BORGO DICASTELVETRO DI MODENA(Modena - Emilia Romagna)
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Il piccolo borgo di Castelvetro di Modena si trova nel cuore dell’Emilia Romagna in un territorio famoso per la presenza della Motor Valley e per gli eccellenti prodotti enogastronomici. Il borgo è adagiato sulle prime colline dell’Appennino e nel 2003 è stato insignito della Bandiera Arancione dal TCI.

Veduta del centro storico di Castelvetro
CENNI STORICI SUCASTELVETRO

I primi cenni sull’esistenza di centro abitato risalgono all’epoca etrusca alla quale seguì la dominazione romana che ha lasciato diverse testimonianze nel territorio circostante oltre al nome di “Castrum Vetus” poi trasformato in Castro Vetere.
Alla decadenza dell’Impero Romano, anche questo territorio fu oggetto delle invasioni barbariche, un periodo alquanto oscuro e sanguinoso per la popolazione. Dopo una distruzione quasi totale il paese rinacque lentamente fino ad assumere la dimensione di castello.
Anche in questi anni, inizi del IX secolo, furono molto sanguinosi per continue battaglie per la sua dominazione fino al 1330 quando divenne feudo della famiglia Rangoni.
A seguire Castelvetro iniziò ad assumere una sempre maggiore importanza banchè ferito gravemente da terremoti ed epidemie. Passata la dominazione francese, il castello entrò nella sfera degli Estensi fino all’Unità d’Italia.
COSA VEDERE ACASTELVETRO

Il comune di Castelvetro è abbastanza esteso e il piccolo centro storico con il relativo borgo occupa la sommità di una piccola collina. Subito prima dell’ingresso principale al borgo, è presente un parcheggio auto molto comodo dal quale una breve dritta via conduce verso il centro.
Percorrendo questa via si incontrano alcune caseggiati colorati che sono stati completamente ristrutturati con una certa attenzione seguendo criteri moderni pur mantenendo l’architettura tipica del borgo. Anche la pavimentazione richiama quella di un tempo, in tutto il borgo troviamo il ciottolato oggi scomodo ma nel passato ideale per resistenza e deflusso delle acque piovane e non solo …. In fondo alla via si intravede un massiccio torrione, si tratta della Torre delle Prigioni la quale annuncia la piazza principale. Appena giunti sulla piazza, subito si nota l’isolata Torre dell’Orologio leggermente pendente, unico elemento di spicco rimasto di quello che era il castello che subì molte trasformazioni dal XIII secolo. Sul fianco della torre è possibile osservare un tratto dell'antica cinta muraria con delle merlature ghibelline. Sull’ampia piazza si affaccia il Palazzo Comunale con un piccolo loggiato ad angolo con archi a sesto acuto anticamente noto come Palazzo del Secondogenito e abitato, a suo tempo, dalla famiglia nobile Rangoni. Sempre sulla piazza, a fianco della Torre delle Prigioni, il grande e articolato Palazzo Rinaldi oggi residenza privata. Un lato della piazza oggi vede un ampio balcone panoramico e una pavimentazione recente a quadrettoni chiari e scuri che simulano una scacchiera. Con una visione a 360 gradi della piazza si nota che tutte le strutture appaiono ben conservate e con uno stile allineato tra loro.
Proseguiamo lasciando la piazza per imboccare una breve via che conduce ad una successiva piazza dominata dalla chiesa parrocchiale con la sua grande facciata e dal Palazzo Rangoni eretto nello stesso periodo in cui nacque il castello. Oggi il palazzo è destinato a vari usi ed esternamente dimostra una certa carenza di attenzione. Frontalmente si erge la grande chiesa parrocchiale dedicata ai SS Martiri Senesio e Teopompo, un edificio abbastanza recente (1907) realizzato in cotto secondo lo stile neo-gotico. L'insieme risulta semplice e lineare sia nella facciata che all'interno. Quest'ultimo è a tre navate terminanti ciascuna con un'abside. Non sfugge l'alto e slanciato campanile sempre in cotto e in stile neo-gotico.
Da questa piazza si può proseguire su un vicolo che costeggia il lato destro della chiesa incontrando l'alto e slanciato campanile e alcune case che ormai hanno perso la connotazione del borgo essendo tutte trasformate in abitazioni moderne e dotate di varie comodità.
La visita è già finita, il centro storico non ha altro da offrire se non alcuni ottimi ristoranti, una acetaia comunale (siamo nella zona dell’aceto balsamico) e un curioso Museo Fili d’oro a Palazzo posto tra le due piazze del centro. (vedi Curiosità di seguito).
Percorrendo questa via si incontrano alcune caseggiati colorati che sono stati completamente ristrutturati con una certa attenzione seguendo criteri moderni pur mantenendo l’architettura tipica del borgo. Anche la pavimentazione richiama quella di un tempo, in tutto il borgo troviamo il ciottolato oggi scomodo ma nel passato ideale per resistenza e deflusso delle acque piovane e non solo …. In fondo alla via si intravede un massiccio torrione, si tratta della Torre delle Prigioni la quale annuncia la piazza principale. Appena giunti sulla piazza, subito si nota l’isolata Torre dell’Orologio leggermente pendente, unico elemento di spicco rimasto di quello che era il castello che subì molte trasformazioni dal XIII secolo. Sul fianco della torre è possibile osservare un tratto dell'antica cinta muraria con delle merlature ghibelline. Sull’ampia piazza si affaccia il Palazzo Comunale con un piccolo loggiato ad angolo con archi a sesto acuto anticamente noto come Palazzo del Secondogenito e abitato, a suo tempo, dalla famiglia nobile Rangoni. Sempre sulla piazza, a fianco della Torre delle Prigioni, il grande e articolato Palazzo Rinaldi oggi residenza privata. Un lato della piazza oggi vede un ampio balcone panoramico e una pavimentazione recente a quadrettoni chiari e scuri che simulano una scacchiera. Con una visione a 360 gradi della piazza si nota che tutte le strutture appaiono ben conservate e con uno stile allineato tra loro.
Proseguiamo lasciando la piazza per imboccare una breve via che conduce ad una successiva piazza dominata dalla chiesa parrocchiale con la sua grande facciata e dal Palazzo Rangoni eretto nello stesso periodo in cui nacque il castello. Oggi il palazzo è destinato a vari usi ed esternamente dimostra una certa carenza di attenzione. Frontalmente si erge la grande chiesa parrocchiale dedicata ai SS Martiri Senesio e Teopompo, un edificio abbastanza recente (1907) realizzato in cotto secondo lo stile neo-gotico. L'insieme risulta semplice e lineare sia nella facciata che all'interno. Quest'ultimo è a tre navate terminanti ciascuna con un'abside. Non sfugge l'alto e slanciato campanile sempre in cotto e in stile neo-gotico.
Da questa piazza si può proseguire su un vicolo che costeggia il lato destro della chiesa incontrando l'alto e slanciato campanile e alcune case che ormai hanno perso la connotazione del borgo essendo tutte trasformate in abitazioni moderne e dotate di varie comodità.
La visita è già finita, il centro storico non ha altro da offrire se non alcuni ottimi ristoranti, una acetaia comunale (siamo nella zona dell’aceto balsamico) e un curioso Museo Fili d’oro a Palazzo posto tra le due piazze del centro. (vedi Curiosità di seguito).
CASTELLO DILEVIZZANO RANGONEnelle vicinanze

Levizzano Rangone è una piccola frazione di Castelvetro di Modena e si trova a pochi kilometri dal capoluogo. L’interesse per questa località è dovuto alla presenza di un castello.
Il cartello turistico presente sulla breve strada d’accesso, racconta che Levizzano (anticamente Livicianus) viene citato, per la prima volta, in un documento dell’890 che lo descrive come “corte con castello e due cappelle” una dedicata ai Santi Adalberto ed Antonino, entro le mura, e una dedicata a S. Michele, fuori le mura.
Probabilmente il castello fu eretto tra il IX e il X secolo con lo scopo principale di riparo dalle scorribande degli Ungari.
Osservandolo dall’esterno si nota la notevole fortificazione con un unico punto d’accesso a doppia porta. Una volta entrati sorprende l’ampio spazio su cui si sviluppa l’edificio principale e l’alta torre di guardia posta al suo fianco, Torre Matildica. Probabilmente queste aree davano riparo non solo agli abitanti ma anche ad animali, attrezzature e riserve alimentari. L’insieme degli edifici ancora presenti è ben conservato.
L’interno del castello sembra visitabile ma in occasione della mia visita tutto era chiuso (secondo me da tempo ….). Sempre grazie alla segnaletica turistica locale, risulta che all’interno è presente una sfarzosa “Sala dei Vescovi” del XVI secolo con pregevoli affreschi, fregi, figure allegoriche e paesaggi.
Il cartello turistico presente sulla breve strada d’accesso, racconta che Levizzano (anticamente Livicianus) viene citato, per la prima volta, in un documento dell’890 che lo descrive come “corte con castello e due cappelle” una dedicata ai Santi Adalberto ed Antonino, entro le mura, e una dedicata a S. Michele, fuori le mura.
Probabilmente il castello fu eretto tra il IX e il X secolo con lo scopo principale di riparo dalle scorribande degli Ungari.
Osservandolo dall’esterno si nota la notevole fortificazione con un unico punto d’accesso a doppia porta. Una volta entrati sorprende l’ampio spazio su cui si sviluppa l’edificio principale e l’alta torre di guardia posta al suo fianco, Torre Matildica. Probabilmente queste aree davano riparo non solo agli abitanti ma anche ad animali, attrezzature e riserve alimentari. L’insieme degli edifici ancora presenti è ben conservato.
L’interno del castello sembra visitabile ma in occasione della mia visita tutto era chiuso (secondo me da tempo ….). Sempre grazie alla segnaletica turistica locale, risulta che all’interno è presente una sfarzosa “Sala dei Vescovi” del XVI secolo con pregevoli affreschi, fregi, figure allegoriche e paesaggi.

Il castello di Levizzano visto dall'esterno
CURIOSITA' SUCASTELVETRO

Nel cuore del centro storico, in posizione intermedia tra le due piazze principali è allestito il Museo Fili d’Oro a Palazzo, una esposizione permanente di abiti rinascimentale curata dall’Associazione Dama Vivente la stessa che si occupa delle rievocazioni storiche di Castelvetro.
Nel percorso espositivo si possono ammirare da vicino gli abiti usati durante le rievocazioni storiche, si possono apprezzare i preziosi ricami, le stoffe di seta, raso e velluto, cappelli piumati e acconciature, il tutto inserito all’interno di alcune sale del Palazzo Rinaldi.
Il museo ha ottenuto il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
Nel percorso espositivo si possono ammirare da vicino gli abiti usati durante le rievocazioni storiche, si possono apprezzare i preziosi ricami, le stoffe di seta, raso e velluto, cappelli piumati e acconciature, il tutto inserito all’interno di alcune sale del Palazzo Rinaldi.
Il museo ha ottenuto il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
SINTESI SU CASTELVETRO

Il piccolo borgo di Castelvetro non offre molto. Tutti gli edifici di un certo interesse si concentrano nelle due piazze una vicina all’altra, anzi direi in un’unica piazza.
Nessun edificio storico è visitabile e la parte restante del borgo non ha più nulla di storico. Il borgo si presenta pulito e ordinato con una buona accoglienza turistica.
GALLERIA FOTOGRAFICACASTELVETRO di MODENA
Soffermando il mouse sulla foto, appare la descrizione (su desktop)
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Tutte le foto e i video presenti in questa pagina sono di Roberto
DOVE SI TROVACASTELVETRO di MODENA
NELLE VICINANZE DICASTELVETRO di MODENA
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