BORGO DISAVIGNANO sul PANARO(Modena - Emilia Romagna)
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COSA VEDERE ASAVIGNANO sul PANARO
L’accesso al borgo avviene attraverso una massiccia torre difensiva facente parte della prima cinta muraria di un tempo. Evidenti le fessure che indicano l’antica presenza di un ponte levatoio su un fossato che oggi non esiste più. Nel bel mezzo, tra due piccole finestre, è visibile un affresco del ‘600 raffigurante la Madonna col Bambino un po’ segnato dal tempo. La torre, recentemente restaurata, e il selciato, realizzato in ciottoli di fiume che si estende in tutto il borgo, sono un bel biglietto da visita per il turista.
Prima di entrare, si può fare una brevissima deviazione sulla sinistra, a poche decine di metri, siamo ancora fuori dal borgo, si trova il piccolo oratorio di San Rocco eretto nel 1631 in ringraziamento per lo scampato pericolo della peste dell’anno 1630. Il restauro conservativo interno ed esterno del 1980 ha in parte ridotto il fascino di questi piccoli edifici di culto frutto della devozione popolare di un tempo.
Ritornando e superando la torre d’ingresso, si entra nella prima zona del borgo, dove una serie di edifici si affiancano sulla breve strada che porta ad una graziosa piazzetta molto curata e pulita con tutte le case circostanti in cotto. Un piccolo e caratteristico pozzo a forma ottagonale (restaurato nel 1919 come indicato da un cartello turistico) fa da bella cornice a tutta la piazza.
Il vicolo che prosegue dritto è cieco e si chiude dopo poche decine di metri tra case recentemente ristrutturate che hanno saputo mantenere lo stile del borgo.
Sulla sinistra si sviluppa un vicolo che sale verso la parte alta della collina. La via è affiancata da una serie di belle case in pietra e in cotto nella parte superiore. All’ingresso di una di esse, un segnale turistico indica che l’abitazione era detta “Del Vescovo” per poi assunse il nome di “Casa del Capitano” per poi diventare Teatro. Alzando lo sguardo è possibile vedere lo stemma dei Contrari appartenete ai Signori di Savignano che nel 1409 conquistarono la Signoria fino al 1575, vicenda ricordata ogni anno nell'ambito della manifestazione storica “La Lotta per la Spada dei Contrari”.
Continuando a salire, ecco un’altra bella torre in sasso risalente al 1026. Anch’essa era dotata di ponte levatoio in quanto anche questa seconda cinta muraria aveva un fossato ritenuto molto utile a rinforzare i sistemi di difesa del Castello.
Superata la torre, il vicolo continua affiancando da una serie di case con facciate in cotto e/o pietra ben conservate. Poco dopo si giunge ad una ampia scalinata che conduce alla grande chiesa dedicata a Maria Assunta, chiesa che io, purtroppo, ho trovato chiusa. La chiesa risale al 1033 e nel corso del tempo ha subito alcuni interventi di consolidamento e ampliamento anche significativi compreso l'ultimo sulla facciata. Questa spicca per essere stata cementata ed avere un colore arancione acceso che a mio avviso non s'addice all’edificio che, osservando bene la sua struttura, risulta tutto realizzato in pietra.
Così si è giunti sulla sommità del Castello, un ampio spazio piano sul fianco della chiesa fa pensare che in passato qui sorgesse una rocca con degli edifici nobili che magari si sviluppavano intorno ad una piccola corte chiusa.
CURIOSITA' SUSAVIGNANO sul PANARO
L’altro museo è chiamato Museo della Venere e custodisce una statuetta della “Venere” avente sembianze femminili e ritrovata nel 1925. Si tratta di una scultura scolpita su una pietra dura di color giallo/verde alta 22 cm circa e risalente a 25.000 anni fa.
Nel borgo storico di Savignano si trova la sede dell’Associazione Borgo Castello, una associazione molto attiva con lo scopo primario di valorizzare e far conoscere l’antico borgo medioevale. L’associazione si occupa anche dell'organizzazione di una grande festa legata ad un fatto storico realmente avvenuto.
La rievocazione coinvolge i giovani di sei contrade del paese, Castello, Doccia, Formica, Garofano, Magazzeno e Mulino, i quali si confrontano in giochi di forza ed abilità per la conquista dell’ambito trofeo “la Spada dei Contrari”.