BORGO DIPRETORO(Chieti - Abruzzo)
.
Ricordato quale paese dei “fusari” abili artigiani del legno che realizzavano i fusi per filare la lana, rientra nel club dei Borghi più belli d’Italia.
COSA VEDERE APRETORO
Superata la chiesa, ben presto si raggiunge una piazzetta in cui si trova l’unico esercizio commerciale di Pretoro, un negozio di alimentari il cui simpatico proprietario mi confida che sarà prossima la chiusura dell’attività per mancanza di clienti (tradotto mancanza di abitanti ….). Sul fianco del negozio un vicolo in salita conduce nel cuore del borgo, forse qui, un tempo, era presente una porta d’accesso.
Seguendo il vicolo, che si può intendere come la “via principale“ si ha il primo contatto con il cuore del borgo, fatto di case addossate le une alle altre prevalentemente in pietra, strette scalinate o salite che collegano i vicoli a varie quote, alcune case abbandonate o chiuse, il tutto immerso in un grande silenzio …….
All’estremità del "vicolo principale" si trova una semplice porta ad arco stretta tra le case. Si torna un po’ indietro per poi iniziare a salire, non c’è un percorso specifico o un vicolo da seguire, la cosa migliore è quella di percorrere fin dove possibile i vicoli per poi salire di livello attraverso i vari passaggi che si incontrano o attraverso le tante scale presenti.
In questo muovermi un po’ a zig zag, sono giunto in uno slargo in cui stazionava un piccolo gruppo di donne del luogo intente a chiacchierare. Una situazione da non lasciarsi sfuggire perché queste persone sono una fonte inesauribile di informazioni sul borgo, sulle sue tradizioni, sul suo reale stato, sulle attività in corso e/o future, ecc. informazioni spesso non presenti nei libri o nelle guide.
In questo modo sono venuto a conoscenza di molti aspetti di Pretoro tra cui il noto problema dello spopolamento di questo come di altri centri storici, la difficoltà di vivere in questo contesto ma ho avuto anche info più “leggere” e curiose tra cui la “Sagra Itinerante” spiegata nel successivo paragrafo delle Curiosità.
Continuando la visita si avrà modo di salire e trovare qualche vicolo interrotto da qualche casa diroccata, tratti di mura dell'antico castello, ma anche angoli caratteristici e inquadrature suggestive, il tutto in un contesto che sembra quello di altri tempi, sempre accompagnato da un silenzio quasi disarmante. Nel seguire i vari vicoli e scalinate, si incrocerà un ristorante posto all’interno di un suggestivo torrione, il Museo del Lupo (museo dedicato a questo animale da sempre presente in questo territorio), il Museo dell’arte (chiuso) e la Bottega di Mastro Tonino (chiusa).
L’architettura è quella tipica dei borghi popolari che riescono a trasmettere sensazioni di vita quotidiana semplice e fatta di duro lavoro. Alle tradizionali e prevalenti case in sasso si osserva qualche casa ristrutturata e intonacata spesso lasciata al grezzo, alcune finestre con tapparelle in plastica, alcuni infissi in alluminio, ecc. Non manca qualche palazzo più rifinito ma quasi tutti appaiono un po' decadenti, forse perché non curati.
Importante sottolineare che in nessun caso emergono segni di degrado, c'è una certa attenzione e pulizia a cui gli abitanti contribuiscono in modo attivo abbellendo gli ingressi delle case con molte piante e fiori. Merita citare la segnaletica lungo le vie, realizzata dei simpatici Fusi Segnavia che accompagnano il turista tra i vicoli alla scoperta del borgo.
Una volta raggiunta la sommità del colle, si possono vedere i pochi resti del castello che sono stati oggetto di un certo recupero ed oggi trasformati in abitazioni private. Qui si trova la chiesa di Sant’Andrea Apostolo, la principale di Pretoro, un edificio chiuso tra le case circostanti con semplice facciata in pietra chiara e un campanile a vela, chiesa che ho trovato chiusa in occasione della mia visita. Con questo si conclude la vista al suggestivo borgo di Pretoro.
CURIOSITA' SUPRETORO
E’ una sagra che si svolge nel mese di agosto nelle notti di San Lorenzo (sospesa per il Covid) e coinvolge l’intero borgo. E’ una rievocazione storica dei lavori contadini, delle arti e mestieri con spettacoli medievali, mercatini, artigianato e gastronomia.
Sulla gastronomia c’è molto da dire; all’interno del borgo vengono istituiti dei luoghi di degustazione organizzati in tutto e per tutto dagli abitanti di quella specifica zona del borgo che si occupano di tutto, dalla materia prima alla preparazione, dalla conservazione alla distribuzione, dalla gestione degli spazi alla riscossione. Per evitare una eccessiva concorrenza, ogni punto di degustazione offre un numero ristretto di specialità tra quelle più o meno note ma anche pietanze nuove uscite dalla bravura e dalla inventiva delle donne del paese. Di questi punti gastronomici se ne contano normalmente ben 15 (vedi mappa della Sagra).
L’offerta va dai classici arrosticini, alle “sagne” e fagioli, al baccalà bianco, alla trippa alla “pretorese”, ai bocconcini di cinghiale e tartufo, al coniglio “arprain”, alle frittelle ripiene, ecc.
IL FUSO
Pretoro è ricordato quale paese dei ”Fusari”, abili artigiani del legno che realizzavano i fusi per filare la lana. Un attrezzo da lavoro presente in tutte le case, fondamentale nel lavoro delle filatrici. Nei mercati locali o fuori regione, non venivano acquistati se non realizzati a Pretoro.
SINTESI SUPRETORO
Meritata l'appartenenza al club dei Borghi più belli d’Italia.