BORGO DI
PESCHICI
(Foggia - Puglia)
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INTRODUZIONE A
PESCHICI
Peschici è un borgo medievale davvero suggestivo, situato nel nord del Gargano, in provincia di Foggia. È arroccato su un promontorio a picco sul mare Adriatico, a circa 90 metri di altitudine. Il centro storico è stato fondato nel XI secolo dai Bizantini come avamposto difensivo e ha mantenuto intatta la sua struttura medievale: case bianche con i tipici tetti a cupola, vicoli stretti e tortuosi e scalinate ripide.
Fino alla fine dell'Ottocento, tutto il centro urbano di Peschici era all'interno di una cinta muraria ancora in parte visibile. Le porte erano due, a nord e a sud, e le mura storiche si interrompevano in quei punti. Oggi le mura sono quasi scomparse, come le torri, e solo una porta è ancora presente.
Peschici è un borgo in una posizione strategica per cui ha vissuto molte incursioni saracene nel corso dei secoli, e questo ha contribuito a forgiare il suo carattere unico, sia culturale che architettonico.
COSA VEDERE A
PESCHICI

Varcata la porta, si accede al vicolo principale, caratterizzato da una pavimentazione in pietra locale e fiancheggiato da abitazioni tradizionali con facciate bianche di calce. Questo percorso angusto, tipico dell'architettura difensiva medievale, segue l'andamento naturale del promontorio con leggere pendenze, improvvise svolte e ripide scalinate. Visitando il borgo si potrà notare una tipica e ricorrente architettura delle abitazioni che prevede le scale di accesso al primo piano esterne, scale che hanno il nome di “mugnale”. Esse possono avere o meno il parapetto in muratura ed essere di varie dimensioni ; se ridotta, nel sottoscala venivano ospitati animali da cortile o la legnaia, se ampia, la rampa sormonta l’ingresso dell’abitazione al piano terra come nel tipico “proffelo” dell’Italia centrale.
Proseguendo la visita lungo la via principale, si giunge al Palazzo nobiliare Libetta, edificato nel XVII secolo dalla facoltosa famiglia locale dei Libetta. La facciata presenta uno stile sobrio con elementi decorativi in pietra scolpita attorno ai portali e alle finestre. Il palazzo non è aperto al pubblico poiché di proprietà privata.
Continuando il cammino, che in questo tratto si allarga leggermente, si raggiunge la piazza principale del borgo, cuore della vita sociale di Peschici. Qui sorge la Chiesa di Santa Maria del Suffragio, conosciuta localmente come Chiesa del Purgatorio. Edificata nel XVI secolo e rimaneggiata nel XVIII, presenta una facciata semplice in pietra calcarea con un portale decorato da lesene e un piccolo rosone centrale. L'interno è a navata unica con volta a botte e conserva un pregevole altare maggiore in marmo policromo del XVIII secolo. Di notevole interesse anche il crocifisso ligneo di fattura locale risalente al XVII secolo e il bellissimo organo in legno di antica fattura da poco restaurato. L'interno avrebbe bisogno di qualche intervento di manutenzione/ripristino.

Dalla piazza, imboccando la via sulla sinistra, si accede ad un percorso commerciale ricco di botteghe artigiane e negozi di prodotti tipici e souvenir. La strada, più stretta rispetto alla piazza, appare ben curata e presenta diversi vicoli laterali sulla sinistra caratterizzati da ripide scale e passaggi coperti che collegano i diversi livelli del borgo lungo il fianco del promontorio. Le abitazioni, che fiancheggiano queste scale, mostrano la tipica architettura garganica descritta in precedenza.
Al termine di questa via commerciale, si raggiunge l'estremità del centro abitato dove si trova il Recinto Baronale, un complesso architettonico difensivo che sembra risalire al XIV secolo. All'interno del recinto, di cui ben poco è rimasto, si erge la Chiesa di San Michele Arcangelo, edificata nel 1585 e rimaneggiata nei secoli successivi. La facciata, semplice e austera, è realizzata in pietra locale con un semplice portale romanico. La chiesa è chiusa ed appare in decadenza.
Adiacente alla chiesa si trova il Castello di Peschici, edificato dai Normanni nel X secolo il quale venne successivamente ampliato durante la dominazione sveva e angioina. La struttura, costruita in pietra calcarea locale, è adagiata sopra a una alta roccia a strapiombo sul mare. Il castello ha subito vari rimaneggiamenti nel corso dei secoli, in particolare dopo le incursioni saracene del XVI e XVII secolo. Oggi il castello è di proprietà privata ma se ne possono visitare le segrete, un tempo adibite a prigioni e a deposito di armi, dove è possibile ammirare alcuni strumenti di tortura, pezzi che vanno dal Medioevo al Rinascimento ( mappa del castello ).
Dopo la visita al castello, si può solo tornare indietro però imboccando la strada bassa che costeggia il versante meridionale del promontorio. Questo percorso, meno frequentato dai turisti, offre scorci suggestivi sul paesaggio marittimo attraverso contenute aperture tra le abitazioni. Il percorso è caratterizzato da ripide scalinate e passaggi con le volte, testimonianza della necessità di adattare l'urbanistica alla morfologia accidentata del terreno.

Piacevole percorre questi vicoli in cui si può osservare un ritmo di vita più reale e meno turistico. Lungo questo percorso si incontrerà uno slargo, un balcone sul mare, circondato da case ristrutturate dove un cartello turistico ricorda che qui si trovava la seconda porta di Peschici, Porta di Basso. Questa rappresentava l’ingresso dal mare, riservata ai braccianti ed ai pescatori che “salivano” dalla baia e dai campi circostanti per tornare a casa.
Proseguendo ancora, si incrocerà una abitazione, ricavata nella roccia, tipica delle famiglie marinare di Peschici. Nell'interno sono stati raccolti tanti oggetti di diversa natura recuperati dalle case abbandonate di marinai dei tempi passati. L’anziana signora, che gestisce questa mostra, sarà lieta di spiegare e raccontare la vita dei marinai di Peschici d’un tempo.
Procedendo ulteriormente tra i vicoli della parte bassa del borgo, si giunge alla Chiesa di Sant'Elia Profeta, edificio religioso risalente al XIII secolo che ha subito successivi interventi nel XVI secolo. La sobria facciata in pietra locale è caratterizzata da un portale in pietra e da due rosoni. Esiste anche un ingresso laterale. L'interno, a navata unica con volta a capriate, è stato oggetto di una recente ristrutturazione che ha uniformato tutte le pareti con intonaco. Un semplice e lineare altare in marmo e alcune tele settecentesche raffiguranti episodi della vita del profeta Elia, sono gli unici elementi da segnalare.
Dalla chiesa di Sant'Elia, seguendo le indicazioni per il centro, ci si ritrova nel vicolo principale di Peschici e da qui si raggiunge velocemente la porta storica dalla quale è iniziata questa visita.
Il percorso circolare appena descritto, della durata approssimativa di tre ore, consente di apprezzare appieno le peculiarità urbanistiche e architettoniche di Peschici, un borgo che ha saputo conservare l'autenticità del suo impianto medievale pur adattandosi alle esigenze della vita contemporanea e del turismo.
LE TORRI DI
PESCHICI
nelle vicinanze

Le torri sono costruite su rupi o su penisole che si affacciano al mare in modo da dominare un ampio tratto di costa. Quasi tutte hanno subito interventi di consolidamento e talune sono state ricostruite, nessuna e visitabile all’interno. Rimane il fatto che rappresentano un importante patrimonio storico di questo territorio. La più caratteristica è quella di Monte Pucci che gode di una posizione elevata con una splendida visione panoramica. La torre si trova lungo la strada costiera SS89 garganica ed è adiacente ad un piccolo parcheggio con terrazza panoramica, mente la foto che accompagna questo paragrafo si riferisce alla torre di Calalunga che si trova circa a metà strada tra Peschici e Vieste.
VIDEO SU
PESCHICI
Nei vicoli del borgo marinaro
INFO e CURIOSITA'
PESCHICI
Antiche case marinare di Peschici
Percorrendo la via bassa del centro storico di Peschici, si incontra una delle poche case storiche dei pescatori, casa realizzata nella roccia. In realtà di un unico ambiente visitabile grazie ad una anziana signora, figlia di un pescatore che qui ha vissuto, la quale, con grande orgoglio e forse anche per necessità, apre la casa ai turisti. All’interno c’è di tutto anche oggetti volutamente qui portati per aumentare l’interesse, pentolame, vasellame, quadri, vestiti, piccoli accessori, giocattoli, fotografie, ecc. Si può ben vedere come questa grotta era un unico spazio diviso in aree distinte, come la zona dove si cucinava (con caminetto), la zona dove si mangiava con la dispensa, la zona dove si dormiva, ecc. Molte le foto anche di natura personale, che ritraggono momenti di vita di quel tempo.
Quali sono le origini del nome Peschici ?
Il nome Peschici affonda le sue radici nell'antichità. Secondo le fonti storiche più accreditate, deriva dal termine latino "pisciculi", che significa "piccoli pesci", testimonianza della vocazione marinara del borgo fin dalle sue origini. Altre teorie collegano il nome all'arrivo dei Greci Bizantini, che avrebbero fondato l'insediamento nel IX secolo d.C. chiamandolo "Peskìci" (pescatori).
Quale la leggenda di Sant'Elia Profeta patrono di Peschici ?
In un tempo lontano si narra che un nugolo immenso di cavallette oscurò ad un tratto il sole, distruggendo orti, uliveti, vigneti, campi; persino gli stessi cittadini non potevano uscire fuori di casa. Il clero e gli abitanti di Peschici, si riunirono in chiesa perché presi dallo spavento e decisero di indire una processione per implorare la protezione di Sant’Elia, per liberare il paese da questa calamità. Si rispolverò l’antica statua lignea del Santo, abbandonata nella cappella della Madonna delle Grazie, e tutti insieme si avviarono in processione verso il Castello, pregando e piangendo.
Era il mese di luglio e un caldo terribile non consentiva l’inoltrarsi della processione per cui i partecipanti decisero di ritirarsi a pregare in chiesa. Al mattino, sulla spiaggia giaceva «uno strato nero alto circa due palmi di cavallette e nel controllarle, scoprirono che, sulle ali erano incise le iniziali ‹I.D.› che interpretarono come ‹IRA DEI› (castigo di Dio). Il Signore aveva voluto punire un popolo avverso alla Chiesa e pertanto, da quel momento alla fede si aggiunse una venerazione profonda per Sant’Elia che venne eletto patrono e protettore dl Peschici.
Qual è la festa più importante di Peschici ?
La Festa di Sant'Elia, patrono di Peschici, rappresenta il momento culminante dell'anno per la comunità locale. Celebrata il 20 luglio, questa ricorrenza affonda le sue radici in antiche legende (vedi sopra) oltre a tradizioni marinare e religiose. Le celebrazioni iniziano all'alba con la processione della statua del Santo portata in mare su imbarcazioni addobbate, seguita dai pescatori e dalle loro famiglie. Questo suggestivo corteo marittimo ricorda il legame profondo tra Peschici e il mare. Nel pomeriggio, la processione continua per le vie del borgo, accompagnata dalla banda musicale e dai canti tradizionali. La sera, la piazza principale si anima con spettacoli folcloristici, concerti e la tradizionale sagra dei prodotti tipici locali.
Quali sono le bellezze naturali di Peschici ?
Il litorale di Peschici offre uno spettacolo naturale di notevole bellezza con le sue numerose grotte marine scavate dall'erosione nelle falesie calcaree. Da citare la Grotta dei Contrabbandieri, così chiamata perché un tempo utilizzata per nascondere merci di contrabbando, è raggiungibile solo via mare e sorprende per i giochi di luce che filtrano attraverso fessure nella roccia. La Grotta delle Rondini deve il suo nome alle colonie di questi uccelli che vi nidificano durante la bella stagione. Le escursioni in barca permettono di esplorare queste e altre grotte e di raggiungere isolate calette altrimenti inaccessibili e di ammirare il profilo della costa inserito in un paesaggio che sembra sospeso tra cielo e mare.
Quali sono le specialità gastronomiche di Peschici ?
La cucina di Peschici riflette la sua identità di borgo marino e agricolo, con piatti che combinano sapientemente i frutti del mare e della terra. La "tiella" di riso, patate e cozze è una specialità che unisce ingredienti semplici in un risultato di grande equilibrio gustativo. Non mancano primi piatti a base di pasta fresca fatta in casa, come le tradizionali "orecchiette" condite con cime di rapa o sugo di pesce. Il pesce rappresenta naturalmente un elemento fondamentale nella gastronomia locale: scorfano, cernia e dentice sono spesso cucinati "all'acqua pazza", con pomodorini, aglio e prezzemolo. Non si può lasciare Peschici senza aver assaggiato i dolci tradizionali come le "cartellate" e le "ostie ripiene" a base di mandorle e miele.





