BORGO DI
RASIGLIA
(Perugia - Umbria)
.
Nel cuore della bella valle del Menotre, circondata da fitti boschi, si trova un borgo unico nel suo genere, Rasiglia. Un pugno di case si sviluppa su un pendio dove ci sono più ruscelli e corsi d’acqua che vicoli pedonali, motivo per il quale viene soprannominata “la piccola Venezia dell’Umbria”. La ricchezza dell’acqua ha fatto la fortuna di Rasiglia nel corso del tempo diventando un importante centro per la lavorazione di lane e pellami, attività oggi scomparse.
Una volta raggiunto il borgo non sarà difficile trovare un parcheggio auto, gli spazi non mancano anche lungo la strada provinciale, segno di quanti turisti visitano Rasiglia specie nei weekend.
Una volta raggiunto il borgo non sarà difficile trovare un parcheggio auto, gli spazi non mancano anche lungo la strada provinciale, segno di quanti turisti visitano Rasiglia specie nei weekend.
COSA VEDERE A
RASIGLIA

L’ingresso principale al borgo è all’altezza di una curva della strada provinciale, un vicolo pedonale conduce all’interno dell’abitato salendo su un dolce pendio. L’origine del piccolo borgo è legata alla sorgente del Capovena che nasce a monte dell’abitato e si dirama in canali che scivolano sul dorso delle case tra ponticelli e passaggi in legno, cascatelle e vasche tra cui l’ampia “peschiera”.
Appena imboccato il vicolo si iniziano ad intravedere gli inevitabili esercizi commerciali come bar, ristoranti, negozi, ecc. Il percorso di vista è quasi obbligato, bisogna seguire il vicolo per scoprire i diversi angoli laterali, i passaggi caratteristici e gli scorci più suggestivi sui canali e sulle tante cascatelle. L’acqua è tremendamente limpida e in primavera il fondo dei canali si confonde con il verde intenso dei prati circostanti tanto da assume una ambientazione da favola. A metà strada, sulla sinistra, si incrocia la chiesa dei Santi Pietro e Paolo che non riserva aspetti interessanti ne all’esterno e neanche all’interno. Pochi passi per raggiungere i pressi della sorgente del Capovena in un piccolo ma molto curato piazzale in cui si trovano alcune chiuse destinate a regolare l’afflusso delle acque nei vari percorsi. Sullo sfondo si intravede la Castellina dei Trinci, signori di Foligno tra il 1305 e il 1439 occupavano e governavano il territorio folignate. Per chi volesse vedere i resti della rocca, deve salire ulteriormente imboccando il sentiero ben segnalato.
Percorrendo il centro del borgo sono ancora presenti tracce dei diversi lanifici, tintorie, filande, concerie e mulini, attività fiorenti fino al secondo dopoguerra e basate sull’abbondanza dell’acqua. In alcuni locali aperti al pubblico lungo il vicolo principale del borgo, ma non solo, sono raccolti ed esposti macchinari come cardatrici, arcolai, telai lignei e fotografie che raccontano la storia di Rasiglia negli ultimi secoli.
Una volta ritornati alla strada provinciale si può proseguire a piedi per un centinaio di metri verso Foligno e visitare l’Ex Monastero di San Michele Arcangelo del XVII secolo.
Appena imboccato il vicolo si iniziano ad intravedere gli inevitabili esercizi commerciali come bar, ristoranti, negozi, ecc. Il percorso di vista è quasi obbligato, bisogna seguire il vicolo per scoprire i diversi angoli laterali, i passaggi caratteristici e gli scorci più suggestivi sui canali e sulle tante cascatelle. L’acqua è tremendamente limpida e in primavera il fondo dei canali si confonde con il verde intenso dei prati circostanti tanto da assume una ambientazione da favola. A metà strada, sulla sinistra, si incrocia la chiesa dei Santi Pietro e Paolo che non riserva aspetti interessanti ne all’esterno e neanche all’interno. Pochi passi per raggiungere i pressi della sorgente del Capovena in un piccolo ma molto curato piazzale in cui si trovano alcune chiuse destinate a regolare l’afflusso delle acque nei vari percorsi. Sullo sfondo si intravede la Castellina dei Trinci, signori di Foligno tra il 1305 e il 1439 occupavano e governavano il territorio folignate. Per chi volesse vedere i resti della rocca, deve salire ulteriormente imboccando il sentiero ben segnalato.
Percorrendo il centro del borgo sono ancora presenti tracce dei diversi lanifici, tintorie, filande, concerie e mulini, attività fiorenti fino al secondo dopoguerra e basate sull’abbondanza dell’acqua. In alcuni locali aperti al pubblico lungo il vicolo principale del borgo, ma non solo, sono raccolti ed esposti macchinari come cardatrici, arcolai, telai lignei e fotografie che raccontano la storia di Rasiglia negli ultimi secoli.
Una volta ritornati alla strada provinciale si può proseguire a piedi per un centinaio di metri verso Foligno e visitare l’Ex Monastero di San Michele Arcangelo del XVII secolo.
CURIOSITA' SU
RASIGLIA

Non ho trovato curiosità, tradizioni o leggende specifiche su questo borgo.
SINTESI SU
RASIGLIA

Un bellissimo abitato quello di Rasiglia interamente costruito attorno al corso d’acqua che nel tempo permise la nascita e lo sviluppo di molte attività manifatturiere basate sullo sfruttamento dell’acqua corrente. Quello che rimane oggi è un borgo unico e magico il quale attrae moltissimi turisti.
L’eccesso di esercizi commerciali passa in secondo piano rispetto al contesto curato e ben conservato di ruscelli, cascatelle e case per il piacere di grandi e piccini.
L’eccesso di esercizi commerciali passa in secondo piano rispetto al contesto curato e ben conservato di ruscelli, cascatelle e case per il piacere di grandi e piccini.
VIDEO DI
RASIGLIA
DOVE SI TROVA
RASIGLIA
NELLE VICINANZE DI
RASIGLIA
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