BORGO DICINGOLI(Macerata - Marche)
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CENNI STORICI SUCINGOLI

COSA VEDERE ACINGOLI

Superata la porta, poco dopo, la strada si divide su due arterie, sulla destra quella principale e sulla sinistra quella che porta al famoso “balcone”. Personalmente preferisco imboccare quest’ultima (via Roma). Gli edifici che incontriamo lungo questo vicolo non sono di particolare interesse, facciate moderne si alternano a edifici e/o palazzi in stili diversi e un po’ trasandati. Anche i piccoli vicoli laterali che si incontrano lungo il percorso sono poco interessanti. Finalmente si giunge al famoso “balcone delle Marche”, uno slargo con un lungo e curato balcone che permette una vista veramente notevole sulle zone circostanti fatte di dolci colline, piccoli centri abitati e campi coltivati. Nelle belle giornate si intravede il mare Adriatico.
Proseguendo e mantenendo la strada ci avviamo verso la zona sud del borgo. Lungo la strada incontriamo case abbastanza normali e recenti fino a giungere alla chiesa di S. Benedetto del 1327, una piccolo e semplice edificio religioso che conserva le reliquie di S. Bonfilio terzo patrono di Cingoli. Da qui si può proseguire tenendo la sinistra e percorrendo vicoli con edifici in pietra che più si adattano allo spirito di un borgo medievale, probabilmente questo quartiere rappresenta la parte più storica del borgo popolare. Così si giunge alla Porta Spineto, una massiccia porta di epoca medievale rimaneggiata semplice ma significativa.
Ora conviene ritornare indietro per poi svoltare a sinistra per indirizzarsi verso la piazza principale di Cingoli. Prima di arrivare in centro, a ridosso della cattedrale, imboccare il vicolo sulla sinistra che conduce alla Porta del Tasso di cui sono rimasti due semplici archi (direi sono stati completamente rifatti), uno veicolare e uno più piccolo pedonale. Prestare attenzione al vicolo sulla sinistra della porta, via Della Polisena. Questo vicolo un po' defilato ritengo sia il più suggestivo di Cingoli, case in pietra, muri in pietra, muretti sempre in pietra che confinano con dei giardinetti, ecc. Il vicolo tranquillo e silenzioso arriva a una scalinata in discesa veramente molto suggestiva, un angolo del borgo da non perdere.

Giunti nella piazza principale devo prendere atto che la grande cattedrale di S. Maria Assunta è chiusa a causa dei danni derivanti dal terremoto. Sulla parte opposta della piazza si trova il Palazzo Comunale con la alta torre civica, una struttura rinascimentale con ampio loggiato restaurata negli anni 2000 su una serie preesistente di edifici. All'interno del comune è presente un interessante museo archeologico, un tempo comunale ed ora statale. In esso sono raccolti reperti di diversa natura rinvenuti nella zona picena in cui si trova Cingoli. Il museo è ben organizzato, con molti reperti ben valorizzati, armi, vasellame, monili, ecc. che vanno dal paleolitico fino al periodo romano. Sempre internamente al palazzo si trova una notevole opera, un quadro della Madonna del Rosario di Lorenzo Lotto.
Dalla piazza mi avvio verso la Porta Piana da dove ho iniziato la visita percorrendo i vicoli laterali alla via principale su cui si affacciano edifici di varia fattura ma senza particolare interesse a parte Palazzo Castiglioni (visibile la sola parte esterna dell'edificio patrizio) e la piccola chiesa di San Girolamo che con la sua facciata in pietra chiara che sembra “schiacciata” dagli edifici circostanti. Tra i vicoli laterali incrociamo la chiesa Santo Spirito chiusa per i danni subiti dal terremoto cosi come la successiva grande chiesa di San Francesco. Questa zona del borgo è sicuramente la più rimaneggiata nel corso degli ultimi tempi per cui ben presto si giunge a Porta Piana.
Una volta ritornati alla Porta, si può visitare la piccola chiesa di Santa Sperandia annessa all’omonimo monastero. Basta percorre un breve tratto della circonvallazione del borgo e ad un centinaio di metri sulla sinistra, una stradina laterale cieca conduce a un cancello che permette di accedere alla chiesa. La facciata esterna in mattoni è semplice e lineare. L'interno ad unica navata, ha subito diversi interventi nel corso del tempo, ora prevale il colore chiaro sia sulle pareti che sulle colonne che negli stucchi. Il tutto si contrappone all'abside dietro l'altare che si presenta poco illuminato. In una cappella laterale si trova il corpo della Santa, una monaca benedettina che qui morì nel 1276 e attualmente compatrona di Cingoli assieme a Sant'Esuperanzio.
COLLEGIATA DIS. ESUPERANZIO

L’austera facciata in stile romanico, realizzata in concio d’arenaria, presenta un portale sormontato da un bel bassorilievo rappresentante S. Esuperanzio.
L’interno, un po’ buio, è a unica navata assai spaziosa e particolare con archi ogivali poggianti su pilastri. Nella parte di fondo, una doppia gradinata permette di accedere alla tribuna con un ampio coro in legno scuro mentre al centro una scala discende verso la cripta. Quest’ultima conserva le reliquie del Santo ed è stata realizzata nel XVIII secolo in stile barocco cosa che stride rispetto al resto della chiesa. Le pareti della chiesa sono adornate da diversi pregevoli affreschi oggetto di recenti recuperi di una serie di pitture che si sono susseguite nel tempo. Nella sacrestia, se lasciano entrare, un bel polittico di Giovanni Antonio da Pesaro.

CURIOSITA' SUCINGOLI

Nel turbinoso periodo delle invasioni barbariche si ebbero numerose testimonianze di protezione ragion per cui i cingolani lo elessero protettore della città.
SINTESI SUCINGOLI

Interessante la collegiata di San Esuperanzio poco fuori il centro storico.
GALLERIA FOTOGRAFICACINGOLI
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Tutte le foto e i video presenti in questa pagina sono di Roberto