BORGO DIMONTEBELLO(Rimini - Emilia Romagna)
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Nato come punto di osservazione e controllo durante l’epoca romana, si è trasformato in rocca intorno all'anno 1100. Dopo diverse vicissitudini vissute nella lotta tra i Malatesta e i Montefeltro, nel 1464 passò alla famiglia dei conti Guidi di Bagno che ancora oggi ne detengono la proprietà.
COSA VEDERE AMONTEBELLO

L’ingresso al borgo è contraddistinto da una porta a tutto sesto in realtà un passaggio completamente ricostruito e inserito in un edificio civile che ha inglobato anche una torre di difesa. Peccato che tutto l’insieme che costituiva una parte della cinta muraria sia stato così trasformato perdendo il disegno, l’aspetto e la struttura originaria.
Una volta superata la porta, sul lato sinistro si sviluppano alcune case del borgo costruite sulle fortificazioni d’un tempo, anch’esse hanno perso parte dell’aspetto originale trasformandosi in abitazioni, bar ristoranti abbastanza comuni benché vivacemente colorati.
Sulla destra della stretta via lastricata in sampietrini, sorge la rocca nel punto più altro dello sperone roccioso.
Questa storica fortezza è l’elemento principale di attrazione di Montebello anche per la leggenda che la circonda, storia di fantasmi legati ad Azzurrina, bimba la quale fu protagonista di una brutta vicenda nel 1375 come meglio descritto nel successivo paragrafo Curiosità.
La rocca è visitabile attraverso delle guide a cui ci si può rivolgere, modalità, orari, ecc. variano in base al periodo per cui se d’interesse è bene informasi prima sul sito del castello di Montebello.
Salendo la via che conduce all'ingresso della rocca e costeggiando le mura, si può notare quanto sia massiccia questa costruzione e quale impegno, a suo tempo, abbia richiesto per la sua realizzazione. Il complesso ha subito diversi interventi nel corso del tempo, aspetto comune a molte realtà simili, interventi di potenziamento difensivo e militare, nonché interventi nelle aree interne specie in quelle nobili.

La rocca è ottimamente conservata (ultimo intervento di restauro negli anni ‘70) e interamente visitabile, la stretta porta a sesto acuto immette in un piccolo cortile interno su cui si affacciano i vari appartamenti e le sale. Essendo più rocca difensiva che non abitazione nobiliare, il complesso ha dimensioni contenute. Gli interni conservano molti arredi tra cui alcuni mobili di pregio che risalgono al 1300. Percorrendo il perimetro attraverso i camminamenti di ronda, si apprezza il bellissimo panorama circostante con ampia veduta che spazia dal mare Adriatico fino all’interno degli Appennini.
Terminata la visita alla rocca si ritorna al borgo per continuare l'esplorazione quest’ultimo. Una volta scesi, si riprende l’unica strada presente nel borgo la quale conduce, dopo un breve percorso, ad una piccola piazzetta o meglio uno slargo. Da qui si diramano due vicoli che poi si ricongiungono nel punto estremo del borgo. Sulla destra è evidente la chiesa di San Pietro Apostolo, una costruzione in sasso e mattoni con il suo tozzo campanile, unici elementi di interesse di un borgo che in parte appare un po’ abbandonato e solo in parte ristrutturato. Gli interventi eseguiti non sempre hanno rispettato lo stile originario creando accostamenti tra case in pietra e case intonacate con colori sgargianti non sempre piacevoli. Così la visita al borgo di Montebello si conclude velocemente.
CURIOSITA' SUMONTEBELLO

Era appena iniziata l’estate quando, nel nevaio della fortezza, la bimba scompare senza essere più ritrovata. Questo l'evento, però la bambina era albina e i genitori cercarono di nascondere questo fatto per paura che una simile diversità potesse alimentare chissà quali sospetti in quei tempi così bui. Fu così che i capelli della bambina furono tinti ma la tintura non funzionò bene e il colore virò in azzurro. Le credenze popolari di un tempo, arricchite dai cantastorie dell'epoca, alimentarono la credenza della presenza del fantasma di questa bambina che nel tempo assunse il nome di “Azzurrina”.
Ed è così che da allora si narra che, nella notte del solstizio d'estate (21 giugno), nella Rocca si odono suoni provenienti dal pozzo che taluni attribuiscono ad un pianto o ad una invocazione del fantasma. Questa credenza ancoraggi richiama persone e curiosi sostenuti anche da alcune produzioni televisive legate ai misteri del passato . . . .
SINTESI SU MONTEBELLO
