048 - Eremo Camaldoli

EREMO di CAMALDOLI


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Spiritualità e meditazione nel silenzio e nella natura
L'Eremo di Camaldoli è un complesso monastico situato nell'Appennino tosco-emiliano all’interno dello splendido Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, circondato da fitti boschi e paesaggi suggestivi.


Fondato nell’XI secolo dal monaco benedettino San Romualdo, l'eremo ha una lunga e ricca storia che lo ha reso un importante sito culturale e religioso in Italia ma anche a livello internazionale.

Il complesso si compone di due parti: il Monastero e l'Eremo. Il Monastero ospita i monaci Camaldolesi, che seguono la Regola di San Benedetto, mentre l'Eremo è un luogo di ritiro e preghiera per chi cerca solitudine e riflessione spirituale.

VISITA ALL'EREMO DI CAMALDOLI

L'Eremo di Camaldoli è da centinaia d'anni un luogo di ritiro e di preghiera. L'eremo è costituito da una serie di piccole celle o casette, dove gli eremiti potevano vivere in solitudine e silenzio. Gli eremiti trascorrevano le loro giornate in preghiera, contemplazione e lavoro manuale. L'eremo è ancora in uso oggi e le celle si sono trasformate e modernizzate, inoltre c'è spazio per i visitatori possono soggiornare in una delle celle dell'eremo per un periodo di tempo, sperimentando la pace e la tranquillità di questa antica pratica spirituale.

Veduta dall'alto eremo di Camaldoli
Veduta dall'alto dell'eremo di Camaldoli
Nel contesto delle Foreste Casentinesi
Nel contesto delle Foreste Casentinesi
L’ingresso al complesso oggi avviene da una porta laterale (attraverso la Cappella di S. Antonio) rispetto all’ingresso principale contraddistinto dalla “Porta Speciosa” una porta solenne e sobria realizzata interamente in bronzo e opera del Maestro Claudio Parmiggiani in occasione del Millenario di Camaldoli. Il battente di sinistra richiama la morte con l’albero scavato, il cranio di caprone, il teschio, ecc. Il battente di destra inneggia alla vita, l’albero è vivo e l’uovo è simbolo della vita.
Ingresso all'eremo con la porta Speciosa
Ingresso all'eremo con la porta Speciosa
La foresteria e la chiesa interna
La foresteria e la chiesa interna
Una volta entrati nell’eremo appare un cortile che si sviluppa in leggera salita. Sulla destra si trova la foresteria e subito dopo la chiesa dedicata a Santa Maria degli Angeli. Di fronte una inferriata con cancello separa l’area di visita dalle celle eremitiche che appaiono come una serie di recenti casette basse, ordinate e circondate da un bel prato verde. Sulla sinistra un lungo edificio che un tempo era destinato a foresteria alla fine del quale uno stretto passaggio conduce ad un cortile interno su cui si affaccia la cella del Santo Romualdo.
Le celle eremitiche dell'eremo
Le celle eremitiche dell'eremo
Giardino cella S. Romualdo
Giardino antistante cella S. Romualdo
La cella di San Romualdo è visitabile e rappresenta quelle di un tempo, esse erano realizzate in semplice legno rispetto a quelle attuali più moderne e comode.

All’ingresso della cella il vestibolo, un breve e stretto corridoio che porta all’interno dove subito si trova il nucleo della cella, un ambiente in cui si trova il semplice letto in legno e un piccolo piano addossato ad una finestra dove veniva consumato il pasto preparato dai confratelli. Da qui si accede allo studio (un locale piccolissimo), al piccolo oratorio, alla legnaia e al bagnetto. Il tutto molto semplice ed essenziale come si conviene ad una cella eremitica.
cella s. romualdo
Interno della cella di S. Romualdo
oratorio cella s. romualdo
Oratorio nella cella di San Romualdo
Conclusa la visita alla cella di San Romualdo, non resta che tornare indietro e visitare la chiesa. Quella attuale è ben diversa da quella iniziale del 1027 dedicata alla Trasfigurazione di Gesù che per la sua fragilità fu ristrutturata e rivista diverse volte finché non assunse la forma attuale nella seconda metà del '600, dopo un incendio. Per adattarla ai canoni del tempo, l'interno venne realizzato in stile  barocco con tanto legno e stucchi dorati, il tutto abbastanza contrastante con lo spirito di un eremo.
Transetto della chiesa
Transetto della chiesa
Il coro della chiesa
Il coro della chiesa
La facciata si presenta con due campanili gemelli risalenti al XVIII secolo, mentre l’interno è costituito da un primo atrio e da un successivo transetto nettamente diviso dalla chiesa vera e propria (il coro). Il tutto si presenta con uno stile barocco alquanto “pesante”.

All'interno della chiesa sono presenti alcune importanti opere, la magnifica pala dell'altare maggiore del 1563 di Agnolo di Cosimo di Mariano detto "il Bronzino" raffigurante la Crocifissione tra i Santi Romualdo, Pietro, Paolo e Francesco e nella cappella di S. Antonio Abate una splendida terracotta invetriata di Andrea della Robbia di fine XV secolo raffigurante una Madonna con Bambino tra i Santi Romualdo e Antonio Abate.
Cappella S. Antonio con terracotta invetriata
Cappella S. Antonio con terracotta invetriata
Sala Capitolare Eremo Camaldoli
Sala Capitolare

All'esterno, sul fianco sinistro della chiesa, si trova la piccola Cappella della Visione. Nel racconto sulla fondazione dell’Eremo di Camaldoli, si attribuisce a San Romualdo la visione di monaci che salivano al cielo per una scala. Sul luogo dove per tradizione si dice che San Romualdo ebbe questa visione in sogno, nel sec. XVI venne edificato un oratorio chiamato appunto Cappella della Visione.


Con quest'ultima cappella si conclude la visita all'interno dell'eremo.

VISITA AL MONASTERO DI CAMALDOLI

Il Monastero di Camaldoli si trova ad alcuni chilometri di distanza dall’Eremo, anch’esso in posizione isolata e immerso nei boschi del Parco delle Foreste Casentinesi.

Il monastero ha una storia lunga e leggendaria che risale al XI secolo quando San Romualdo  cercava un modo per vivere una vita contemplativa in solitudine.

In seguito l'Ordine dei Camaldolesi fu fondato con l'intento di unire la tradizione eremitica della vita solitaria alla tradizione cenobitica della vita in comunità. Nel corso dei secoli il piccolo monastero iniziale crebbe e si sviluppò, diventando un importante centro di sapere e cultura nell'Italia medievale.

ingresso al Monastero Camaldoli
Piazzale e ingresso al Monastero
chiostro interno Monastero
Il chiostro interno visitabile

Il monastero si presenta come una struttura massiccia e austera in parte visitabile. La porta d'accesso conduce, attraverso una scalinata, il primo e imponetene chiostro dove oggi si affacciano anche delle aree dedicate ai visitatori interessati ad esperienze di preghiera e raccoglimento, oppure interessati ad assistere ad eventi e incontri organizzati dagli stessi religiosi o semplicemente per dedicarsi alla natura circostante attraverso passeggiate e/o al trekking. Da questo chiostro si accede alla zona di ristorazione, alla zona con sale comunitarie e alla zona con le camere.

Chiesa dei Santi Donato e Ilariano
Chiesa dei Santi Donato e Ilariano
Interno chiesa dei Santi Donato e Ilariano
Interno chiesa dei Santi Donato e Ilariano

Tornati nel piazzale antistante il Monastero una porta sul fianco sinistro del complesso permette di accedere ad un altro chiostro dove si trova la chiesa dedicata ai Santi Donato e Ilariano, chiesa più volte ricostruita nel corso del tempo e oggi visibile dopo l’ultimo intervento del XVIII secolo. Anch’essa presenta un interno in stile barocco e conserva delle magnifiche tavole del grande pittore architetto Giorgio Vasari , la Natività, la Deposizone dalla Croce e una Madonna con bambino

Una volta tornati nel piazzale, si può concludere la visita seguendo la strada che costeggia il complesso per raggiungere la “farmacia” dei padri camaldolesi con i noti prodotti derivati dalle antiche ricette dei monaci.

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