BORGO DICARASSAI(Ascoli Piceno - Marche)
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COSA VEDERE ACARASSAI

Per la visita l borgo si prosegue mantenendo la destra arrivando così all’ingresso di quello che viene chiamato il “Castello Nuovo” cioè la parte del borgo di origine medievale risalente al periodo del XIII-XIV secolo.
CASTELLO NUOVO
Questo nucleo urbano presenta una pianta rettangolare è ed è percorso da tre strette strade parallele. Quella storica è la strada più a sud delimitata dalla Porta Marina, una porta semplice a tutto sesto circondata da alcuni elementi, come parte di una torre, che permettono di identificare un tratto delle antiche fortificazioni, benchè gli edifici abitativi abbiano occupato e modificato tutte le mura.
Subito dopo la porta, sulla sinistra, un cartello indirizza verso i camminamenti militari coperti, che si sviluppano sul lato sud del Castello Nuovo dove la cinta muraria di un tempo disponeva di una sottostante percorso coperto per il movimento dei soldati, dei rifornimenti, delle armi, ecc. Oggi, un tratto di questo percorso è stato recuperato ed è gratuitamente visitabile. Breve ma suggestivo.
Tutte le strade sono caratterizzate da edifici accostati uno all’altro, di diversa fattura e altezza a volte in cotto a volte intonacati, quasi sempre in linea con lo stile del borgo. All’inizio della strada centrale, si trova il palazzo Polini Fioretti, un palazzo gentilizio che si evidenzia solo grazie al bel portale d'ingresso lavorato.
La strada più a nord è sicuramente la più tranquilla e silenziosa, qui c’è anche una piccola porta pedonale (Porta dello Sportello) che conduce sulla strada esterna di circonvallazione dalla quale si possono notare tratti di mura in cui si sono inserite delle abitazioni sempre in cotto, il tutto ben conservato. Ogni tanto, tra le abitazioni, appaiono parti di torri con evidenti merlature ghibelline che avevano lo scopo di fungere da “rompitratta”.
Le tre strade parallele del Castello Nuovo si ricongiungono in una piazza interna al borgo dove si distingue il Palazzo Comunale con porticato dei primi del ‘900 sede anche del piccolo Museo Civico Archeologico che custodisce reperti ritrovati in scavi archeologici effettuati nei dintorni. Sul fianco del Palazzo Comunale, il piccolo oratorio di S. Monica, chiesa oggi adibita a Pinacoteca (quando aperta ....). Un altro palazzo gentilizio in cotto completa la bella piazza, Palazzo Vannozzi.

CASTELLO VECCHIO
La piazza centrale del borgo si presta a confine tra i due Castelli, quello Nuovo appena percorso e quello Vecchio che si erge su una piccola collina assumendo così una forma circolare. Castello Vecchio risale al periodo feudale (IX-X secolo) ed è caratterizzato da stretti e tortuosi vicoli pedonali molto suggestivi. Subito una salita lastricata in pietra conduce ad uno dei punti più belli del borgo offerto dalla particolare architettura delle case tra cui una ad angolo. Salendo ancora un Palazzo gentilizio e poi la chiesa di S. Lorenzo del XVI secolo (chiesa che ho trovato chiusa in occasione della mia visita).
Superata la chiesa, che si trova nel punto più altro della piccola collina, si scende verso Porta di Montagna. Prima della Porta, prestando attenzione sulla destra, si trova l’atelier di un artista che realizza opere particolari, artista ben disposto a colloquiare con i turisti su storia e tradizioni Carassai e non necessariamente per vendere i suoi dipinti.
Dopo una curva e pochi passi si giunge alla Porta di Montagna, una doppia porta a sesto acuto che prende questo nome semplicemente perché rivolta verso i monti Sibillini. Dalla porta si sviluppa un altro stretto vicolo che porta al punto di partenza della visita a Castello Vecchio, un vicolo tra case in cotto e muretti in laterizio, in cui si trova una storica Fontanella di acqua potabile pubblica ricavata nell'incavo di un muro antichissimo. Molto piacevole e suggestivo questo breve percorso di Castello Vecchio, il tutto ben conservato, aderente allo stile di un borgo medievale, molto curato, pulito e verde, un piccolo gioiello.
CASTELLO DIMONTE VARMINEnelle vicinanze

Il Castello non era accessibile in occasione della mia visita in quanto in precarie condizioni.

Panoramica del Castello di Monte Varmine
CURIOSITA' SUCARASSAI

Toponimo Asinianum e Carniale nel medioevo; Carnassalis, Carnassale, Carrascale nel 1400; Castrum Medium, Castrum Guardiae nel 1500; Carnasciale nel 1600; Asi-nianum, Castrum Asi, quindi, un villaggio che diveniva Castrum e Castra-Asi; Car-sum Ase, poi Ca-ru-ase, per aggiustamenti; infine Carassai. Dalla metà del 1500, i nomi ricorrenti sono Carassai nell’uso comune e Castrum negli atti pubblici.
SINTESI SUCARASSAI
