Curiosità e tradizioni delle Comore
CURIOSITA' SULLE COMORE
CURIOSITY

LA VITA NELLE PIAZZE


Se la moschea rappresenta indiscutibilmente il fulcro spirituale e religioso della cultura comoriana, il vero epicentro della vita sociale quotidiana è la piazza pubblica, spesso una piccola piazza incastonata dietro i palazzi alla fine di un labirinto di vicoli. Gli uomini si radunano su un lato, organizzati secondo una precisa gerarchia basata sull'appartenenza al clan, l'età e lo status sociale acquisito (spesso attraverso il complesso rito del "Grand Mariage" descritto in precedenza). Questo ordine assicura che i più anziani e i notabili, ovvero gli individui più onorati e rispettati, occupino i posti migliori, solitamente i più comodi o quelli che offrono una visuale privilegiata.
Sull'altro lato, o in un'area distinta, talvolta separate da un semplice paravento di legno o di stoffa, siedono le donne. Anche tra loro vige un ordine non scritto, determinato principalmente dall'età, dallo status matrimoniale e dalla posizione all'interno della famiglia e della comunità.
È in questo "salotto a cielo aperto" che la comunità si incontra per scambiarsi notizie, commentare gli eventi, condividere opinioni su questioni locali o più ampie, sorseggiare il tradizionale tè speziato o caffè, e dedicarsi a momenti di svago. Tra i passatempi preferiti figurano gli scacchi e, soprattutto, il mraha wa ntso, un gioco di strategia astratto molto popolare.
Tuttavia, come osservano gli studiosi della società comoriana contemporanea, questo tradizionale spazio di aggregazione sta affrontando le sfide della modernità. Le generazioni più giovani, sia maschili che femminili, mostrano una crescente preferenza per forme di socializzazione alternative, come ristoranti, internet caffé, club e, soprattutto, l'interazione mediata dagli smartphone e dai social network. Questo significa che l'importanza vitale della piazza pubblica possa progressivamente scemare, e con essa una parte significativa delle dinamiche sociali tradizionali.

ISOLE DELLA LUNA, MA ....


L'arcipelago delle Comore, spesso viene definito come "Isole della Luna" nome evocativo dato da antichi esploratori arabi, di cui non si conosce l’origine, probabilmente ispirato dalla loro forma o dalla loro bellezza esotica o da pratiche di navigazione legate all'astro notturno. Questo nome è poi rimasto, contribuendo all'aura di mistero e fascino che circonda l'arcipelago. In realtà le Comore sono più comunemente soprannominate come "le Isole dei Profumi". Per secoli, e in parte lo sono ancora, si producono e si esportano essenze pregiate. L'ylang-ylang, il cui fiore emana un profumo intenso e inebriante utilizzato in molte fragranze famose, è una delle coltivazioni principali, specialmente nell’isola di Anjouan. A questo si aggiungono la vaniglia, i chiodi di garofano, la noce moscata e la cannella, che profumano l'aria e testimoniano un passato di scambi commerciali con l'Oriente e l'Occidente.
TRADITIONS

DANZE TRADIZIONALI


Le danze tradizionali sono espressioni gioiose e potenti dell'identità comoriana. Lo Shigoma, ad esempio, è una danza vigorosa prevalentemente maschile, eseguita durante le grandi occasioni, caratterizzata da movimenti energici e canti corali. Altre danze, come il Djalico, coinvolgono sia uomini che donne, spesso in cerchio, e raccontano attraverso il corpo storie di lavoro, di festa o di rituali. Queste esibizioni non sono mero intrattenimento, ma riti sociali che rafforzano i legami comunitari e celebrano la continuità culturale.

IL TWARAB



MATRIMONIO PUBBLICO



LEGGENDE ANCESTRALI


Un elemento ricorrente nel folklore comoriano è la presenza dei djinns (o jinn), spiriti che secondo la tradizione islamica e le credenze locali possono essere benevoli o malevoli. Si crede che abitino luoghi naturali selvaggi e isolati come foreste fitte, grotte marine, montagne vulcaniche o grandi alberi secolari. Molte storie mettono in guardia dal disturbare questi spiriti o dall'avventurarsi in certi luoghi senza le dovute precauzioni o il rispetto necessario. Si narra di djinns che proteggono tesori nascosti, che influenzano il destino degli uomini o che appaiono sotto diverse forme.
Le leggende sull'origine delle isole stesse o di particolari formazioni geografiche sono comuni. Alcuni racconti parlano di giganti o eroi mitici che avrebbero plasmato il paesaggio. Il vulcano Karthala, con la sua imponente caldera e le sue eruzioni storiche, è naturalmente al centro di molte leggende, talvolta descritto come la dimora di potenti spiriti o come un'entità viva con una propria volontà.