Mulini della valle del Savena
I MULINI DEL SAVENA
La forza del vento viene utilizzata in tutte le zone con scarsità d’acqua come in Grecia o in Spagna, ma anche dove, pur disponendo di acqua, non ci sono le condizioni morfologiche per sfruttarla come in Olanda.
La forza dell’acqua per macinare i cereali è quella adottata in tutte le aree a ridosso delle montagne dove essa è più abbondante e dove si può facilmente sfruttare i dislivelli naturali.
MULINI AD ACQUA DEL SAVENA
Il fiume Savena, che nasce nel territorio di Firenzuola (FI) da un anfiteatro di monti, viene alimentato, come tutti i fiumi, anche da innumerevoli torrenti che si immettono lungo il suo corso. Alcuni mulini sfruttano questi piccoli corsi d'acqua, essi si trovano nella parte più alta di questa vallata, altri sfruttano il percorso del fiume e sono posti più in basso (fondovalle).
Nasce così quella che viene chiamata la “Via dei Mulini” che inizia all'altezza dall'incrocio Loiano-Monzuno della strada Fondovalle, arteria che parte da Bologna.
Caratteristica comune a tutti questi mulini è l’uso di una pala verticale (una turbina ad asse verticale) per azionare la macina.


MULINO MAZZONE






MULINO CA' DI GUGLIELMO
Del secondo mulino è rimasto l’edificio in sasso e tracce della pala visibile all’interno del canale di uscita dell’acqua e parzialmente nascosto dalla vegetazione. Del terzo e quarto mulino sono rimaste solo delle rovine.




ALTRI MULINI DEL SAVENA




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