BORGO DIPETRITOLI(Fermo - Marche)
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Petritoli è un comune collinare che si trova nella verde vallata dell’Aso. Il suo piccolo centro storico risale intorno all’anno 1000 grazie ai monaci farfensi che gli attribuirono il nome di Castel Rodolfo. L’attuale nome Petritoli sembra derivare dalla fusione di tre piccoli castelli del luogo aventi i nomi di Petrosa, Petrania, e Petrollavia.
COSA VEDERE APETRITOLI

Petritoli è un abitato che si sviluppa seguendo l’andamento di una collina dalla particolare forma a “Y”. E’ percorso da una strada principale che taglia tutto il centro storico, da questa strada si diramano con alcune vie e vicoli laterali e una piazza nel punto più alto della collina.
I prosegue lungo la via principale tra case ed edifici restaurati e alcuni abbandonati. Lungo la via si affaccia la chiesa di S. Maria in Piazza, anch’essa chiusa. Si prosegue ancora ma senza rilevare nulla di interessante fino al punto in cui la strada si apre su un incrocio, punto dell’estremo ovest del borgo dove un tempo sicuramente era presente una porta di cui oggi non c’è traccia. Questo è testimoniato dal fatto che subito a destra si inizia a vedere un tratto delle mura di cinta.
Nello stesso punto non passa inosservato un edificio con una grande scritta “Teatro Comunale dell’Iride”, un palazzo chiaramente recente che il cartello turistico conferma ( XIX secolo ). Nello stesso incrocio ecco un altro palazzo che attira l'attenzione per le sue finiture esterne di chiara marca veneziana. Si tratta di un Palazzo costruito alla fine del ‘800 da Pietro Vitali una potente famiglia locale. Se si prosegue sempre dritti, un breve tratto di strada porta alla chiesa di Sant’Anatolia anch’essa chiusa.
Tornati all’incrocio si può prendere la strada di sinistra che segue la cinta muraria, dalla circonvallazione si diramano delle vie che salgono e portano all’interno del borgo una delle quali attraversa una antica porta oggi completamente ricostruita. Così facendo si può visitare la parte del borgo più popolare quella del “braccio della Y” più isolato. Nel silenzio di queste vie, viuzze e vicoli si possono ammirare angoli caratteristici, arditi sottopassi e strette scalinate, una esperienza piacevole.
La visita può iniziare da quella che appare essere la porta principale che si trova ad est, rivolta verso l’Adriatico. Si tratta di una ricostruzione composta da tre archi gotici racchiusi tra due torri cilindriche risalenti al XV secolo. Subito dopo questi archi una piazzetta porta alla successiva massiccia Porta Petrania del XIV secolo. Proseguendo sulla via ci si inoltra nel borgo che appare gradevole nell’aspetto grazie ad una buona armonia dei vari edifici quasi tutti in cotto, alcuni con portali ad arco con lesene in cotto o terracotta.
Dopo un centinaio di metri, la strada si apre leggermente e si può osservare il municipio che occupa l’ex Convento delle Clarisse e sul fianco la chiesa di S. Chiara, entrambi gli edifici risalgono tra il Cinquecento e il Seicento. Peccato che la chiesa sia chiusa in occasione della mia visita.
Dopo un centinaio di metri, la strada si apre leggermente e si può osservare il municipio che occupa l’ex Convento delle Clarisse e sul fianco la chiesa di S. Chiara, entrambi gli edifici risalgono tra il Cinquecento e il Seicento. Peccato che la chiesa sia chiusa in occasione della mia visita.
I prosegue lungo la via principale tra case ed edifici restaurati e alcuni abbandonati. Lungo la via si affaccia la chiesa di S. Maria in Piazza, anch’essa chiusa. Si prosegue ancora ma senza rilevare nulla di interessante fino al punto in cui la strada si apre su un incrocio, punto dell’estremo ovest del borgo dove un tempo sicuramente era presente una porta di cui oggi non c’è traccia. Questo è testimoniato dal fatto che subito a destra si inizia a vedere un tratto delle mura di cinta.
Nello stesso punto non passa inosservato un edificio con una grande scritta “Teatro Comunale dell’Iride”, un palazzo chiaramente recente che il cartello turistico conferma ( XIX secolo ). Nello stesso incrocio ecco un altro palazzo che attira l'attenzione per le sue finiture esterne di chiara marca veneziana. Si tratta di un Palazzo costruito alla fine del ‘800 da Pietro Vitali una potente famiglia locale. Se si prosegue sempre dritti, un breve tratto di strada porta alla chiesa di Sant’Anatolia anch’essa chiusa.
Tornati all’incrocio si può prendere la strada di sinistra che segue la cinta muraria, dalla circonvallazione si diramano delle vie che salgono e portano all’interno del borgo una delle quali attraversa una antica porta oggi completamente ricostruita. Così facendo si può visitare la parte del borgo più popolare quella del “braccio della Y” più isolato. Nel silenzio di queste vie, viuzze e vicoli si possono ammirare angoli caratteristici, arditi sottopassi e strette scalinate, una esperienza piacevole.
Necessariamente si ritorna verso il centro del borgo e prima di raggiungere Porta Petrania (vista ad inizio visita) si attraversa la piazza principale nel punto più altro del borgo dove svetta una particolare torre civica, abbastanza recente, costituita da un basamento quadrato a bugnato, un soprastante corpo ottagonale e da una parte finale a forma rotonda che termina su una cupola.
CURIOSITA' SUPETRITOLI

E’ un importante evento di Petritoli il quale richiama molte persone della zona e non solo. E’ una festa tipica delle realtà rurali che fin dai tempi remoti celebrava il buon raccolto del grano con offerte fatte alla Madonna in segno di ringraziamento.
La festa ha un chiaro connotato religioso e si apre con le sfilata delle “forosette”, ragazze in costume, le quali sono accompagnate dal suono di organetti ed altri strumenti popolari e canti di stornelli. Le ragazze portano le “canestrelle” di grano con fiocchi e decorazioni floreali da donare alla chiesa. Segue la sfilata dei carri delle varie contrade addobbati a festa sui quali viene rappresentato il ciclo vitale del grano, dalla semina alla cottura del pane.
Le Cove sono i covoni di grano ( fascio di steli di grano falciati alla base con le spighe in sommità) che venivano realizzati sul posto dai contadini quando ancora il grano veniva tagliato con la falce.
La festa ha un chiaro connotato religioso e si apre con le sfilata delle “forosette”, ragazze in costume, le quali sono accompagnate dal suono di organetti ed altri strumenti popolari e canti di stornelli. Le ragazze portano le “canestrelle” di grano con fiocchi e decorazioni floreali da donare alla chiesa. Segue la sfilata dei carri delle varie contrade addobbati a festa sui quali viene rappresentato il ciclo vitale del grano, dalla semina alla cottura del pane.
SINTESI SUPETRITOLI

Piccolo borgo fuori dai circuiti turistici tradizionali. Petritoli non possiede palazzi, chiese o opere significative, il borgo in parte conserva l’aspetto caratteristico degli abitati dalle origini medievali.
Le porte d’accesso più importanti sono ben restaurate, forse troppo “perfette”. La cinta muraria, visibile in alcuni tratti, è ben conservata, il borgo è pulito anche se la sensazione è che sia poco popolato/vissuto.
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