Abbazia Monte Oliveto
ABBAZIA di MONTE
OLIVETO MAGGIORE
Il complesso abbaziale si raggiunge attraverso un’unica strada al termine della quale è disponibile un parcheggio gratuito. L’ingresso è contraddistinto da una imponetene torre in mattoni rossi, praticamente un ingresso fortificato con un passaggio obbligato. Sopra l’arco una terracotta smaltata della Madonna con Bambino attribuita a Della Robbia.
VISITA A MONTE OLIVETO MAGGIORE
Il complesso abbaziale si raggiunge attraverso un’unica strada al termine della quale è disponibile un parcheggio gratuito. L’ingresso è contraddistinto da una imponente torre in mattoni rossi, praticamente un ingresso fortificato con un passaggio obbligato. Sopra l’arco d'entrata una terracotta smaltata della Madonna con Bambino attribuita a Della Robbia.
Superata la porta si accede ad un grande parco attraversato da una strada tra cipressi che conduce all’abbazia.





Però il “pezzo forte” dell'abbazia è rappresentato dal chiostro grande. Una struttura a due piani, al piano terra i quattro lati del chiostro hanno le pareti interamente dipinte con gli affreschi che raccontano momenti ed eventi legati alla vita di San Benedetto. Sono affreschi realizzati a cavallo tra il 1400 e il 1500 da Luca Signorelli e Antonio Bazzi.
Notevole il colpo d'occhio, la qualità dei disegni e dei colori, un‘opera di grande impatto. Le scene rappresentate sono molte e in molteplici contesti e danno l’idea dell’intensa vita del Santo.
Ci vuole un po’ di tempo per vederle e ammirarle tutte ….


Dopo questo tuffo nella vita del Santo, è possibile accedere al chiostro di mezzo dove si può ammirare il grande e bellissimo refettorio con volte a botte e completamente affrescato.
Da qui, attraverso una scala circondata da affreschi dell’incoronazione di Maria, si raggiunge la biblioteca, una grande sala che sebbene nata nel 1500 si presenta con eleganti finiture e colonne chiare che richiamano tempi più recenti. In evidenza un grande candelabro in legno del 1500.
Tantissimi sono i libri, opuscoli, incunaboli qui conservati, anche se la guida spiega che sono abbastanza recenti perché quelli originali sono andati perduti dopo la soppressione dell’ordine nel 1809.


In fondo alla biblioteca, una scalinata conduce all’antica farmacia del XVI secolo, uno spazio che oggi ospita vasi in ceramica, bollitori, alambicchi, filtri e strumenti vari per la produzione di unguenti, estratti vegetali, liquori, ecc.
La visita si avvia alla conclusione, per finire un passaggio in un piccolo museo di arte sacra e una grande cantina dove viene proposto il vino prodotto dall’azienda agricola dell’abbazia in una suggestiva ambientazione tra grandi e antiche botti.

