in mattoni e rimane quasi incastrata nelle case circostanti. Superata la porta, ci si rende conto che siamo in prossimità della parte più alta del borgo dove una via in leggera salita sulla destra conduce nel punto più alto in cui sorge il Castello Chiola, uno degli edifici più rappresentativi di Loreto Aprutino che un cartello indica sorto nel IX secolo. In realtà la struttura fu oggetto di diversi interventi nel corso del tempo tra cui gli ultimi eseguiti della famiglia Chiola. Oggi è un elegante hotel esternamente tutto in cotto, ben conservato, con un piacevole giardino antistante e un maestoso ingresso ad arco a tutto sesto ma chiuso anche se momentaneamente (sembra penalizzato dal Covid).
Proprio di fronte al castello, una lunga e dritta via in piano conduce verso l’edificio religioso più importante di Loreto Aprutino, l’Abbazia di San Pietro Apostolo. La stretta via è affiancata da palazzi gentilizi dai tipici ingressi ad arco con lesene, alcuni di questi hanno mantenuto una bella struttura esterna in cotto mentre altri, purtroppo, sono stati rifatti e intonacati oppure si presentano con facciate chiare in stile neoclassico.
Nel punto estremo del via principale del borgo appare l’entrata della chiesa dell’Abbazia chiusa dalle case circostanti tanto da non appare in tutta la sua grandezza. Le origini risalgono al XI secolo ma nel corso del 1500 la chiesa è stata rifatta. L’ingresso si trova all’interno di un piccolo ma caratteristico portico che raccoglie stemmi in pietra e parti dell’antica chiesa, portico che da un lato si affaccia sul borgo e sulle pianure circostanti. offrendo un bel panorama. L’interno è a tre navate appare poco interessante anche perché completamente rifatto e intonacato con colori chiari tendenti al pastello.

La visita può proseguire imboccando la via che si trova sulla sinistra rispetto alla chiesa di S. Giuseppe, uno stretto vicolo tra edifici in mattoni e case ristrutturate di recente ma con evidenti segni di degrado a cui si aggiunge il parcheggio disordinato di auto. Dopo un centinaio di metri, sulla sinistra, si trova il Castelletto Amorotti, un bel edificio in cotto in stile neogotico che incorpora una torre con un curioso terrazzino lavorato. Sul fianco della torre una breve rampa con l’ingresso al Museo dell’Olio che nella mia visita ho trovato chiuso.
Da qui si prosegue ancora lungo la via tra case segnate dal tempo, alcune ristrutturate ma altre apparentemente abbandonate. Poco dopo ci si ritrova nei pressi della porta d’ingresso al borgo da cui ha avuto inizio la vista. L'anello che è stato percorso è quello che racchiude gli edifici più importanti del centro storico. Per visitare la zona più popolare del borgo lungo il fianco della collina, è necessario risalire alla sommità del colle, passare nuovamente di fronte al castello Chiola e imboccare la scalinata discendente posta sul fianco dell’ingresso al castello.
In questa parte del borgo i vicoli si sviluppano percorrendo delle linee sullo stesso livello o quasi della collina, i vicoli sono poi collegati tra loro prevalentemente da scale per cui risulta difficile dare una indicazione di percorso. Le abitazioni che si trovano in questa zona sono spesso ristrutturare di recente, molte intonacate e molte trasandate se non abbandonate. Non è una zona di particolare interesse se non in alcuni punti e/o scorci che appaiono più caratteristici.
Nel percorso si potrà incontrare qualche piazzetta (spesso usate come parcheggio auto), la piccola chiesa di San Biagio interamente in cotto e recentemente ristrutturata normalmente chiusa la quale presenta un piccolo e tozzo campanile. Si incontreranno svariate porte d’accesso al borgo tutte anonime cioè senza indicazione alcuna. Nonostante le poche persone che abitano questa parte del borgo (non si incontra quasi nessuno) i vicoli sono puliti e ben mantenuti e con una notevole presenza di piante e fiori all'eterno delle case abitate.
Merita raggiungere il Convento di San Francesco che si trova all’estremo punto est del borgo. Il Convento oggi ospita il Museo Etnografico della civiltà contadina ed il Museo archeologico, un complesso che ho trovato chiuso perché in ristrutturazione. Pregevole l’annessa chiesa di San Francesco con la sua bella facciata a forma quadrata con ampio portale strombato in stile gotico, chiesa quasi sempre chiusa come a me riferito da una abitante del paese.
La visita non finisce qui, vale la pena di spostarsi nelle vicinanze e raggiungere la chiesa di Santa Maria in Piano (vedi paragrafo successivo)
CHIESA DISANTA MARIA IN PIANOnelle vicinanze

Il campanile è impreziosito da terrecotte invetriate di diversi colori che creano un suggestivo effetto cromatico. La chiesa era chiusa durante la mia visita per inagibilità !!! L'esauriente cartello turistico esterno, descrive gli interni soffermandosi sui molti affreschi che raccontando scene di vita dei Santi e passaggi del Vangelo in modo particolare l’imponente “Giudizio Universale” realizzato con una tecnica particolare di pittura per rende i colori più vivi.
INFO e CURIOSITA'LORETO APRUTINO
Quali sono le origini del nome Loreto Aprutino ?
Il nome Loreto Aprutino deriva dalla fusione di due elementi: "Loreto", collegato alla presenza di un antico bosco di allori (in latino "laurus") che circondava l'insediamento originario, e "Aprutino", aggiunto nel 1863 per distinguerlo da altre località omonime e per sottolineare la sua appartenenza all'antica regione dell'Aprutium, corrispondente all'attuale Abruzzo. In epoca romana l'insediamento era conosciuto come Lauretum, e nel corso dei secoli il nome si è evoluto fino alla forma attuale.
Quali musei sono presenti a Loreto Aprutino ?
Il Museo dell'Olio, ospitato nell'antico Palazzo Cavalieri, rappresenta un'eccellenza culturale del territorio. Al suo interno sono conservati antichi strumenti per la produzione dell'olio d'oliva, documenti storici e una collezione di ceramiche antiche utilizzate per la conservazione dell'olio. Il museo racconta la storia millenaria della produzione olearia nella zona, con particolare attenzione alle tecniche tradizionali di spremitura e alle varietà di olive locali. Le sale espongono anche documenti che testimoniano l'importanza dell'olio nell'economia locale dal Medioevo fino ai giorni nostri.
Quali sono gli eventi più importanti di Loreto Aprutino ?
La festa più importante è quella di San Zopito, celebrata la domenica di Pentecoste. La tradizione, che risale al XVII secolo, vede protagonista un bue bianco riccamente addobbato che attraversa le vie del borgo. Secondo la leggenda un bue si allontanò dal autonomamente dal padrone, senza dar conto dei richiami di costui, l’animale si inginocchiò spontaneamente davanti alle reliquie del santo durante una processione. La celebrazione include una solenne processione, spettacoli di musica popolare e un corteo storico che rievoca l'antica tradizione. La festa attrae ogni anno migliaia di visitatori da tutta la regione.
Quali sono i prodotti tipici della zona in cui si trova Loreto Aprutino ?
Il territorio di Loreto Aprutino è rinomato per la produzione di olio extravergine d'oliva DOP Aprutino Pescarese, ottenuto principalmente dalla varietà Dritta, un'oliva autoctona che conferisce all'olio caratteristiche organolettiche uniche. La tradizione vitivinicola è altrettanto importante, con la produzione di vini DOC Montepulciano d'Abruzzo e Trebbiano d'Abruzzo. Il territorio produce anche formaggi pecorini stagionati nelle grotte naturali e salumi artigianali preparati secondo antiche ricette locali.