BORGO DISPELLO(Perugia - Umbria)
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Spello è anche rinomata per la conservazione dell’impianto urbano medievale, per i sui splendidi vicoli, per le case in sasso ottimamente conservate e per la cura riposta dai suoi abitanti che si manifesta nel modo più eclatante con l’infiorata (vedi paragrafo curiosità).
COSA VEDERE ASPELLO
Salendo lungo l'antica via Consolare, possiamo notare come l'urbanistica romana e quella medievale si intrecciano in questo primo tratto. Spesso l’attenzione viene catturata dai vicoli laterali, stretti e ricchi di verde dove si intravedono alcune case-torri in pietra calcarea rosa e bianca del vicino Monte Subasio. Sono i primi suggestivi scorci che riserva Spello.
Proseguendo la salita e si raggiunge la Cappella di Sant’Anna chiamata anche Cappella della Tega, una piccola cappella con volta a crociera affrescata. Al suo interno, spicca la "Crocifissione" di Nicolò di Liberatore che il cartello turistico indica realizzata nel 1461.
Ancora pochi passi e si entra in una piazza dalla lunga forma rettangolare. Sulla destra la Chiesa di Santa Maria Maggiore, la chiesa principale di Spello. La sua costruzione iniziò nel XII secolo sui resti di un tempio pagano, ma la struttura attuale risale al 1285.
Adiacente alla chiesa, si trova il Palazzo dei Canonici, sede della Pinacoteca. Qui, sono ospitate diverse opere d'arte che vanno dal XIII al XVIII secolo. Tra le tante presenti da non perdere sono ; la Madonna in trono con Bambino, una scultura lignea policromadi grande espressività, il trittico del Maestro dell'Assunta di Amelia e la Madonna con Bambino e Santi di Marcantonio Grecchi, un dipinto che esprime la devozione e la grazia del Rinascimento umbro. Completano la collezione oggetti di oreficeria, tessuti e oggetti sacri.
Riprendendo il percorso di visita lungo la centrale via Cavour, si noteranno molteplici botteghe di prodotti tipici e di artigianato. Così si giunge all’altezza della Chiesa di Sant'Andrea, una delle chiese più antiche di Spello, risalente all'XI secolo e realizzata insieme a un convento per i frati Minori. La facciata attuale ha subito diverse modifiche nel corso dei secoli perdendo una sua precisa identità.
L'interno cattura subito l’attenzione del visitatore per la sua bellezza e combinazione di colori. La chiesa è a navata unica con una pianta a croce latina, le pareti interne sono decorate con dipinti in stile gotico. Sul lato sinistro del transetto si possono ammirare due affreschi del Trecento. La chiesa ospita opere d'arte interessanti e di valore, tra cui: una tavola del Pinturicchio che raffigura la Madonna in Trono e Santi e un crocifisso del Quattrocento, dipinto su tavola e situato dietro l'altare maggiore.
Proseguendo ancora su via Cavour, si raggiunge la piazza principale di Spello, piazza della Repubblica centro della vita cittadina. In evidenza il Palazzo Comunale la cui parte originaria dell'edificio risale al XIII secolo poi modificata alcuni secoli dopo. La facciata è una combinazione di stili architettonici che riflettono i vari ampliamenti e modifiche che l'edificio ha subito nel corso del tempo. In evidenza un piccolo e grazioso loggiato con copertura e crociere con archi ogivali in stile gotico. All’estrema sinistra, una fontana, sotto la torre con orologio, particolarmente elaborata. All'interno, lungo un corridoio accessibile a tutti, si trova un lapidario del XVII secolo, con reperti di epoca romana e medievale. Sulla piazza, sorge anche la piccola chiesa di San Filippo, realizzata nel XVIII secolo
Da Piazza della Repubblica si prosegue seguendo la via principale in leggera salita. La zona è abbastanza commerciale. Giunti in un piccolo slargo si trova la grande chiesa di San Lorenzo sorta nel 1120. La bella e importante facciata in pietra squadrata chiara e rosata con i suoi 4 rosoni, di cui uno murato, testimonia le diverse fasi costruttive che la chiesa ha attraversato nel corso dei secoli. Purtroppo ho trovato la chiesa chiusa.
Superato lo slargo, pochi passi ed ecco che la strada finisce su uno stretto sottopasso attraversata la quale si entra nella parte più bella di Spello, quella del quartiere storico popolare. Un dedalo di stretti vicoli, passaggi tra le case in pietra ben conservate, angoli nascosti, vicoli ciechi dove il tempo sembra essersi fermato. Come cornice, una moltitudine di piante e fiori addobbano gli ingressi delle case, le finestre, le scale e i muretti diffondendo piacevoli profumi nella bella stagione. Ci si perde imboccando vicoli che poi permettono di scoprirne altri altrettanto belli e suggestivi invitano così all'esplorazione. La cura e l’amore dei residenti per la propria città qui si apprezza fino in fondo. I turisti sono presenti un po’ dappertutto, impegnati ad osservare e fotografare perché qui gli angoli suggestivi e gli scorci particolari si sprecano.
Dopo questo inevitabile procedere un po’ a caso, è bene cercare di ritornare sulla via principale. Così facendo si incontrerà la piccola chiesa di San Martino del XIII secolo purtroppo chiusa. A seguire un bivio (mantenere la sinistra) che si snoda nella parte più alta di Spello fino raggiungere un ampio belvedere. Sulla sommità di trova la chiesa di San Severino preceduta dalla Torre di San Severino a pianta quadrata del 1457 che sicuramente un tempo aveva la funzione di torre d’avvistamento. La chiesa di San Severino sembra risalire al VI secolo, l'aspetto attuale è del XII secolo, quando fu ristrutturata in stile romanico. Dal XVII secolo, la chiesa ospita i frati Cappuccini. La facciata è realizzata in pietra bianca e rosa e presenta un piccolo porticato che protegge l'ingresso principale. L'interno è a navata unica con pianta a croce latina e volte a crociera decorate con affreschi. Forse l’opera più interessante è quella nella controfacciata dove si trova un affresco raffigurante la Madonna col Bambino, San Francesco e Sant'Onofrio come indicato dalla segnaletica turistica. Sempre all'interno è conservata la tomba del Venerato fra Raniero da San Sepolcro.
Dopo la visita alla chiesa di San Severino, si può ancora proseguire e questa volta scendendo per esplorare un’ultima parte di Spello che ha conservato una struttura originaria resistendo all’incalzare della parte moderna della cittadina.
Sulla strada che scende, subito si incontra l'arco romano, una bella testimonianza in pietra del passato romano della città. L'arco, caratterizzato da una singola fornice a tutto sesto, era originariamente parte della cinta muraria e fungeva da collegamento tra il centro abitato e il Monte Subasio.
Superato l’arco, la strada scende tra case in sasso sempre molto curate e abbellite da piante e fiori. La strada termina in una piazza, ormai fuori le mura, dove si affaccia il monastero delle Clarisse realizzato nel 1320. La chiesa del monastero è caratterizzata da una facciata romanica bianca realizzata in pietra calcarea con un rosone centrale. Io l’ho trovata chiusa.
Giunti così all’estremo nord del borgo, non resta che affrontare l’itinerario di ritorno. Invece di ripercorrere la stessa strada dell'andata, suggerisco un itinerario alternativo che permetterà di scoprire altri angoli nascosti di Spello.
Proprio di fronte alla chiesa del Monastero delle Clarisse, si trova un sottopasso tra le case della piazza. Dopo il sottopasso una doppia curva ad “S” immette in un tratto rettilineo. Questa strada permette di rientrare nel borgo e percorrere una via poco conosciuta e poco frequentata dai turisti perché meno interessante. Lungo questo percorso si troveranno alcuni angoli caratteristici o dei vicoli suggestivi ma la cosa non è paragonabile a quello visto in precedenza nel percorso d’andata. Pochi passi e sulla sinistra, la bella facciata rustica in pietra bianca e rosa dell’oratorio di San Biagio caratterizzato da tre aperture dalla forma ad arco a sesto acuto. Quando l'oratorio è chiuso, l’interno è in pare visibile dalle vetrate che tamponano i due archi laterali.
Continuando lungo la via, si percorre un lungo tratto di strada fintanto che si incrocia via Cavour (la via principale fatta all’andata). Quasi difronte all’incrocio, fare attenzione ad un piccolo sottopasso pedonale (via Borgo di via Giulia) da imboccare e seguire. Quando si incrocia una via più ampia, svoltare a sinistra. Il vicolo di via Mura Vecchie conduce ad un altro gioiello di Spello, Porta Venere che da questo percorso si può osservare dall’alto.
Porta Venere è una delle sei porte di epoca romana di Spello, costruita in epoca augustea in travertino bianco. Il nome è stato preso da un tempio dedicato a Venere che si trovava poco fuori dalle mura cittadine. La porta presenta tre archi di diverse dimensioni, con lesene. Ai lati della porta svettano le Torri di Properzio con la loro forma a pianta dodecagonale e con interno circolare. Le torri sono realizzate in pietra calcarea rosata e venivano utilizzate per controllare gli accessi alla città. Oggi le torri si possono visitare.
Lasciata Porta Venere, proseguiamo come se volessimo rientrare nel borgo ma mantenendo sempre la destra anche all’altezza del primo vicolo a destra (via Tempio di Diana) che va imboccato per affiancare un tratto di mura ben conservato fino alla Porta Urbica un manufatto d'epoca romana in pietra chiara inserito, successivamente, nella cinta muraria realizzata in cotto, un altro esempio dell’antica maestria romana. Subito fuori dalla porta, la chiesa di San Ventura. La chiesa risale al XIV secolo ed è interamente in pietra levigata chiara e rosa. La facciata presenta un semplice portale squadrato con due lunette laterali . Purtroppo, ho trovato la chiesa chiusa.
Ritornare alla porta e subito dopo svoltare a destra, così si segue un altro tratto delle mura e si giungerà ben presto alla Porta Consolare da dove è iniziato questo tour alla scoperta del bellissimo borgo di Spello.
PERCORSO DI VISTASPELLO
CURIOSITA' SUSPELLO
E’ l’evento più importante e conosciuto di Spello. Si svolge nel mese di giugno in occasione della festa religiosa del Corpus Domini.
L’usanza di addobbare con i fiori il percorso delle processioni religiose ha radici lontane nel tempo e solo alcuni secoli fa si è trasformata in vero e proprio omaggio alla festa del miracolo eucaristico.
Mentre in epoche più antiche i fiori venivano distribuiti alla rinfusa sui selciati, successivamente le tecniche si raffinarono, si iniziò ad utilizzare soltanto le foglie sempreverdi e nacquero i primi bellissimi tappeti di ginestra e finocchio selvatico, impreziositi da fregi di fiordaliso, margherite, petali vellutati, rose.
E’ un lavoro che coinvolge i partecipanti per tutto l’anno al fine di preparare nel migliore dei modi la manifestazione. Le Infiorate sono composte da tappeti e quadri che si offrono ai numerosi visitatori italiani e stranieri che qui giungono. Il risultato è frutto di un complesso e difficile lavoro che richiede giorni, settimane e addirittura mesi di paziente e sapiente lavoro di molte persone, che a gruppi si distribuiscono i compiti e si attivano con indispensabile armonia di intenti.
Tra le fasi preliminari più importanti e impegnative dell’evento ci sono la ricerca e la raccolta di fiori e poi la mondatura, la selezione e la conservazione dei petali.
SINTESI SUSPELLO
La segnaletica turistica andrebbe migliorata, diversi sono i luoghi in cui è proprio assente.