BORGO DITRESANA(Bologna - Emilia Romagna)
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Tresana è un piccolo ma molto bello, perché curato e ottimamente conservato e mantenuto anche negli spazi verdi circostanti. La posizione di Tresana è decisamente isolata ma anche molto suggestiva oltre ad essere un punto di partenza ideale per interessanti escursioni taluni raggiungibili imboccando i vari sentieri che da qui partono attraversando fitti boschi di faggio.
COSA VEDERE ATRESANA

L’unica strada per raggiungere Tresana è quella che si dirama dalla provinciale 57 che collega Porretta Terme e Lizzano in Belvedere, siamo nelle vicinanze del Corno alle Scale, zona montuosa costellata da alte vette e profonde vallate.
La stretta strada per raggiungere il borgo sale tortuosa con molte buche mai rimarginate fino a raggiungere Tresana che si presenta all’improvviso segnalata solo dal fatto che la strada qui termina senza nemmeno un parcheggio ma solo con un piccolo spazio sassoso e in salita.
Tutto qui appare molto semplice e lontano dalla realtà cittadina, la prima cosa che si apprezza è il SILENZIO che, come spesso si usa dire, appare assordante. La mia visita a Tresana l’ho voluta fare in primavera quando ancora la rigogliosa vegetazione presente in tutta quest’area montuosa non copre quasi interamente il borgo.
Il primo sguardo verso il borgo è molto suggestivo, quasi da favola, un breve vicolo conduce verso le prime case in sasso, il tutto circondato dal verde fresco della vegetazione e dai prati circostanti ricchi di fiori colorati a cui si aggiunge il rumore di un ruscello le cui acque scorrono veloci.
Quello che potrebbe essere l’ingresso al borgo si presenta con un ruscello che alimenta due antiche vasche, una per attingere l’acqua e una per lavare i panni. Intorno le poche case tutte in sasso con tetto in lastre di pietra secondo le tradizioni edilizie di questi luoghi. Le case sono state tutte ristrutturate e si presentano pulite e curate. Una ampia corte rappresenta quello che si potrebbe definire il “cuore” del borgo, su di essa si affacciano quasi tutte le case di Tresana. Proseguendo lungo l’unica via di uscita, ci si immerge nuovamente nel bosco, dove sentieri puliti e ben mantenuti si snodano verso le alture circostanti per possibili escursioni.
Bellissimi i castagni secolari che qui si trovano e che hanno rappresentato per molti anni la principale fonte di sostentamento della popolazione. Alcuni sono massicci, altri sono tanto vecchi che risultano cavi presentando la parte interna del tronco. Anche i prati circostanti sono curati, frutto del lavoro e della passione dei pochi proprietari che qui hanno le seconde case tra cui Valerio Zanarini che qui è nato ed è colui che ha iniziato ad abbellire il borgo piantando tante ortensie un po’ dappertutto. E’ così che nel mese di luglio e agosto il borgo cambia aspetto colorandosi di intense sfumature di azzurro e viola.
Poco fuori dal borgo, una segnalazione indica il sentiero che porta al Santuario della Madonna del Faggio (articolo seguente), un percorso non impegnativo e molto bello nella natura e nel silenzio di queste montagne.
Non c’è altro da vedere a Tresana, però quel poco che c'è basta e avanza, ricordando che tutto questo è dovuto al lavoro e alla passione dei suoi abitanti anche se solo estivi. Il borgo ha così ripreso nuova vita, interesse, stimolo per gli stessi proprietari delle case e per i turisti che continuano a raggiungere questi luoghi che alimenti sarebbero stati condannati alla decadenza fino a sparire completamente.
Tutto qui appare molto semplice e lontano dalla realtà cittadina, la prima cosa che si apprezza è il SILENZIO che, come spesso si usa dire, appare assordante. La mia visita a Tresana l’ho voluta fare in primavera quando ancora la rigogliosa vegetazione presente in tutta quest’area montuosa non copre quasi interamente il borgo.
Il primo sguardo verso il borgo è molto suggestivo, quasi da favola, un breve vicolo conduce verso le prime case in sasso, il tutto circondato dal verde fresco della vegetazione e dai prati circostanti ricchi di fiori colorati a cui si aggiunge il rumore di un ruscello le cui acque scorrono veloci.
Quello che potrebbe essere l’ingresso al borgo si presenta con un ruscello che alimenta due antiche vasche, una per attingere l’acqua e una per lavare i panni. Intorno le poche case tutte in sasso con tetto in lastre di pietra secondo le tradizioni edilizie di questi luoghi. Le case sono state tutte ristrutturate e si presentano pulite e curate. Una ampia corte rappresenta quello che si potrebbe definire il “cuore” del borgo, su di essa si affacciano quasi tutte le case di Tresana. Proseguendo lungo l’unica via di uscita, ci si immerge nuovamente nel bosco, dove sentieri puliti e ben mantenuti si snodano verso le alture circostanti per possibili escursioni.
Bellissimi i castagni secolari che qui si trovano e che hanno rappresentato per molti anni la principale fonte di sostentamento della popolazione. Alcuni sono massicci, altri sono tanto vecchi che risultano cavi presentando la parte interna del tronco. Anche i prati circostanti sono curati, frutto del lavoro e della passione dei pochi proprietari che qui hanno le seconde case tra cui Valerio Zanarini che qui è nato ed è colui che ha iniziato ad abbellire il borgo piantando tante ortensie un po’ dappertutto. E’ così che nel mese di luglio e agosto il borgo cambia aspetto colorandosi di intense sfumature di azzurro e viola.
Poco fuori dal borgo, una segnalazione indica il sentiero che porta al Santuario della Madonna del Faggio (articolo seguente), un percorso non impegnativo e molto bello nella natura e nel silenzio di queste montagne.
Non c’è altro da vedere a Tresana, però quel poco che c'è basta e avanza, ricordando che tutto questo è dovuto al lavoro e alla passione dei suoi abitanti anche se solo estivi. Il borgo ha così ripreso nuova vita, interesse, stimolo per gli stessi proprietari delle case e per i turisti che continuano a raggiungere questi luoghi che alimenti sarebbero stati condannati alla decadenza fino a sparire completamente.
SANTUARIO MADONNA DEL FAGGIOnelle vicinanze


Il Santuario si può raggiungere attraverso una comoda strada sterrata, carrabile fino ad alcune centinaia di metri dal Santuario, oppure dal borgo di Tresana attraverso un bel sentiero ben segnalato che si snoda tra prati e faggeti.
Il Santuario è posto come un “cuneo” tra due montagne, interamente coperto dalla rigogliosa vegetazione (primavera ed estate). Esso appare quasi d’improvviso, un ponticello in pietra, su un torrente che scorre antistante il sagrato, sembra separarlo dal resto del mondo.
Il Santuario fu costruito nel 1722 dalla popolazione di Castelluccio (piccola frazione vicina). Il segnale turistico posto all’ingresso, riporta che l’immagine miracolosa in ceramica della Madonna fu qui collocata nell’ottobre del 1722 proveniente dal faggio al quale era appesa e posto nelle vicinanze. L’edificio è frutto di vari interventi che si sono succeduti nei secoli successivi. Oggi il Santuario è contraddistinto da due stili diversi, la chiesa originaria in pietra a vista così come il campanile e il loggiato antistante in muratura tinteggiata (a parte i pilastrini), soluzione che non convince dal punto di vista architettonico. All’interno l’altare maggiore custodisce l’immagine della Madonna, copia di quella originale che è stata rubata ben due volte nel secolo scorso.
Tutto intorno al Santuario solo foresta fitta a parte la presenza di una fontana di acqua corrente del 1789 in pietra e marmi con l’immagine di Sant’Anna.
Il Santuario è aperto solo in occasioni particolari e in occasione della festa della Madonna che si celebra il 26 luglio di ogni anno e che vede la presenza di molti devoti.
Il Santuario è posto come un “cuneo” tra due montagne, interamente coperto dalla rigogliosa vegetazione (primavera ed estate). Esso appare quasi d’improvviso, un ponticello in pietra, su un torrente che scorre antistante il sagrato, sembra separarlo dal resto del mondo.
Il Santuario fu costruito nel 1722 dalla popolazione di Castelluccio (piccola frazione vicina). Il segnale turistico posto all’ingresso, riporta che l’immagine miracolosa in ceramica della Madonna fu qui collocata nell’ottobre del 1722 proveniente dal faggio al quale era appesa e posto nelle vicinanze. L’edificio è frutto di vari interventi che si sono succeduti nei secoli successivi. Oggi il Santuario è contraddistinto da due stili diversi, la chiesa originaria in pietra a vista così come il campanile e il loggiato antistante in muratura tinteggiata (a parte i pilastrini), soluzione che non convince dal punto di vista architettonico. All’interno l’altare maggiore custodisce l’immagine della Madonna, copia di quella originale che è stata rubata ben due volte nel secolo scorso.
Tutto intorno al Santuario solo foresta fitta a parte la presenza di una fontana di acqua corrente del 1789 in pietra e marmi con l’immagine di Sant’Anna.
Il Santuario è aperto solo in occasioni particolari e in occasione della festa della Madonna che si celebra il 26 luglio di ogni anno e che vede la presenza di molti devoti.

Santuario Madonna del Faggio
CURIOSITA' SUTRESANA

Non ho ritrovato curiosità, tradizioni o leggende specifiche su questo borgo.
SINTESI SU TRESANA

Piccolo ma molto bello, perché curato e ottimamente mantenuto anche negli spazi verdi circostanti. La visita nei periodi di luglio agosto si arricchisce dalla notevole presenza di ortensie. La posizione lo rende ideale punto di partenza per escursioni tra i verdi e fitti boschi di faggio.
DOVE SI TROVATRESANA
NELLE VICINANZE DITRESANA
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