Curiosità e tradizioni di Ischia
I S C H I A
CURIOSITA' DI
CURIOSITY
LEGGENDE SU ISCHIA
Fin dai tempi antichi, su Ischia sono nate e si sono tramandate diverse leggende, ecco una di esse :
Il gigante Tifeo venne generato dalle divinità Tartaro (dio delle tenebre e dei sotterranei) e Gea (dea primordiale della Terra) per opporsi al potere di Zeus.
Il suo aspetto era mostruoso tanto che Esidio (poeta greco antico) lo descriveva così : dalle spalle nascono cento teste di serpe, un drago dal quale s’alzavano delle voci per ognuna delle terribili teste.
Apollodoro (storico e scrittore romano) narra : era più alto delle montagne, con la testa che sfiorava le stelle e, quando allargava le braccia, toccava l’occidente e l’oriente; da tutto il suo corpo spuntavano ali.
Fu così che il mostro ingaggiò un’aspra lotta con Zeus dalla quale però uscì sconfitto e umiliato e condannato dallo stesso Zeus a giacere sotto una regione che Virgilio identificò essere l’isola d’Ischia mentre altri parlano della Sicilia.
Costretto a questo supplizio, il gigante non si arrese ma trasformò il suo respiro in un vulcano. Nel tentativo di scrollarsi di dosso il peso dell’isola sotto cui era immobilizzato, prese di tanto in tanto a farla tremare.
Questa leggenda è una delle tante che, nella tradizione romana e greca, vedevano il coinvolgimento degli dei come unica spiegazione di fenomeni naturali, come le violenti eruzioni vulcaniche e i terremoti, a cui diversamente non sarebbero stati in grado di dare una interpretazione.
TRADITIONS
LA CORSA DELL'ANGELO
Questa corsa si ripete ogni anno a Forio il giorno di Pasqua. Si può definire un avvenimento di tipo medievale, anche se di storico non ha niente in quanto legata al solo al fatto reale della Risurrezione di Cristo. La scena si svolge lungo il corso principale della cittadina (il corso Umberto) e consiste nella corsa che l’angelo ripete tre volte nell’andare dal sepolcro alla Madonna per annunziare alla Madonna che Cristo è risorto.
Infine, la Madonna, col volto coperto da un bianco velo, corre seguita da San Giovanni per abbracciare Gesù. Allora il popolo, con grida festanti ed al suono delle campane si precipita verso Gesù, mentre l’angelo, dopo tre inchini, si ritira nella chiesa della Madonna di Loreto.
A questo punto di ricompone la processione che terminerà, dopo aver girato per i punti principali della città, nella “Congrega di Visitapoveri”
ANTICA DANZA POPOLARE
Una delle più antiche tradizioni dell'isola e forse la più famosa é la danza della 'ndrezzata eseguita a Buonopane, frazione di Barano sul sagrato della Chiesa di San Giovanni Battista, due volte all'anno: il lunedì in Albis (il giorno di pasquetta) ed il 24 giugno (giorno di San Giovanni, protettore del villaggio).
8 danzatori 'ntrezzaturi, quattro suonatori, due fiati (clarini) e due tammorre (particolari flauti) danno il ritmo a questa danza dalle origini antichissime, il cui segreto viene trasmesso di generazione in generazione.
I 18 danzatori, con in testa il caporale che all'inizio recita una filastrocca in ischitano antico, si collocano in due cerchi concentrici di nove danzatori ciascuna che impugnano un mazzariello (una mazza) con la destra e una spada di legno con la sinistra; poi agli ordini del caporale ed al ritmo dei suonatori si intrecciano scambiandosi colpi di mazzariello e di spada frontalmente e lateralmente.