IL BORGO DISAN QUIRICO D'ORCIA(Siena - Toscana)
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San Quirico d’Orcia è uno dei più interessanti e caratteristici borghi della bellissima Val d’Orcia, una delle più belle valli d’Italia e non solo. La storia e la bellezza della Val d’Orcia è stata riconosciuta nel 2004 come patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO.
San Quirico inizia a farsi conoscere nel XI secolo vivendo vicende alterne e subendo gli influssi di Siena e poi dei Medici. Quest’ultimi contribuirono non poco alla sua rinascita anche grazie alla posizione geografica di San Quirico lungo la Via Fancigena.
- Cosa vedere nel borgo di San Quirico d'Orcia
- Borgo di Bagno Vignoni - nelle vicinanze
- Cappella della Madonna di Vitaleta - nelle vicinanze
- Castello di Spedaleto - nelle vicinanze
- Galleria fotografica di San Quirico d'Orcia
- Paesaggi della Val d'Orcia - nelle vicinanze
- Info e Curiosità su San Quirico d'Orcia
- Dove si trova San Quirico d'Orcia
- Borghi vicini a San Quirico d'Orcia
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COSA VEDERE ASAN QUIRICO D'ORCIA

Sono due i parcheggi auto presenti, entrambi ben segnalati però entrambi poco capienti ed è facile trovarli pieni per cui consiglio di seguire le indicazioni per il centro. Giunti all’ingresso del centro storico (oltre non si può proseguire), si devia sulla destra costeggiando la cinta muraria, qui sono presenti diversi stalli ed è abbastanza a facile trovare posto.
Così facendo già è possibili ammirare una parte della cinta muraria che si presenta ben conservata. Entrati nel borgo da uno stretto passaggio (sicuramente un tempo era presente una porta) si inizia la visita al borgo di San Quirico d’Orcia. Dopo pochi passi ecco il cuore storico di San Quirico, una piazzetta dove si trova la Pieve dei Santi Quirico e Giulitta oggi Collegiata.
E’ la chiesa più rappresentativa di San Quirico, edificio religioso di notevole bellezza sia nelle forme che nell'architettura. Realizzata in pietra chiara, questa chiesa romanica risale al XII secolo ed è caratterizzata da tre ingressi, uno sulla facciata principale e due sul lato destro della chiesa. Tutti e tre gli ingressi presentano elaborati portali a sbalzo con colonnine, serie di archi a tutto sesto, animali in rilievo e sculture di leoni. L’interno a navata unica, con pianta a croce latina, appare essenziale come lo sono le chiese romaniche, l’altare maggiore è l’unico elemento elaborato (decisamente più recente), ricco di decorazioni in marmo chiaro e nero con colonne in marmo policromo e sculture in marmo bianco ai lati. Non è questo l'elemento di maggiore interesse bensì la bella pala d’altare quattrocentesca posta a sinistra dell’altare maggiore che rappresenta la Madonna col Bambino tra Angeli e Santi. Da vedere anche il coro dietro l’altare maggiore, opera lignea del senese Antonio Barili realizzato tra il 1482 e il 1502 e costituito da pannelli con dei bellissimi disegni a intarsio, un’opera davvero notevole.
Nella stessa piazza si erge massiccio Palazzo Chigi fatto costruire nella seconda metà del XVII sec. dal cardinale Flavio Chigi. All’interno lavorarono numerosi artisti del tempo ed oggi ospita il Museo dell’Imperatore Barbarossa.

Lasciata la piazza si percorre il vicolo principale su cui si affacciano edifici e abitazioni storiche ma rimaneggiate. Lungo il percorso diversi negozi e alcuni ristoranti. Non ci vuole molto per giungere a quella che appare come la piazza principiale di San Quirico, uno slargo su cui troviamo la chiesa di San Francesco risalente al XIX secolo. La facciata, posta su di un piano rialzato rispetto alla strada, è semplice e lineare, sul fianco il campanile in travertino e laterizio che si differenzia per lo stile architettonico, probabile rifacimento. L’interno ad aula unica non appare molto interessante. Si distinguono quattro altari laterali e un altare maggiore sul quale è conservata la Madonna Annunziata attribuita ad Andrea della Robbia unico elemento di un certo valore.
Ritornati sulla piazza subito si nota un tratto della cinta muraria che lambisce la piazza nonché Porta Nuova, che oggi appare come un semplice passaggio tra le mura. Sul fianco della porta il giardino chiamato Horti Leoni, un bel giardino all’italiana a disegni geometrici che risale al 1580.
La visita riprende imboccando la via centrale di San Quirico, anche questo tratto di strada, come il precedente, è costeggiato da case rimaneggiate poco interessanti. Giunti quasi alla fine del borgo ecco apparire la chiesa di S. Maria Assunta, una chiesa romanica la cui costruzione risale alla seconda metà del XI secolo. Un tempo era circondata da orti lungo la Via Francigena in prossimità della porta Ferrea che oggi non c’è più. Edificio semplice e allo stesso tempo affascinante, costituito da pietre chiare squadrate con un piccolo campanile a vela. L’interno ad aula unica è molto semplice come si conviene alle chiese romaniche. Interno molto scuro viste le ridotte finestre, la luce naturale filtra solo dalle due piccole porte d’ingresso, quella sulla facciata principale e quella laterale sull’antica via Francigena rifinita con un bel portale lavorato.
Di fonte alla chiesa un segnale turistico indica la presenza dell’Ospedale della Scala. Un piccolo passaggio conduce ad un cortile interno dove un tempo sorgeva l’Ospedale di Santa Maria della Scala, edificato nel XIII secolo. Un tempo la struttura offriva cure e assistenze ai pellegrini e ai viandanti che percorrevano la via Francigena. Oggi è rimasto solo il cortile con il pozzo.

Giunti alla fine del borgo, dove un tempo sorgeva la Porta Ferrea, molti tornano indietro mentre è opportuno svoltare e imboccare il vicolo di sinistra per affrontare un percorso secondario ma interessante di San Quirico.
Questa stradina conduce a quelli che un tempo erano i camminamenti lungo la cinta muraria, cinta ancora presente e ben conservata. Mentre la si percorre, sulla sinistra appaiono alcuni giardini sul retro delle case del borgo mentre sulla destra si spazia sulla colline circostanti fintanto che non si incontra una “casa-torre”, una torre d’osservazione recuperata e con evidenti tracce di struttura originaria in pietra ed oggi trasformata in piccola abitazione. Proseguendo ancora si giunge ad un nucleo storico di case molte delle quali in pietra ottimamente conservate le quali regalano scorci e angoli suggestivi. Un sottopasso sulla destra conduce ad una piazzetta dove si trovano altre due caratteristiche “case-torre”.
Continuando si giunge alla Porta dei Cappuccini dalla struttura esagonale e risalente al XIII secolo. Nella parte superiore delle abitazioni aspetto molto frequente in queste zone così come le case-torre viste prima. Struttura ben conservata che sul lato interno presenta segni di architetture (forse delle volte) che un tempo si inserivano o si collegavano a questa porta.
Lasciando la Porta alle spalle, si imbocca un vicolo interessante che richiama i classici centri storici medievali. Le abitazioni che si affacciano sono tutte in pietra, lesene in sasso, portoni a volte sia in pietra che in cotto e tanto verde e fiori a colorare il vicolo. Sa non perdere i pochi vicoli laterali, tutti ciechi ma molto caratteristici.
Alla fine di questa via ci si ritrova nella piazza di Palazzo Chigi e della Collegiata, luogo dal quale è iniziata la visita.
BORGO DIBAGNO VIGNONInelle vicinanze

Queste acque termali erano conosciute fin dall’antichità ed essendo Bagni Vignoni lungo la Via Francigena, molti vinsanti ma anche cavalieri se non Papi passando di qui si concedevano bagni caldi e ristoratori.

CAPPELLA DELLAMADONNA DI VITALETAnelle vicinanze

La piccola Cappella, edificata nel 1885, sorge su un precedente antico santuario. Restaurata recentemente, si presenta con una semplice facciata anteriore in pietra chiara con timpano. Le facciate laterali e la parte absidale sono in sono in pietra di Pienza. Il tutto è completato da un piccolo campanile a vela con due celle campanarie.
Interno ad aula unica è intonacato e decorato a tempera, molto semplice e lineare con due volte gotiche dipinte in azzurro con delle stelle gialle. La statua della Madonna posta sull’altare è una copia.
La bellezza e la fama di questa chiesina risiede nel contesto in cui essa si trova che è quello splendido della Val d’Orcia dove lo sguardo del visitatore si perde tra le sue sinuose colline circostanti.
Sul fianco della Cappella lo storico podere in pietra il cui proprietario, a suo tempo, volle realizzare l’edificio religioso. Oggi il fabbricato ospita con un bar e un ristorante.

CASTELLO DISPEDALETTOnelle vicinanze


INFO e CURIOSITA'SAN QUIRICO d'ORCIA
Quali sono le origini del nome San Quirico d’Orcia ?
Il nome deriva da San Quirico, un giovane martire cristiano del IV secolo, venerato come santo dalla Chiesa cattolica. Secondo la tradizione, Quirico era un bambino ucciso durante le persecuzioni cristiane sotto l'imperatore Diocleziano. La devozione a San Quirico si diffuse in diverse regioni italiane, e diverse sono le località a lui dedicate. La seconda parte del nome, "d'Orcia," si riferisce al fiume Orcia, che attraversa questa pittoresca area della Toscana. Il fiume ha dato il nome anche alla valle circostante, la Val d'Orcia, famosa per i suoi paesaggi iconici, dichiarati Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.
Quando e perchè furono creati gli Horti Leonini di San Quirico d’Orcia ?
Questi giardini furono creati nel 1580 da Diomede Leoni, da cui prendono il nome. Leoni era un personaggio di spicco del periodo, legato a importanti figure del Rinascimento come i Medici. Gli Horti Leonini furono realizzati su un terreno rimasto vuoto dopo la demolizione delle mura medievali della città. Questo spazio venne trasformato in un giardino pubblico, un esempio di come il Rinascimento cercasse di armonizzare bellezza, natura e urbanistica. Gli Horti Leonini rappresentano un classico esempio di giardino all'italiana, caratterizzato da geometrie rigorose, siepi ben curate e un'organizzazione simmetrica dello spazio.
Come si svolge la Festa del Barbarossa a San Quirico d’Orcia ?
Ogni terza domenica di giugno, San Quirico rivive l'incontro storico tra Federico Barbarossa e gli ambasciatori papali. La rievocazione coinvolge oltre 400 figuranti in costumi medievali. I quattro quartieri del borgo si sfidano in giochi storici come il tiro con l'arco e la corsa delle botti. La festa culmina con un sontuoso banchetto medievale nelle vie del centro storico, dove si possono degustare piatti preparati secondo ricette dell'epoca.
Quali sono le attività all’aperto che San Quirico d’Orcia offre ?
San Quirico d'Orcia offre varie attività outdoor nel territorio della Val d'Orcia. Il trekking si sviluppa lungo sentieri ben segnalati che collegano il borgo con Pienza, Montalcino e Bagno Vignoni, attraversando i caratteristici paesaggi di cipressi e colline ondulate. La Via Francigena, che passa per il centro storico, permette escursioni storiche sulle orme degli antichi pellegrini. Per il cicloturismo sono disponibili percorsi di diversa difficoltà, sia su strada che sterrati, ideali per mountain bike ed e-bike. Il Parco Naturale della Val d'Orcia propone passeggiate guidate per l'osservazione della flora locale e il birdwatching. Durante la primavera e l'autunno, è possibile partecipare a escursioni fotografiche organizzate per catturare i colori mutevoli del paesaggio. Presso gli agriturismi della zona si possono fare passeggiate a cavallo tra vigneti e oliveti.