Curiosità e tradizioni del Kenya
KENYA

CURIOSITA' DEL KENYA
CURIOSITY

I FAMOSI MARATONETI KENIOTI

Per queste popolazione scolastica, l'unico modo per arrivare a scuola in orario è correre fino in fondo e poi tornare la sera, cinque giorni alla settimana per tutto l'anno, ad eccezione dei periodi di chiusura e dei giorni festivi. Se questa fosse la tua situazione, saresti anche tu un campione di maratona.

IL CIBO QUOTIDIANO DEL KENYA

Il mais (o granoturco) è l'alimento base dei keniani e rappresenta la base di molti piatti tradizionali. Preparato come un porridge chiamato posho, viene spesso mescolato con passato di fagioli, patate e verdure, per fare un piatto chiamato Irio.
Il piatto tra i più popolari del Kenya è sicuramente l’ugali, mais bianco cucinato con sale, zucchero o altre spezie. E’ spesso servito in una forma a cupola po' conica ottenuta per stampaggio utilizzando una ciotola capovolta prima di essere servito di solito in grande quantità. Viene mangiato insieme con verdure e/o verdure e stufati di carne di tutti i tipi. L'ugali viene utilizzato per assorbire il sugo e raccogliere la carne e la verdura, la tecnica tipica per mangiare ugali sta nell’afferrarne una certa quantità Delle dimensioni di un pugno, stringendolo più e più volte nel palmo della mano e facendolo rotolare fino trasformarlo in una piccola palla piatta con le dita, dopodiché viene utilizzato per raccogliere i sughi gustosi nel piatto.
Il porridge di banana, chiamato matoke, è un altro piatto comune dove le banane vengono sbucciate, avvolta nelle foglie dell'albero e messe a bollire per un paio d'ore in una pentola.
La carne è costosa e raramente viene mangiata. I pastori dipendono molto dal latte e derivati che rappresenta il loro cibo principale, mentre il pesce è popolare sulla costa e intorno al lago Vittoria. Mombasa è conosciuta per i suoi cibi indiani portati dai numerosi immigrati dal subcontinente, inclusi curry, samosa (tradizionale antipasto della cucina indiana con ripieno di verdura) e chapati (pane tipico indiano).

STRATIFICAZIONE SOCIALE IN KENYA (cenni)

Delle 40 etine che compongono la popolazione keniota, gli Kikuyu occupano lo status più alto, subito seguiti dai Luo. I membri di questi due gruppi detengono la maggior parte delle più alte cariche del governo, le imprese, e l'istruzione. Molti Luo sono pescatori, costruttori di imbarcazioni e capitani di marina, tra quelli che si sono trasferiti in città troviamo meccanici e artigiani.
Altre etnie con profilo sociale inferiore, come i Samburu, lavorano come guardie forestali e guide nei safari e nel settore del turismo. Lungo la costa, la maggior parte dei commercianti e negozianti sono di origine indiana o araba. Nelle comunità agricole, il lavoro è diviso tra persone di tutte le età; i bambini iniziano contribuendo in giovanissima età, e gli anziani continuano a lavorare più a lungo fin quando sono fisicamente in grado di farlo. Tra i pastori, come i Masai, la ricchezza si misura nel numero di capi di bestiame che si possiedono e tra costoro avere molti figli è anche un segno di ricchezza.
Nelle aree urbane, moltissime persone indossano abiti in stile occidentale anche se non è necessariamente indice di status elevato. Molte donne indossano un kanga colorato, un grande pezzo di stoffa che può essere avvolto intorno al corpo come una gonna o scialle, anche i foulard sono molto comuni. Alcuni gruppi etnici, come i Kikuyu e Luo, si sono adattati alla cultura occidentale più facilmente di altri, i quali preferiscono mantenere i loro diversi stili vita, abbigliamento e ornamenti.
Le donne delle tribù nomadi del nord, per esempio, indossano il Gorfa, una pelle di pecora o di capra tinta di colore rosso o nero che avvolge tutto il corpo, tenuto in posizione con un cordoncino di cuoio e una cintura di corda.

FORT JESUS PATRIMONIO DELL’UNESCO

Fort Jesus è un forte costruito dai portoghesi verso la fine del XVI secolo (1593-1596) sulla costa vicino al centro storico di Mombasa. Allora la città era luogo di transito per il commercio a quel tempo e una porta per l'India, e il forte fu costruito per proteggerla dagli invasori esterni che grazie alla sua posizione su uno sperone di roccia, garantiva un’ottima visibilità sulla costa.
Il forte racconta la storia di come un tempo i portoghesi governavano le rotte commerciali dell'Oceano Indiano. Durante l'era del commercio di schiavi dell'Africa orientale, gli schiavi si recavano in Arabia e nel Golfo Persico attraverso il porto di Mombasa, diventando operai, guardie, soldati o concubine.
Tra il 1631 e il 1895, il forte fu occupato e riconquistato, passando di mano nove volte, con gli arabi dell'Oman che ne presero il controllo nel 1698. Nel 1895, gli inglesi lo trasformarono in una prigione e tenevano schiavi nelle stanze delle torture e nelle celle interne parte del forte. Dopo averlo riconquistato, i portoghesi lo hanno ristrutturato e da allora è stato rinnovato più volte, le sue strutture rivelano influenze portoghesi, arabe e britanniche.
Di forma angolare, il forte fu realizzato da un architetto italiano. Oggi, all'interno delle mura si può osservare tutta una fila di cannoni, allineati davanti all'edifico principale. Nel forte è presente un piccolo museo con gli oggetti ritrovati su una nave araba qui arenata oltre ad un museo sulle tradizioni Swahili che raccoglie anche le testimonianze della presenza di cinesi, indonesiani, malesi e indiani in città.
Nel 2011 il forte è diventato un patrimonio mondiale dell'UNESCO, contrassegnato come una delle strutture più brillanti del XVI secolo.
TRADITIONS

IL MATRIMONIO TRADIZIONALE IN KENYA

Quando un uomo sceglie una potenziale moglie, avviene ancora una negoziazione del prezzo della sposa (in denaro o in bestiame) con il padre della donna. Il prezzo è generalmente più alto per una prima moglie rispetto a quelle successive. La tradizione vuole che la cerimonia di nozze e la successiva festa siano celebrati nella casa del marito.
Sempre nella tradizione della poligamia, l’uomo costruisce un rifugio per se stesso e tante capanne, una per ciascuna delle sue mogli, dove vivrà con i suoi figli. In una famiglia in cui c’è una sola moglie, i genitori spesso convivono con le ragazze e i ragazzi più giovani, mentre i ragazzi più grandi hanno delle loro case più piccole nelle vicinanze.
E' comune, per diverse generazioni, vivere insieme sotto lo stesso tetto. Secondo la tradizione, la responsabilità della cura dei propri genitori anziani spetta al figlio più giovane. Tra i Masai, le case sono suddivise in quattro sezioni: una sezione per le donne, una sezione per i bambini, una sezione per il marito, e una sezione per cucinare e mangiare.

LA CERIMONIA DELLA RASATURA

Una di queste include la rasatura dei Morans (Warriors), un evento che vede i giovani guerrieri Masai diventare guerrieri senior della comunità. Questo evento è denominato "Enuoto". Enuoto è una cerimonia unica nella vita che viene eseguita solo ogni dieci anni.
Il giorno della cerimonia, ai Morans indossano perline colorate nei capelli che vengono intrecciati e colorati di rosso ocra. I volti vengono dipinti, sempre di rosso ocra, e alla cerimonia devono presentarsi con bastoni canticchiando canzoni tradizionali.
Il rituale prevede che tutti gli aspiranti si debbano recare in un fiume dove i Morans si devono lavare rimuovendo i colori dai capelli e dal viso per poi tornare al luogo della cerimonia. Qui si fanno rasare i capelli, di solito dalle madri, dopodiché gli “Oloibonis” (anziani della comunità) gli sputano in faccia in segno di benedizione.
A qualsiasi Moran che non partecipa a questa cerimonia non è permesso sposarsi.

DANZE TRADIZIONALI DEL KENYA

Il tamburo è lo strumento musicale più popolare usato in molte danze eseguite in tutto il paese. Altri strumenti molto utilizzati sono le campane, i corni, le chitarre, i flauti e i fischietti.
La musica e la danza di cui è ricca la cultura del Kenya, possono essere classificati in folk, tradizionale e internazionale. Isiku è la danza tradizionale per il popolo Luhya nel Kenya occidentale, uomini e donne ondeggiano insieme al ritmo dei tamburi, campane, fischietti e trombe.
Le comunità Masai hanno danze strutturate che vengono effettuate in diverse occasioni. Ad esempio, il Masai Jumping danza che è anche chiamata "Adamu" in lingua Masai è una danza eseguita da guerrieri. Essi mostrano la loro forza e la loro resistenza saltando in aria uno dopo l'altro, come il resto dei guerrieri in piedi in cerchio mentre cantano. La comunità Masai non utilizza strumenti musicali nello svolgimento delle loro canzoni popolari, mentre le donne indossano campane e sonagli che creano suoni muovendosi animosamente mentre cantano.
Sia i Kamba che i Chuka sono famosi per il loro stile acrobatico di danza in cui i ritmi sono scanditi da suonatori che utilizzano dei lunghi tamburi stretti tra le cosce. Taarab è una danza tradizionale di Mombasa la quale è un mix tra musica africana e araba. Gli uomini e le donne danzano in modo ritmico cantando poesie in lingua swahili. Il Taarab è ancora popolare nella regione costiera.
Le danze tradizionali hanno recentemente e inevitabilmente risentito dell’influenza occidentale e dell’afflusso di molti stranieri. La chitarra è diventato uno degli strumenti più utilizzati. Molte forme moderne della musica keniota si sono evoluti come reggae, hip-hop, jazz, rap, afro-fusion e il pop congolese. Tutte queste forme moderne della musica sono diventate popolari nei giovani del Kenya soprattutto nelle città urbane.
La diffusione del cristianesimo in Kenya ha anche dato vita a un'altra forma di ballo chiamato musica gospel, che è molto praticata in tutte le chiese del paese.