BORGO DISAN GINESIO(Macerata - Marche)
.
San Ginesio è un borgo insignito della bandiera arancione del TCI e annoverato tra i Borghi più belli d’Italia. L’abitato si trova all’interno del Parco dei Monti Sibillini a circa 700mt di altitudine. Il centro storico è racchiuso dalle antiche mura che lo circondano quasi completamente.
COSA VEDERE ASAN GINESIO

Diversi sono i percorsi e le strade per accedere al borgo medievale di San Ginesio, la più classica per un visitatore è quella dal lato est cioè dalla Porta Picena che dispone di un ampio piazzale antistante con comodo parcheggio.
Da questo punto già si ha una chiara visione dello sviluppo delle antiche mura che risalgono ai primi anni del 1300 e che oggi appaiono ben conservate e mantenute. Porta Picena è una delle otto porte d’un tempo e una delle quattro ancora presenti. Purtroppo sulla parte superiore sono presenti rinforzi per la messa in sicurezza della struttura, segni del terremoto del 2016, una particolarità che troveremo diffusa in tutto il borgo.
Subito dopo la porta l’ospedale dei Pellegrini o ospedale S. Paolo, un edificio basso e lungo con due ordini di archi e loggiato realizzato alla fine del 1200. Era un edificio destinato ad ospitare i pellegrini che qui transitavano, spesso a piedi, sulla via Roma-Loreto, momentaneamente chiuso per inagibilità.
La strada prosegue in leggera salita e si stringe progressivamente, qui antichi edifici in cotto si alternano ad edifici moderni come un recente complesso scolastico. Sulla sinistra un complesso religioso con la chiesa di S. Maria in Vepretis (chiusa) e un edificio che riporta la scritta “Ospedale Civico” sicuramente d'un tempo. Proseguendo si raggiunge un altro complesso religioso formato da chiesa e monastero. Oggi tutto questo è diventato patrimonio del comune, la chiesa di S. Agostino è stata trasformata in auditorium e mentre il complesso monastico ospita una scuola superiore.
Proseguendo verso il centro si giunge brevemente alla piazza principale su cui si affaccia la Collegiata, l’edificio emblema di San Ginesio. Si tratta di una chiesa edificata nel 1098 la cui facciata è suddivisa in due parti. La parte inferiore comprende il magnifico portale in travertino, con archi concentrici a tutto sesto. La parte superiore della facciata è una fine e armoniosa lavorazione in cotto suddivisa in cinque prospetti la cui visione è limitata dalla presenza di un imponente sistema di rinforzo e sostegno metallico per la messa in sicurezza della facciata dopo il terremoto del 2016. La chiesa è chiusa perché inagibile. Sul fianco della chiesa si trova la torre civica e non il campanile come è facile presupporre (il campanile è sul fianco del transetto della chiesa). La cella campanaria della torre è anch’essa rinforzata esternamente.
La strada prosegue in leggera salita e si stringe progressivamente, qui antichi edifici in cotto si alternano ad edifici moderni come un recente complesso scolastico. Sulla sinistra un complesso religioso con la chiesa di S. Maria in Vepretis (chiusa) e un edificio che riporta la scritta “Ospedale Civico” sicuramente d'un tempo. Proseguendo si raggiunge un altro complesso religioso formato da chiesa e monastero. Oggi tutto questo è diventato patrimonio del comune, la chiesa di S. Agostino è stata trasformata in auditorium e mentre il complesso monastico ospita una scuola superiore.
Proseguendo verso il centro si giunge brevemente alla piazza principale su cui si affaccia la Collegiata, l’edificio emblema di San Ginesio. Si tratta di una chiesa edificata nel 1098 la cui facciata è suddivisa in due parti. La parte inferiore comprende il magnifico portale in travertino, con archi concentrici a tutto sesto. La parte superiore della facciata è una fine e armoniosa lavorazione in cotto suddivisa in cinque prospetti la cui visione è limitata dalla presenza di un imponente sistema di rinforzo e sostegno metallico per la messa in sicurezza della facciata dopo il terremoto del 2016. La chiesa è chiusa perché inagibile. Sul fianco della chiesa si trova la torre civica e non il campanile come è facile presupporre (il campanile è sul fianco del transetto della chiesa). La cella campanaria della torre è anch’essa rinforzata esternamente.

Alle spalle della Collegiata si trova il Museo e la Pinacoteca comunale, anch’essi chiusi per inagibilità.
Dalla piazza principale si può proseguire verso ovest seguendo la strada che in leggera discesa che conduce alla Porta Ascarana nome derivato da un fatto storico legato al tradimento degli Ascari (la spiegazione è ben riportata da una targa presente sulla porta stessa). Lungo il vicolo sulla sinistra, la bella e semplice chiesa di San Francesco del secolo XI con portale in marmo bianco chiusa a causa danni subiti dal terremoto. Poco dopo sulla destra, il Parco di Colle Ascano dal quale si può ammirare un bellissimo panorama sui monti Sibillini. Poco prima della Porta la chiesa conventuale di Santa Chiara o di S. Maria delle Grazie consacrata nel 1636 che ho trovato chiusa ……
Da qui conviene tornare indietro raggiungendo la piazza principale e imboccando la prima strada verso destra che conduce nella zona più popolare del borgo dove si trova la chiesa di San Gregorio con una bella e lavorata facciata tutta in cotto (chiesa chiusa) e vicino ad essa il complesso monumentale dei Santi Tommaso e Barnaba risalente ai primi anni del 1300, anche questo complesso ha subito danni dal terremoto e risulta momentaneamente chiuso.
In questa zona del borgo si può girovagare per i caratteristici vicoli che riservano alcuni scorci interessanti ma non vi aspettate di trovare molte persone lungo la via, il borgo appare spopolato con molte case in vendita.
Dalla piazza principale si può proseguire verso ovest seguendo la strada che in leggera discesa che conduce alla Porta Ascarana nome derivato da un fatto storico legato al tradimento degli Ascari (la spiegazione è ben riportata da una targa presente sulla porta stessa). Lungo il vicolo sulla sinistra, la bella e semplice chiesa di San Francesco del secolo XI con portale in marmo bianco chiusa a causa danni subiti dal terremoto. Poco dopo sulla destra, il Parco di Colle Ascano dal quale si può ammirare un bellissimo panorama sui monti Sibillini. Poco prima della Porta la chiesa conventuale di Santa Chiara o di S. Maria delle Grazie consacrata nel 1636 che ho trovato chiusa ……
Da qui conviene tornare indietro raggiungendo la piazza principale e imboccando la prima strada verso destra che conduce nella zona più popolare del borgo dove si trova la chiesa di San Gregorio con una bella e lavorata facciata tutta in cotto (chiesa chiusa) e vicino ad essa il complesso monumentale dei Santi Tommaso e Barnaba risalente ai primi anni del 1300, anche questo complesso ha subito danni dal terremoto e risulta momentaneamente chiuso.
In questa zona del borgo si può girovagare per i caratteristici vicoli che riservano alcuni scorci interessanti ma non vi aspettate di trovare molte persone lungo la via, il borgo appare spopolato con molte case in vendita.
BORGO DISANT'ANGELO in PONTANOnelle vicinanze


Non distante da San Ginesio, si trova questo piccolo borgo dalle antiche origini romane anch’esso posto su una piccola collina. Si tratta di un piccolo centro ma molto vivace dal punto di vista culturale. Molte le iniziative e le attività per valorizzare il borgo tra cui interventi di recupero e mantenimento che possono sorprendere in una realtà così contenuta.
Purtroppo il terremoto che ha colpito l’Italia centrale ha lasciato anche qui il segno e un segno pesante. Gli edifici religiosi e civili degni di nota erano chiusi in occasione della mia visita. Resta comunque la possibilità di una piacevole passeggiata storica in questo borgo partendo dalla piazza Mazzini che interseca la Provinciale 45.
La grande maggioranza degli interventi post-terremoto sono serviti a mettere in sicurezza gli edifici, ora speriamo che non ci voglia troppo tempo per avviare gli interventi di ristrutturazione/consolidamento.
Purtroppo il terremoto che ha colpito l’Italia centrale ha lasciato anche qui il segno e un segno pesante. Gli edifici religiosi e civili degni di nota erano chiusi in occasione della mia visita. Resta comunque la possibilità di una piacevole passeggiata storica in questo borgo partendo dalla piazza Mazzini che interseca la Provinciale 45.
Una piccola salita conduce verso il centro storico, dopo un breve tratto si intravede l’alta torre civica o dell’orologio, purtroppo alcuni edifici circostanti il percorso sono stati realizzati secondo una architettura moderna poco confacente al resto del borgo. Poco dopo la torre sulla destra un edificio quasi anonimo ospita il Teatro comunale, uno dei 70 teatri storici delle Marche. Anch’esso chiuso però esternamente un cartello con tanto di foto dell’interno, da una idea di questo piccolo gioiello.
Si prosegue lungo il vicolo principale che continua a salire, non c’è nessuno lungo la via e molte sono le case che appaiono chiuse. Così si giunge in una diramazione che presenta due vicoli uno che sale e uno che scende, il tutto tra edifici prevalentemente in cotto.
Si prosegue lungo il vicolo principale che continua a salire, non c’è nessuno lungo la via e molte sono le case che appaiono chiuse. Così si giunge in una diramazione che presenta due vicoli uno che sale e uno che scende, il tutto tra edifici prevalentemente in cotto.
La via di destra porta verso un tratto delle antiche mura mentre quella a sinistra porta alla chiesa di San Nicola, l’edificio più rappresentativo purtroppo anch’esso chiuso per inagibilità causa terremoto.
La grande maggioranza degli interventi post-terremoto sono serviti a mettere in sicurezza gli edifici, ora speriamo che non ci voglia troppo tempo per avviare gli interventi di ristrutturazione/consolidamento.

Veduta di Sant'Angelo in Pontano
CURIOSITA' SUSAN GINESIO

Palio di San Ginesio
Dall’anno 1171 la festa del protettore S. Ginesio mimo romano veniva celebrata dal popolo sanginesino. Il 25 agosto era un giorno solenne di festa che nel 1386 veniva preceduto da 4 giorni di fiera e da 4 giorni a seguire sempre di fiera.
Dal 1582 la festa viene celebrata a spese della Municipalità, secondo un rituale stabilito dall’uso e da un protocollo confermato da uno Statuto del tempo.
Stiamo parlando di una festa storica che ha pochi eguali.
Dall’anno 1171 la festa del protettore S. Ginesio mimo romano veniva celebrata dal popolo sanginesino. Il 25 agosto era un giorno solenne di festa che nel 1386 veniva preceduto da 4 giorni di fiera e da 4 giorni a seguire sempre di fiera.
Dal 1582 la festa viene celebrata a spese della Municipalità, secondo un rituale stabilito dall’uso e da un protocollo confermato da uno Statuto del tempo.
Stiamo parlando di una festa storica che ha pochi eguali.
Oggi la festa laica del patrono si identifica in un palio che si svolge in due sessioni ; la prima denominata Giostra dell’Anello che ha luogo il 13 agosto e la seconda che prende il nome di Palio della Pacca che si svolge il 15 agosto.
La Giostra dell’Anello è una prova di abilità in cui i cavalieri delle quattro Contrade gareggiano cercando di centrare prima e asportare poi con una lancia una serie di tre anelli sospesi precariamente ad un palo.
Il secondo, Palio della Pacca , vede la sfida di quattro cavalieri, uno per contrada, si contendono la PACCA (cioè la porchetta) in un torneo che consiste nel centrare lo scudo del SARACENO (cioè la sagoma di un cavaliere) nel corso di assalti portati a grande velocità e seguendo un percorso tortuoso.
Il trofeo della Pacca (porchetta) viene consumato nel corso dei festeggiamenti dai contradaioli che se lo sono aggiudicato.
La contrada con il punteggio più altro ottenuto nella Giostra dell’Anello e nel Palio della Pacca si aggiudica il “Palio di San Ginesio”.
La Giostra dell’Anello è una prova di abilità in cui i cavalieri delle quattro Contrade gareggiano cercando di centrare prima e asportare poi con una lancia una serie di tre anelli sospesi precariamente ad un palo.
Il secondo, Palio della Pacca , vede la sfida di quattro cavalieri, uno per contrada, si contendono la PACCA (cioè la porchetta) in un torneo che consiste nel centrare lo scudo del SARACENO (cioè la sagoma di un cavaliere) nel corso di assalti portati a grande velocità e seguendo un percorso tortuoso.
Il trofeo della Pacca (porchetta) viene consumato nel corso dei festeggiamenti dai contradaioli che se lo sono aggiudicato.
La contrada con il punteggio più altro ottenuto nella Giostra dell’Anello e nel Palio della Pacca si aggiudica il “Palio di San Ginesio”.
SINTESI SUSAN GINESIO

San Ginesio è indubbiamente un borgo molto interessante e visitandolo si comprende perché abbia attenuto la bandiera Arancione dal TCI e perché rientri tra i Borghi più Belli d’Italia.
Il suo patrimonio storico in chiese, edifici e strutture medievali è notevole. E’ un vero peccato che sia stato massacrato dal terremoto del 2016 che ha portato alla chiusura, momentanea, di quasi tutto il suo patrimonio.
La grande maggioranza degli interventi post-terremoto sono serviti a mettere in sicurezza gli edifici, ora speriamo che non ci voglia troppo tempo per avviare gli interventi di ristrutturazione/consolidamento per ridare alla comunità e ai visitatori questo importante patrimonio culturale.
La grande maggioranza degli interventi post-terremoto sono serviti a mettere in sicurezza gli edifici, ora speriamo che non ci voglia troppo tempo per avviare gli interventi di ristrutturazione/consolidamento per ridare alla comunità e ai visitatori questo importante patrimonio culturale.
DOVE SI TROVASAN GINESIO
NELLE VICINANZE DISAN GINESIO
NEWSLETTER ALISEI
Registrandovi alla Newsletter sarete sempre aggiornati sui borghi e sui castelli visitati da Roberto