Curiosità e tradizioni della Sardegna
S A R D E G N A
CURIOSITA' DELLA SARDEGNA
CURIOSITY
IL RITO DELLA PIOGGIA
Quando la siccità era molto grave, in Sardegna si ricorreva a un rito più privato che segreto che avveniva la notte del novilunio e veniva praticato, almeno secondo la tradizione, solo da uomini.
La pratica, che pare sia molto antica, non era in vigore solo in Sardegna, si hanno notizie che fosse praticata anche in Corsica, forse un antico ricordo di sacrifici umani per la pioggia apportatrice di vita.
In una notte di novilunio, un numero dispari di uomini prendevano dal cimitero un numero dispari di crani che venivano legati tra di loro con un giunco in modo che non andassero persi per poi appenderli a un cespuglio nei pressi di un fiume.
Se vi erano impedimenti, in un secondo tempo, senza arrivare al fiume i crani venivano immersi in una vasca d'acqua, di quelle usate in campagna dai contadini per raccogliere l'acqua piovana o dei fiumi per annaffiare gli orti, l'importante era che ci fosse sempre come elemento l'acqua.
Se i crani trovati erano di bambini venivano immersi solo in un ruscello, due o tre giorni dopo, quando la pioggia iniziava a cadere copiosa, riportavano i teschi all'ossario. La mancata esecuzione del recupero dei teschi avrebbe comportato un nubifragio con gravi danni alle colture e alle persone così come se i teschi non venivano rimessi al loro posto una volta iniziata la pioggia
Si vuole che l'usanza sia terminata intorno agli inizi del 1900, ma si hanno testimonianze che, seppur proibita, sia proseguita fino al 1930-1950
TRADITIONS
IL CANTO A TENORE
Il canto a tenore fa parte della musica folkloristica sarda e non c'è sagra o festa isolana dove questi gruppi non siano chiamati ad esibirsi.
Tipicamente il gruppo è formato da 4 voci maschili (voce, basso, contra e mezzavoce) che cantano insieme in cerchio dando quasi l'impressione che la fonte del suono sia unica, non usano musica scritta e questa tradizione musicale e culturale è tramandata di padre in figlio. Il loro canto è strettamente legato alla poesia improvvisata, anche se sono perfettamente in grado di eseguire brani costruiti su poesie scritte da autori classici della letteratura Sarda.
Le loro canzoni descrivono momenti della vita di tutti i giorni, del mondo agricolo-pastorale o artigianale, così come possono essere d'amore, sacre o anche satiriche. La tecnica del canto gutturale e quella del suono teso rendono questo canto unico nel suo genere.
Le origini di questa tecnica sono ancora sconosciute, seppure molti studiosi ritengono di aver circoscritto le ipotesi plausibili ; taluni attribuiscono al “basso” la produzione di un rumore simile al muggito di un bue, il “contra” pare belare come una pecora e la “mezza voce” sembra imitare il fruscio del vento tra gli alberi, tutte caratteristiche e suoni tipici della natura sarda, altri paragonano questo canto con quello più antico dei greci dove le maschere servivano per amplificare la voce così come il palmo delle mani in Sardegna.
IL CARNEVALE DI MAMOIADA
Accanto a questa figura è presente un’altra figura che rappresenta i loro guardiani: gli Issohadores. Questi sono vestiti con giacche rosse, scialli colorati sulle spalle, sonagli d'argento sul petto e fazzoletti bianchi sul viso.