BORGO  DI
CINGOLI
(Macerata - Marche)





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Cingoli è un borgo medievale dell’entroterra maceratese. Ubicato su una collina a 630 mt sull’alta valle del fiume Mesone, gode una invidiabile posizione panoramica che lo ha reso famoso come “Balcone delle Marche”. Il centro abitato si sviluppa a forma di fuso sula sommità del monte Circe. Il borgo medievale di Cingoli è stato colpito pesantemente dal terremoto che ha colpito queste zone dell’Italia centrale lasciando profonde ferite.
scalinata via della Polisena di Cingoli
La scalinata di via della Polisena di Cingoli

CENNI STORICI SU
CINGOLI

Alcune testimonianze indicano la presenza di insediamenti nella zona risalenti al periodo neolitico, notizie più certe si hanno intorno al IX secolo a.C. quando la zona in cui sorge Cingoli era occupata dalle popolazioni Picene.

Durante il periodo romano, Cingoli inizia ad assumere un certo ruolo nell’area e il borgo viene fortificato. Nel IV secolo viene istituita la diocesi il cui vescovo fu Sant’Esuperanzio attuale patrono della cittadina (vedi paragrafo sulla Collegiata). In seguito Cingoli si eresse libero comune a cui seguirono lotte tra potenti famiglie locali e successive lotte con comuni confinanti come quello di Osimo.

Passata sotto il domino papale, Cingoli divenne un importante riferimento anche giuridico della zona fintanto che una rivolta, assieme ad altri comuni, contro il papa Gregorio IX portò ad un conflitto che vide la vittoria delle truppe pontificie. Da quel momento Cingoli diventa un comune come tanti altri fino al 1829 quando Francesco Saverio Castiglioni, di nobile famiglia cingolana, diventa Papa Pio VIII.

Ormai però siamo alla fine del papato e nel 1861 Cingoli entra a far parte del Regno d’Italia.

COSA VEDERE A
CINGOLI

passaggio nel centro storico di Cingoli
La visita inizia dalla Porta Piana, la porta più rappresentativa di Cingoli che si trova all’estremità nord del borgo. Realizzata nel 1835 andò a sostituire una antecedente porta medievale che era affiancata da due possenti torri oggi non più presenti. Lo stile di questa porta appare pulito ed elegante grazie alla scelta di due materiali diversi, la facciata ha uno sfondo in mattoni scuri  e le finiture in colore chiaro come le finte colonne quadrate. Nella parte superiore spicca lo stemma papale in onore di papa Pio VIII.
 
Superata la porta, poco dopo, la strada si divide su due arterie, sulla destra quella principale e sulla sinistra quella che porta al famoso “balcone”. Personalmente preferisco imboccare quest’ultima (via Roma). Gli edifici che incontriamo lungo questo vicolo non sono di particolare interesse, facciate moderne si alternano a edifici e/o palazzi in stili diversi e un po’ trasandati. Anche i piccoli vicoli laterali che si incontrano lungo il percorso sono poco interessanti. Finalmente si giunge al famoso “balcone delle Marche”, uno slargo con un lungo e curato balcone che permette una vista veramente notevole sulle zone circostanti fatte di dolci colline, piccoli centri abitati e campi coltivati. Nelle belle giornate si intravede il mare Adriatico.
 
Proseguendo e mantenendo la strada ci avviamo verso la zona sud del borgo. Lungo la strada incontriamo case abbastanza normali e recenti fino a giungere alla chiesa di S. Benedetto del 1327, una piccolo e semplice edificio religioso che conserva le reliquie di S.  Bonfilio terzo patrono di Cingoli. Da qui si può proseguire tenendo la sinistra e percorrendo vicoli con edifici in pietra che più si adattano allo spirito di un borgo medievale, probabilmente questo quartiere rappresenta la parte più storica del borgo popolare. Così si giunge alla Porta Spineto, una massiccia porta di epoca medievale rimaneggiata semplice ma significativa.
 
Ora conviene ritornare indietro per poi svoltare a sinistra per indirizzarsi verso la piazza principale di Cingoli. Prima di arrivare in centro, a ridosso della cattedrale, imboccare il vicolo sulla sinistra che conduce alla Porta del Tasso di cui sono rimasti due semplici archi (direi sono stati completamente rifatti), uno veicolare e uno più piccolo pedonale. Prestare attenzione al vicolo sulla sinistra della porta, via Della Polisena. Questo vicolo un po' defilato ritengo sia il più suggestivo di Cingoli, case in pietra, muri in pietra, muretti sempre in pietra che confinano con dei giardinetti, ecc. Il vicolo tranquillo e silenzioso arriva a una scalinata in discesa veramente molto suggestiva, un angolo del borgo da non perdere.
interno chiesa S. Esperandia Cingoli

Giunti nella piazza principale devo prendere atto che la grande cattedrale di S. Maria Assunta è chiusa a causa dei danni derivanti dal terremoto. Sulla parte opposta della piazza si trova il Palazzo Comunale con la alta torre civica, una struttura rinascimentale con ampio loggiato restaurata negli anni 2000 su una serie preesistente di edifici. All'interno del comune è presente un interessante museo archeologico, un tempo comunale ed ora statale. In esso sono raccolti reperti di diversa natura rinvenuti nella zona picena in cui si trova Cingoli.  Il museo è ben organizzato, con molti reperti ben valorizzati, armi, vasellame, monili,  ecc. che vanno dal paleolitico fino al periodo romano. Sempre internamente al palazzo si trova una notevole opera, un quadro della Madonna del Rosario di Lorenzo Lotto.
 
Dalla piazza mi avvio verso la Porta Piana da dove ho iniziato la visita percorrendo i vicoli laterali alla via principale su cui si affacciano edifici di varia fattura ma senza particolare interesse a parte Palazzo Castiglioni (visibile la sola parte esterna dell'edificio patrizio) e la piccola chiesa di San Girolamo che con la sua facciata in pietra chiara che sembra “schiacciata” dagli edifici circostanti. Tra i vicoli laterali incrociamo la chiesa Santo Spirito chiusa per i danni subiti dal terremoto cosi come la successiva grande chiesa di San Francesco. Questa zona del borgo è sicuramente la più rimaneggiata nel corso degli ultimi tempi per cui ben presto si giunge a Porta Piana.
 
Una volta ritornati alla Porta, si può visitare la piccola chiesa di Santa Sperandia annessa all’omonimo monastero. Basta percorre un breve tratto della circonvallazione del borgo e ad un centinaio di metri sulla sinistra, una stradina laterale cieca conduce a un cancello che permette di accedere alla chiesa. La facciata esterna in mattoni è semplice e lineare. L'interno ad unica navata, ha subito diversi interventi nel corso del tempo, ora prevale il colore chiaro sia sulle pareti che sulle colonne che negli stucchi. Il tutto si contrappone all'abside dietro l'altare che si presenta poco illuminato. In una cappella laterale si trova il corpo della Santa, una monaca benedettina che qui morì nel 1276 e attualmente compatrona di Cingoli assieme a Sant'Esuperanzio.


COLLEGIATA DI
S. ESUPERANZIO

Questa collegiata, dedicata al Santo Patrono di Cingoli primo vescovo della diocesi, si trova appena fuori dal centro storico. Costruita sulla sommità del monte Sasso è immersa nel verde e circondata da alti pini marittimi. Dalle prime origini di epoca romana, la costruzione fu ampliata nel XII secolo.

L’austera facciata in stile romanico, realizzata in concio d’arenaria, presenta un portale sormontato da un bel bassorilievo rappresentante S. Esuperanzio.

L’interno, un po’ buio, è a unica navata assai spaziosa e particolare con archi ogivali poggianti su pilastri. Nella parte di fondo, una doppia gradinata permette di accedere alla tribuna con un ampio coro in legno scuro mentre al centro una scala discende verso la cripta. Quest’ultima conserva le reliquie del Santo ed è stata realizzata nel XVIII secolo in stile barocco cosa che stride rispetto al resto della chiesa. Le pareti della chiesa sono adornate da diversi pregevoli affreschi oggetto di recenti recuperi di una serie di pitture che si sono susseguite nel tempo. Nella sacrestia, se lasciano entrare, un bel polittico di Giovanni Antonio da Pesaro.
affresco Collegiata di S. Esuperanzio
Un affresco all'interno della Collegiata di S. Esuperanzio

CURIOSITA' SU
CINGOLI

La storia tramandata sul patrono di Cingoli San Esuperanzio racconta che all’eta di 12 anni, in disaccordo con il padre, si presentò al vescovo locale e pubblicamente si fece battezzare.

Per ubbidire alla vocazione del Signore lasciò la casa, i parenti, la sua patria ed insieme al giovane Formario, a lui affidato dai genitori per essere educato alla fede cattolica, si mise in viaggio. Giunse a Roma ove predicò contro i cattivi costumi della gioventù che praticava i riti pagani; per questo fu perseguitato e incarcerato. 

Anche in questa circostanza ebbe modo di operare molti prodigi. Liberato per intercessione del Sommo Pontefice, che era venuto a conoscenza della sua vita edificante, lo prese sotto la sua protezione.

Resasi vacante la Diocesi di Cingoli a seguito della morte del Vescovo Teodosio, il Papa San Anastasio II lo consacrò vescovo e lo inviò alla sede di Cingoli, nel Piceno.

Il Santo morì a Cingoli verso il 510 e fu sepolto, per suo desiderio, in un oratorio fuori Porta Montana.
 
Nel turbinoso periodo delle invasioni barbariche si ebbero numerose testimonianze di protezione ragion per cui i cingolani lo elessero protettore della città.

SINTESI SU
CINGOLI

Il borgo medievale di Cingoli, non mi è parso così interessante se confrontato ad altre simili realtà marchigiane. Sicuramente il terremoto ha lasciato il segno, durante la mia visita ho notato che diversi edifici privati erano in fase di ristrutturazione per altri dovevano ancora iniziare i lavori. La cosa più preoccupante sono gli edifici pubblici e religiosi che hanno subito danni importanti e che attendono interventi che richiederanno fondi e tempi lunghi.

La parte storicamente interessante  ritengo sia quella a sud del centro storico (quartiere Spineto) oltre la piazza principale (dietro la cattedrale), zona dove i vicoli e gli edifici riportano a quello che doveva essere il borgo medievale di un tempo.

Un aspetto che ho notato è la scarsa cura e pulizia in talune zone del borgo dove appare una certa trascuratezza sia a livello privato che pubblico, si spera sia sia trattato di una situazione transitoria.
 
Interessante la collegiata di San Esuperanzio poco fuori il centro storico.



 VALUTAZIONE COMPLESSIVA


  Posizione del borgo
  Stato di conservazione
  Rispetto storico architettonico
  Cura e pulizia del borgo
  Segnaletica turistica

GALLERIA FOTOGRAFICA
CINGOLI

Soffermando il mouse sulla fotografia, appare la descrizione (su desktop)
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Tutte le foto e i video presenti in questa pagina sono di Roberto


  • Porta Piana, l'ingresso al borgo Cingoli
  • Il "balcone delle Marche" Cingoli
  • Porta del Tasso Cingoli
  • scalinata borgo Cingoli
  • Un vicolo del borgo Cingoli
  • La torre civica del Palazzo Comunale Cingoli
  • Il palazzo comunale Cingoli
  • Cattedrale S. Maria Assunta Cingoli
  • Un passaggio nei vicoli  Cingoli
  • Chiesa di S. Stefano Cingoli
  • Scorcio su un vicolo del borgo Cingoli
  • chiesina di Santa Esperandia Cingoli
  • Interno ​chiesa Santa Esperandia Cingoli
  • La collegiata di S. Esuperanzio  Cingoli
  • lunetta ​ingresso S. Esuperanzio Cingoli
  • affresco collegiata di S. Esuperanzio Cingoli
  • Interno collegiata S. Esuperanzio Cingoli

DOVE SI TROVA
CINGOLI

NELLE VICINANZE DI
CINGOLI

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borgo di Montecassiano
borgo San Severino Marche
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