049 Abbazia Sant'Antimo
ABBAZIA SANT'ANTIMO
Secondo una leggenda medievale, l’abbazia fu fondata dall’imperatore Carlo Magno anche se in realtà il nucleo primitivo risale al culto delle reliquie di Sant'Antimo di Arezzo, alla cui morte, nel 352, sul luogo del suo martirio venne edificato un piccolo oratorio. Quella che oggi è a noi visibile risale al XII secolo.
CHIESA DELL'ABBAZIA DI SANT'ANTIMO
Giunti in prossimità dell’ingresso circondato da grandi ulivi secolari, si può osservare che tutta l’abbazia è costruita con rocce di travertino le cui cave si trovavano nelle vicinanze della zona di Castelnuovo dell’Abate, cave oggi abbandonate.
L’austera facciata vede la grande porta d'ingresso inglobata all'interno di una struttura a tettoia, al di sopra del varco d'ingresso si trova un bellissimo architrave scolpito raffigurante una pianta di vite.
Semplice l’altare maggiore in pietra posto al centro del presbiterio con un grande e bellissimo crocifisso dipinto di epoca medievale. Interessante il deambulatorio semicircolare posto alle spalle dell’altare in cui sono presenti due antichi affreschi rappresentanti San Gregorio Magno e San Sebastiano.
La cripta posta sotto l’altare risulta di dimensioni contenute (si accede all’altezza della sacrestia), un spazio con volte a botte e senza altri elementi d'interesse.
CHIOSTRO DELL'ABBAZIA DI SANT'ANTIMO
Dell’antico chiostro dell’abbazia oggi rimane ben poco. In origine era un cortile interno del complesso abbaziale circondato da un portico intorno al quale si affacciavano tutta una serie di edifici. Oggi è evidente solo l’impianto del chiostro, degli edifici rimasti da sinistra troviamo la Cappella Carolingia con la facciata affiancata alla grande chiesa, cappella oggi adibita a sacrestia. Un angusto passaggio esterno conduce alla piccolissima cripta con volte a botte, un semplice altare in sasso e sullo sfondo una lunetta con un affresco della deposizione di Gesù Cristo nel Sepolcro.
Sul fianco destro della Cappella la Sala del Tesoro (oggi occupata dalla Farmacia monastica aperta al pubblico) che un tempo custodiva gli oggetti più preziosi dell’abbazia come calici, ostensori e altri oggetti utilizzati per la liturgia. Poco oltre una trifora ricorda che qui si trovava la Sala Capitolare.
Sul chiostro si affaccia un ultimo edificio di più recente realizzazione destinato a foresteria dell’Abbazia, oggi trasferita nel borgo di Castelnuovo dell’Abate. La foresteria si propone di ospitare persone singole o piccoli gruppi che desiderano organizzare ritiri spirituali di più giorni o semplicemente trascorrere qualche tempo nella pace e nel silenzio di questo luogo.
GIARDINO DELL'ABBAZIA DI SANT'ANTIMO
A poche decine di metri dall’Abbazia (sono presenti delle indicazioni specifiche), si trova un giardino intitolato a Santa Ildegarda di Bingen.
La Santa era una badessa benedettina vissuta tra il 1098 e il 1179, una delle figure femminili più importanti del Medioevo. La Santa condusse uno studio tanto approfondito quanto concreto della Natura e dei suoi impieghi in medicina. Nei suoi scritti essa indicava l’importanza della relazione dell’uomo con la natura che lo circonda nei suoi elementi principali come il fuoco, l’acqua e la terra che si trovano in ogni cosa esistente e ne determinano la qualità prevalente:
- L’acqua e rappresentata nel salice, le cui fronde si lasciano trasportare dalla corrente
- L’aria è rappresentata nella betulla, albero lieve, con le foglie fruscianti ad ogni minimo soffio di vento
- Il fuoco e rappresentato nella quercia, albero della forza e del coraggio. || suo colore e simile al rosso del sole al tramonto
- La terra è rappresentata nel cipresso, albero della longevità, con il forte fusto ben radicato nella terra
Santa Ildegarda suddivise anche le malattie dell’uomo in tre categorie: la prima categoria interessa il sistema nervoso, i muscoli, la pelle, le mucose; la seconda categoria interessa gli organi, i tessuti e i vasi sanguigni; la terza categoria interessa i tessuti dell’apparato digerente collegati alla gestione del nutrimento.
Ad ogni gruppo di malattie corrispondono delle erbe curative che troverete durante la vostra visita all’orto di S. Ildegarda, orto ordinato e suddiviso in piccole aeree coltivate e recintate su ognuna delle quali un piccolo cartello riporta le indicazioni sul nome della pianta, sulle sue proprietà, ecc.